Diamine, Kryo, quando imparerai ad usare la spada? non ti rendi conto che in una situazione del genere non basta portare al collo un amuleto, o
farfugliare qualche preghiera, per sopravvivere??"
Terentil De Vir non si stufava mai di ripetere queste parole al suo  giovane figlio. La loro terra, sacra a Mielikki, era reduce da un lungo periodo di pace.
Una ronda del villaggio di Liyaelen era stata sorpresa e massacrata da una pattuglia dell'esercito Drow.
Gli oscuri da tempo preparavano la loro risalita verso le terre elfiche,
tendendo trappole e agguati, ma mai si erano spinti in superficie, per la
loro paura del sole.
Pare invece che ora un potente sacerdote di Cyric fosse riuscito a trovare il modo da proteggere l'intero esercito dal sole con un solo, potente incantesimo, di modo che l'invasione al territorio degli Elfi Alti fosse possibile.
Questa tetra notizia giunse proprio dalla voce dell'unico superstite della
ronda, morto poco dopo in seguito al veleno che portavano i drow sulle loro spade. Liyaelen, cosi', si preparava alla guerra.
Persino i piu' giovani venivano addestrati all'uso delle armi, e le donne si impegnavano nel costruire armi ed armature di splendida fattura, sperando che potessero resistere al feroce adamantio degli oscuri.
Kryo, tuttavia, non voleva saperne di tutto questo. Egli era stato iniziato
da piccolo al culto di Mielikki, e solo in questo, fermamente, credeva.
Egli aveva letto degli Angeli di Mielikki, che una volta avevano salvato
Liyaelen da una situazione simile.
Cosi', rinnovato nella sua fede, aveva continuato a studiare, giungendo fino al rispettato ruolo di Guaritore, alla tenera eta' di 12 anni.
Era molto benvoluto nel villaggio, sia per la sua spiccata intelligenza sia
per il suo modo di fare molto alla mano.
Tuttavia, ora che le armi gli chiedevano di aiutare il proprio villaggio in un modo diverso da quello che Mielikki predicava, Kryo scuoteva la testa, si voltava, e sussurrava qualche preghiera sperando in un intervento divino, se le cose si fossero messe male.
La guerra , inizialmente, non si mise bene per gli Elfi Alti, specialmente
per la popolazione di Elfi della Luna, che si trovo' davanti interi eserciti schierati di drow. Intere nazioni furono invase, ed i loro abitanti sterminati per puro odio razziale.
Lo stato nel quale si trovava Liyaelen fu invaso poco dopo, in quanto
presentava un importante sbocco sul grande mare.
Inizialmente i drow puntarono alle grandi capitali, ma contro ogni
pronostico, le espugnarono, pur subendo gravi perdite. Sembrava tutto
perduto ormai.
Cio' che salvo' le terre Elfiche fu la rovina dei piccoli villaggi. Gli elfi
oscuri, infatti, riversarono la loro furia omicida sui piccoli paesi e sui
villaggi del territorio, dando tempo agli eserciti dei Dorati di
riorganizzarsi e di sconfiggerli duramente.
Tuttavia, Liyaelen era tra questi villaggi. Kryo si era ritrovato solo.
Si era appena ripreso, probabilmente era svenuto, e lo avevano scambiato per morto, risparmiandogli la vita.
Un profondo taglio gli solcava il viso, passando per un occhio, il quale
miracolosamente non era stato toccato.
Ancora non riuscendo a capacitarsi dell'accaduto, Kryo si diresse verso la sua casa. Le mura erano divelte e distrutte, ma il giovane elfo apri' la
porta ed entro', lentamente.
Si diresse, tra le macerie, verso la sua camera, ed apri' un cassetto.
Il sangue gli annebbiava la vista, ma riusci' a prendere sia la sua maschera in giada purissima, sia il suo amuleto di Mielikki.
Cerco' uno specchio, ma si dovette accontentare di un frammento di un vetro, con il quale si aiuto' per pulirsi dal sangue e medicarsi la ferita. La cicatrice sarebbe rimasta. Poco male, penso', guardando la maschera.
Cerco' tra le rovine un vestito decente, dato che il suo era completamente divelto, e trovo' una lunga tunica nera che usava il padre, Terentil, durante alcune cerimonie.
Kryo indosso' la tunica e si specchio' di nuovo, quindi si mise la maschera davanti agli occhi, per non far scorgere la ferita, come se ci fossero state altre persone vive, nei dintorni. Poi cadde in ginocchio.. e pianse.
"Non e' giusto tutto questo...e Miel..e gli Angeli?"
La sua fede era stata tradita, questo era il suo unico pensiero, mentre
seppelliva uno per uno i corpi dei suoi genitori, parenti ed amici.
Con cura, le sue braccia ponevano in quelle che sarebbero state le loro
ultime dimore, corpi che sarebbero vissuti ancora per secoli.
I suoi occhi scrutavano il terribile paesaggio di un villaggio ucciso senza pieta', mentre il suo cuore rischiava di esplodere per la rabbia.
Prese in mano il simbolo di mielikki, e lo strappo' via, ferendosi al collo, tanta era la forza del gesto.
Guardo' quella candida immagine di unicorno per un momento tra le sue mani, poi penso' a quando aveva visto la morte di suo padre sotto i suoi occhi, ed inizio' a stringere....
Una forza enorme si impadroni' di lui, mentre il suo urlo squarciava le
tenebre che erano calate dalla venuta dei Drow.
Il simbolo di mielikki cadde a terra, carbonizzato.
Kryo raccolse una spada e un piccolo scudo tra le cose salvatesi al
saccheggio, e inizio' a camminare, da solo, lentamente.
Per 3 anni, Kryo vagabondo' tra le terre elfiche, massacrando i drow
superstiti alla guerra, a volte scendendo tra i loro cunicoli per seminare
il panico tra coloro che pur drow, non avevano colpe.
Il suo cuore, da puro che era, brillava ora di un nero lucente d'ossidiana, come se demoni stessi vi avessero costruito la loro dimora.
La spada, che prima aveva tanto rifiutato, era ora la sua ragione di vita.
Per lui tutto, ormai, era una sfida.
Nei suoi vagabondaggi, infine, giunse alla citta' di Elariador.
La sua maschera verde non era passata inosservata, e un gruppetto di drow al servizio della gilda dei ladri del posto stava gia' organizzando un agguato per porre fine al terrore dei drow sparpagliati.
"Quel bastardo deve morire. Non possiamo permettere che altri di noi vengano massacrati in tal modo".
Queste furono le parole riferite al capo della gilda, che lo prese come un caso di quelli che capitano tutti i giorni, e diede il nulla osta per
l'operazione.
I passi di Kryo risuonavano sicuri per il viale, quasi sbeffeggiando
l'oscurita' innaturale che lo circondava. La spada di Kryo, non piu' quella trovata tra i cadaveri, ma una regalatagli da un Elfo che aveva salvato dalle celle oscure, inizio a risplendere di una tetra luce rossastra.
L'elfo sorrise, quasi sadicamente.
"Venite fuori, Drow. So che siete qui intorno."
Un fruscio dietro le spalle, ma Kryo era piu' veloce. Il suo fendente
decapito' di netto il povero elfo oscuro, spargendo sangue viola sui muri.
Un possente urlo squarcio' l'aria, quando altri cinque o sei Drow uscirono dalle tenebre, accompagnati da una diecina di assassini. Non potevano fallire.
Kryo volteggiava con esperienza, evitando un fendente e deviandone un altro, affondando solo quando era sicuro di colpire.
Uno, due, tre assassini caddero. Un paio scappavano, mentre i drow gridavano al tradimento e si buttavano anche loro contro il turbine ammantato di nero.
Un braccio dalla pelle nera cadde a terra, mentre ancora impugnava la spada in adamantio. Kryo la raccolse, ed inizio' a combattere con entrambi le mani.
In poco tempo, erano rimasti solamente due drow, uno dei quali presentava un profondo squarcio sul torace, e sanguinava abbondantemente.
"Inetti" tuono' una voce, dall'oscurita' "Dovevate saperlo, che egli e' un
guerriero non privo di grande potenza e agilita'."
Kryo resto' un attimo attonito all'ascoltare una voce cosi' imperiosa,
quando il drow ferito gli si lancio' addosso.
Quasi senza notarlo, Kryo lo taglio' a meta', ed ascolto' la voce che
continuava.
"Scappate, misere creature dell'oscurita'. Saro' io ad eliminare per voi
questo fastidioso Elfo" Kryo sorrise.
"E come pensi di farlo, mio adorato?" intono', sarcasticamente.
Potenti raggi di energia magica distrussero l'oscurita' come burro,
polverizzando parte del muro dietro a Kryo. "Cosi'" "Maledizione"
Kryo si lancio' in avanti, decapitando di netto il drow superstite, per poi trovarsi faccia a faccia con un altro Drow, ma molto piu' alto e robusto, e dalle visibili doti di mago.
I colpi di Kryo venivano parati, e cosi' anche quelli del mago. Il duello
ando' avanti senza vincitori ne' vinti per piu' di un ora...e forse sarebbe
finito con la fuga di entrambi, ma Kryo feri' il braccio dell'avversario con un colpo di rapidita' ed eleganza inarrivabile.
"Aspettavo solo questo" disse il mago.
Tocco' la ferita con un dito e lo punto' verso Kryo.
Sulle prime il guerriero lo guardava incredulo, ma poi una sensazione di terrore si impadroni' di lui.
Enormi corde magiche si crearono nell'aria, davanti a Kryo, e lo
imprigionarono.
"Vedi, ora potrei comodamente ucciderti...Ma desidero piu' di ogni altra cosa la tua sofferenza, ed uccidendoti ora non sarebbe abbastanza...addio, Kryo" Il mago tocco' l'elfo con il dito. Kryo svani'. "D..dove mi trovo?"
"Sei in sala tortura, mio caro" Era la voce del mago.
Un dolore lancinante gli sali' fino al cervello, e svenne di nuovo.
No..non era in sala tortura, era tutto un sogno... se ne rendeva conto ora,
si era svegliato veramente stavolta.. Si guardo'. Il suo corpo era ricoperto di ferite ancora non cicatrizzate e presentava ovvi segni di torture e frustate.
Non era legato...probabilmente lo credevano morto, o comunque molto vicino al decesso.
Facendo appello alle sue conoscenze di guaritore, riusci' nel giro di un
paio di giorni a rimettersi in sesto.
"La Magia..." pensava "Anni di allenamento buttati al vento da un soffio di magia..."
Raccolse i suoi vestiti, che trovo' intonsi da una parte, e prese una spada in adamantio che giaceva li' vicina. Arrivo' in una sala circolare...enorme.
Al centro, il mago...quel bastardo di un drow, era addormentato in
meditazione.
Kryo non perse tempo, si avvicino' lentamente e gli trafisse la fronte con un affondo velocissimo.
Gli occhi del mago si aprirono un attimo per poi richiudersi, mentre
un'espressione di doloroso stupore si stampava sul suo viso. La spada aveva completamente trapassato il cranio.Il mago era morto... Alla fine aveva vinto lui. Ora sarebbe potuto scappare, e avrebbe potuto continuare come prima...ma se un altro mago l'avesse trovato? E se non fosse stato cosi' sadico da tentare di ucciderlo tramite tortura?
No, Kryo doveva imparare a difendersi dalla magia, e l'unico modo per farlo, consisteva nell'impararla.
Scuoio' il mago, ricavandone una borsa, e vi mise dentro tutto cio' che di magico gli poteva sembrare in quella sala. Tomi, amuleti, simboli sacri, e cose simili.
Poi cerco' una via di fuga, e dopo aver massacrato un paio di pattuglie di Drow, riusci' a ritrovare la superficie.
Era uscito da una grotta, e si trovava davanti ad un paese...
"Dove diamine sono?" si chiese....
"A Tristram, Elfo" rispose, allegra, la voce di un ragazzino dalla gamba di legno.

 

[To Be Continued]

 

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