Cocktail anno IX n. 2

Sport Time

Quanti miliardi vale questo gol?

 

Qualche settimana fa è stata pubblicata da un noto giornale finanziario la classifica dei miliardari italiani, e tra questi non si può non notare la presenza di numerosi calciatori. E come se ciò non bastasse, in periodo di calcio-mercato i presidenti delle squadre principali (e naturalmente quelli delle più ricche) danno letteralmente i numeri, tirando fuori cifre da capogiro per aggiudicarsi i migliori calciatori del momento.

Di anno in anno aumenta sempre più il limite di spesa; l’estate scorsa sono state raggiunte le cifre record di 140 miliardi di lire per il passaggio di Figo dal Barcellona al Real Madrid (nonostante la squadra madrilena avesse un bilancio in forte passivo), e di 110 miliardi per Crespo dal Parma alla Lazio. E sembra proprio che non sia finita qui: pare che se Rivaldo decidesse di giocare in Italia, si potrebbero raggiungere i 200 miliardi.

Ma perché succede questo? Perché ormai certi giocatori valgono ben più del loro peso in oro? Certo è che i presidenti delle squadre non vanno a spendere tanti miliardi senza ricevere nulla in cambio, e se loro riescono a guadagnare più di quello che spendono, vuol dire che intorno al gioco del calcio c’è un notevole giro d’affari. Infatti in Italia il calcio è la quarta industria del Paese, che coinvolge tutti i tifosi e i simpatizzanti.

Quali sono le fonti di guadagno per una squadra di calcio? La più tradizionale è quella dei biglietti venduti allo stadio, dove gli spettatori aumentano quando vengono acquistati giocatori importanti. In questi anni sta diventando sempre più importante la vendita alle reti televisive pay-tv o pay-per-wiev dei diritti di trasmissione delle partite, e questo perché aumenta sempre più il numero degli abbonati a queste reti. Inoltre c’è il merchandising, cioè la vendita di bandiere, magliette, oggetti di vario tipo, che se un tempo facevano la fortuna di fabbricanti talvolta abusivi e di bancarellisti, ora è in mano alle squadre stesse, che aprono i "points" ufficiali.

Ma per ottenere tanti guadagni ci vuole la possibilità di avere grandi capitali da investire, e può capitare il caso che una squadra abbia pochi tifosi allo stadio, essendo piccola la sua città, ma può acquistare grandi giocatori (come il Parma), e il caso che un’altra possa avere molti tifosi, stando in una grande città, ma pochi soldi da spendere in calciatori, come Napoli e Palermo.

Talvolta l’acquisto di un giocatore che è costato tanti miliardi può rivelarsi un flop, sia per infortuni che per cali di forma, che per altri motivi, e purtroppo si può essere così sfortunati da avere in squadra tanti flop, come sta succedendo all’Inter.

Da quello che ho detto finora, sembra che ormai siano solo i miliardi a fare gol e vittorie, ma (secondo me per fortuna) non è sempre così, perché c’è l’eccezione che conferma la regola; nel campionato di serie A 2000 / 2001 questa "eccezione" ha il nome di Atalanta. Le sue vittorie, la sua posizione in classifica e il suo bel gioco possono solo far piacere a chi è veramente sportivo, a chi ama lo sport come gioco e non solo come mezzo per fare affari.

Ivan

 

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