Cocktail anno IX n. 2

Bagliori nel buio

a cura della Redazione

 

Quello che sta per concludersi non è stato un grande anno per Cocktail. È stato un anno pieno di difficoltà, testimoniato dal fatto che l'uscita del giornalino è diventata ormai bimestrale. Tutto questo mi dispiace molto, dato che avevo in mente ben altri progetti per questa piccola realtà di questa piccola scuola.

Sono però una persona che non si rassegna tanto facilmente, e allora non posso fare a meno di chiedermi: perché questa delusione rispetto alle aspettative?

Ho cercato le cause in tanti aspetti, a partire dal sottoscritto. Forse non sono stato in grado di far proseguire il giornalino su quella strada iniziata ormai nove anni fa, forse non ho saputo coinvolgere le persone come era richiesto, forse ho commesso qualche altro errore senza saperlo. Per tutto questo chiedo scusa.

Ma voglio aggiungere qualcos'altro; non mi sembra giusto restringere le colpe al sottoscritto. Una cosa è certa: intorno a me non ho avuto un ambiente che mi ha agevolato, anzi, spesso sono stato ostacolato proprio da quelle persone per le quali dirigo questo giornalino: salesiani, insegnanti, ragazzi.

Ho ricevuto tante critiche, ma mai nessuna di queste è stata costruttiva. E, soprattutto, sono sempre state critiche "clandestine", mai rivolte direttamente a me, il responsabile di Cocktail.

E sono proprio queste le cose che fanno male a una realtà come la nostra. Si parla tanto di onestà, ma fino ad ora nessuno mi ha mai fatto una critica sincera e costruttiva. Si parla tanti di collaborazione, ma ogni volta che vado in giro per i corridoi a chiedere gli articoli mi sento come uno che raccoglie le iscrizioni per il bungee-jumping in un ospizio.

Voglio solo far capire a coloro che hanno tanto da ridire ma non propongono nulla che il giornalino è espressione della scuola. E se fino a pochi anni fa intorno ad esso ruotava, oltre a un grande interesse, un gran numero di collaboratori, in quest'ultimo periodo le cose sono cambiate: l'interesse è calato (non solo per il giornalino, ma per tutte le attività della scuola) e i collaboratori sono sempre meno.

Da questa analisi sembrerebbe che tutto debba finire qua. Ma non è così. Almeno fino a giugno il giornalino ci sarà... alla faccia dei suoi detrattori.

Emanuele Tanas

 

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