Cocktail anno IX n. 2

Sport Time

ECCO IL RE LEONE DEL TERZO MILLENNIO

In Spagna lo chiamano "Il Tronco" o "Il Muto", perché in area è difficile da spostare e perché parla poco della sua vita. Ha la faccia da "matador" triste; che differenza con i bravi ragazzi italiani che sembrano non essere mai usciti dall'oratorio!

Lui è da una vita che la butta dentro: di destro, di sinistro, di testa, di rabbia, di voglia. Viene dall'Australia, terra di fuoco e solitudini, di onde e deserti, di spazi celesti e di uomini in cerca di fortuna.

Come suo padre, talento allo stato puro, inciampato sempre in qualche finta di troppo. E in qualche sigaretta di troppo.

Christian è il trascinatore azzurro che è diventato ragazzo a Wetherhill Park, a venti minuti da Sydney e a trenta ore di aereo dal campionato più bello del mondo. Questo novello Boninsegna, più cresciuto, ha masticato atletica, 100 e 200 metri, salto in alto e salto in lungo, rugby e beach volley, cricket e surf. E molta libertà.

La sua passione è il basket e la sua squadra la Samp. A pallone ci gioca a tempo perso sui campetti con gli amici: Aborigeni, Inglesi, Slavi, Greci. Ma qualcuno scopre che ha talento e i campetti diventano quelli italiani: Prato, Torino, Firenze, Pisa, Ravenna, Venezia, Bergamo e di nuovo Torino, sponda Juventus. Qui vince uno scudetto, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Europea.

E poi la Spagna: con una squadra modesta riesce ugualmente a diventare "pichici", capocannoniere, con una media superiore a quella ottenuta da Ronaldo l'anno prima con il Barça.

Gigi Riva, uno che di calcio se ne intende, lo paragona a "Long John" Chinaglia. E se l'Italia ai Mondiali del '98 ha raggiunto i quarti lo deve a lui, a questo "cangurone" australiano di un metro e novanta, a questo Schwarzenegger capace di mordere e colpire nel fango e sull'asciutto e in ogni savana o foresta che sia, basta che si chiami area di rigore.

E ora che ha ripreso a giocare, carico di dinamismo e di esplosività, continua a trasmetterci le emozioni di sempre, degne di un vero campione. Già, tu, Christian, fai goal ovunque vai. E anche se i tuoi Mondiali sono andati come sono andati e gli Europei li hai visti dall'alto, mi va di ringraziarti lo stesso. Per la tua forza, per questa tua voglia matta di lottare e di non mollare mai. E un po' anche per quella faccia da Primo Carnera del goal, pronto a colpire quando meno te lo aspetti.

Grazie, Bobo! Spero che tra due anni tu possa essere di nuovo il protagonista e prenderti le tue belle rivincite.

Hola Christian, morituri te salutant!

Mister X

 

HOME PAGE  |  TORNA AL SOMMARIO  |  LINKS  |  STORIA  |  ARCHIVIO  |  E-MAIL