Coordinamento dei Comitati di Roma Nord

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MUNICIPIO XIX"

 

 

 

 

La cronologia delle iniziative

  1. Percorso di progettazione di un centro famiglie nel municipio xix
  2. 14 giugno 2002 NOTIZIE SUL PIANO SOCIALE DI ZONA DEL MUNICIPIO XIX
  3. Mobilità a Ottavia,Selva Candida, Serva Nera, Casalotti
  4. Il calvario del traffico ...
  5. 17-09-03 Roma Piano Sociale
  6. 04-11-03 Fondi Sociali 2001 destinati dal 2002 al Centro Famiglie
  7. 08-11-03 I conti del presidente Visconti
  8. 21-11-03 Piano Regolatore sociale
  9. Appello alla Città rete cittadina per il piano sociale Partecipato
  10. 10-01.04 Prove di cattiva manutenzione (appalti al ribasso?) delle strade nel Municipio XIX
  11. 11-01-04 Roma Municipio xix strade in dissestro

    <-- Indice


1 Percorso di progettazione di un centro famiglie nel municipio xix

Localizzazione e strutturazione degli spazi sede del progetto

L'area che comprende i quartieri S. Andrea, Monte Arsiccio, Lucchina, Ottavia, Palmarola, Selva candida e Selva Nera è caratterizzata da una grave carenza di servizi e centri sociali e culturali di aggregazione.
Questi quartieri si trovano compresi tra la Valle dell'Insugherata, l'Agro romano e la tenuta della Lucchina e sono attraversati al loro confine di nord ovest dal grande raccordo anulare.
Purtroppo, data la carenza di risposte istituzionali, la gran parte della domanda dei cittadini di servizi per la famiglia, di centri di ascolto, di cultura e sport viene riversata sugli ottimi e numerosi centri parrocchiali della zona .
Per questi motivi l'attuazione del progetto troverebbe adeguata sede in spazi di proprietà comunale siti nella zona Ottavia, via Casal del marmo 118 a duecento metri dalla relativa fermata metro FS della tratta S.Pietro- Cesano.
La struttura posta al 1° piano era precedentemente adibita a scuola elementare soprastando alle 7 classi di scuola materna comunale che attualmente permangono con accesso e funzionalità completamente autonoma e separata.
L'accesso alla struttura, recentemente ristrutturata e ultimata dalla ditta Cosbe srl è, è posto sul retro dell'edificio ed è costituito da ascensore esterno e scale.
Vi sono 6 ampi locali e un androne centrale in corrispondenza delle scale da dove partono due corridoi.
Adiacente ad essa si trova una struttura precedentemente adibita a centro Anziani.

Dati caratterizzanti del XIX Municipio
Istituito in data 11/2/1972 con delibera del Consiglio comunale n° 693.
Estensione territoriale 127 kmq.
Popolazione residente 180.000 abitanti circa dei quali
23929 bambini da 0 a 14 anni ;
122.016 abitanti da 15 a 64 anni
33.150 over 65 anni
Alunni portatori di handicap 85
Popolazione immigrata 9435
Bambini immigrati 1551
Nomadi iscritti a scuola 1582
(al 31/12/2000)

 

Premesse normative generali in relazione al Piano sociale.

Il Coordinamento dei Servizi sociali esistenti, la creazione di nuovi servizi integrati di qualità che rispondano a bisogni vecchi e nuovi rimangono problemi tuttora aperti.
La nuova legge 328/2000 pone l'accento sulla verifica dei risultati e sul monitoraggio permanente dei servizi esternalizzati e in convenzione.
Gli enti locali e i Municipi sono chiamati a svolgere il ruolo più delicato di supervisione e di controllo che le risorse erogate agli organismi producano il soddisfacimento effettivo delle esigenze del territorio in un costante livello di qualità dei servizi.
Da qui nasce l'esigenza di un collocare ed istituire un'unità centrale di azione a gestione diretta Municipale dal quale parte la rete capillare periferica e dal quale di ricongiunge con il sistema informativo sociale centrale e con l'unità dipartimentale del Comune.
Rendere competenti tutte le risorse umane per conseguire il risultato di Utenti soddisfatti da una parte e operatori protagonisti e gratificati dall'altra.
La convinzione di partenza è che la migliore qualità sia quella prodotta e certificata soprattutto dagli utenti, dalle loro famiglie e dagli operatori.


1. Il contesto di riferimento del progetto

L'elemento diffuso che emerge dalle classiche agenzie sociali (asili, scuole, parrocchie) è un certo disorientamento delle famiglie e una difficoltà dei Servizi e delle Famiglie ad ascoltare e decifrare segnali di disagio nuovi.
I Centri parrocchiali costituiscono il punto di riferimento prevalente per far fronte a bisogni sociali elementari (sport, socializzazione, spazi, crisi familiari).
Le forme del disagio sono sempre meno categorizzabili secondo gli schemi tradizionali.
Aumenta il disagio nascosto: i problemi sociali dipendono dalla rappresentazione che del problema hanno i cittadini e i gruppi.
Le famiglie sono attraversate da disinformazione, delega ai servizi o rinuncia-rifiuto, timore di aggregarsi e di riferirsi ad associazioni le quali spesso tendono ad assumere una carica corporativa ed ideologica.
Nonostante la legge 53/2000 e la legge 104, il ruolo di genitori che si occupano dei figli, dei genitori che si occupano dei propri genitori, anziani non autosufficienti o adulti disabili, è sempre meno compatibile con il mondo del lavoro e della produzione.
L'aumento della complessità dei bisogni del territorio richiede che le istituzioni locali assieme ai cittadini acquistino consapevolezza e si riapproprino del disagio che attraversa la comunità.

2. Gli obiettivi del Progetto

Attivazione di una strategia territoriale di tutela e promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza anche attraverso il supporto competente ed efficace della famiglia.

Migliorare la qualità della vita a partire dalla sfera dei più svantaggiati e dall'intervento sulla normalità e sul quotidiano.
Acquisire e valorizzare un metodo di lavoro che separando rigidità e fissità di ruoli, di


politicizzazione, di etichette, riesca ad ottimizzare le risorse umane e professionali esistenti nel territorio.
In particolare:

a) Aiutare i servizi del pubblico e del privato sociale a considerare le famiglie non solo come soggetti che avanzano richieste per i loro problemi ma anche come risorse in grado di cooperare nella definizione dei bisogni e nella costruzione delle risposte.
b) Aiutare le famiglie ad assumere una predisposizione alla cooperazione, passando dalla rivendicazione di un diritto all'esercizio di poteri e responsabilità comuni.
Attivare quindi un servizio permanente di sostegno alla cooperazione tra famiglie e servizi. Con l'obiettivo di centrare sempre di più e meglio la rispondenza tra bisogni che emergono e servizi.
c) Aiutare le famiglie ad auto-attivarsi nel miglioramento della qualità della vita e nella prevenzione del disagio minorile.
d) Aiutare i servizi a decodificare i problemi delle famiglie secondo modalità meno consuete e più efficaci.
e) costruire e rafforzare competenze capaci di:
saper ascoltare ed accogliere i problemi;
leggerli secondo categorie non consuete;
coinvolgere la comunità nell'assunzione del problema;
f) Cura del microcontesto sociale nella convinzione che la complessità va compresa e modificata se non si trascurano le pieghe del quotidiano;

Metodo:
a) Partire dalla definizione dei problemi da parte degli attori sociali che fanno parte della rete locale dei Servizi per arrivare gradualmente alla soluzione delle problematiche più profonde e nascoste.
b) Armonizzare le aree settoriali evitando i compartimenti stagno per intrecciare le dimensioni di famiglia e territorio.
c) Valorizzazione delle risorse informali della società civile ( non solo di quelle che sono andate dal notaio per costituirsi in associazione);
d) Inserire come centralità la scuola (operatori scolastici, alunni, genitori);
e) Mettere in rete il servizio specifico con il piano di zona e il piano regolatore sociale cittadino.
f) Agire sulla "normalità" per la prevenzione dell'estensione del disagio sociale.


3. La progettazione di un servizio di supporto alla cooperazione tra famiglie e servizi sociali.

Una progettazione che tenga conto dei modelli culturali presenti tra le persone e non solo dei dati statistici e che utilizzi i parametri emersi dal confronto tra chi esprime o è portatore di bisogni . Non soltanto utilizzando modelli teorici di riferimento.
Costituire laboratori di progettazione partecipata tra famiglie e operatori sociali composti da tre gruppi di lavoro:

Il gruppo staff di conduzione del progetto che effettua ricerche, monitoraggio degli altri gruppi e produce materiale di supporto;


Due gruppi territoriali di 15 persone composti da operatori e da famiglie prevalentemente genitori utenti dei servizi.

Si procede all'elenco dei problemi, interviste, discussione e individuazione dell'oggetto della sperimentazione.


4. Indicazioni da rilevare

Percezione della famiglia e dei servizi (che ognuno dei due soggetti ha dell'altro)
Adeguatezza dei servizi ad eseguire il mandato istituzionale
Percezione da parte delle famiglie del ruolo di connessione che il servizio dovrebbe svolgere tra le varie risorse del pubblico e del privato.

5. Ipotesi di lavoro: attivare servizi per le famiglie forniti in cooperazione con le famiglie stesse

Criteri generali
-Il sapere delle famiglie e dei cittadini attivi deve venire incluso;
- dare sostegno a forme di autorganizzazione
- fa svolgere alle famiglie alcune funzioni oggi svolte dal pubblico

Aree di Lavoro

-Informazione (centro di documentazione e di orientamento)

- Rilevazioni di situazioni di difficoltà familiare poco visibili;
- Supporto alla progettualità educativa nelle scuole e nel territorio ( per la prevenzione del disagio minorile );
- Rendere i cittadini soggetti attivi nell'accesso ai servizi attraverso la circolazione di informazioni a catena da genitori ad altri genitori;
- Attività polivalente e polifunzionale di sostegno alla genitorialità e per la prevenzione del disagio minorile.

(Proposta presentata durante la conferenza del Municipio XIX sul piano sociale di zona svoltasi il 30 aprile 2002 alla Sala teatro di S. Maria della Pietà).

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NOTIZIE SUL PIANO SOCIALE DI ZONA DEL MUNICIPIO XIX

Roma 14 giugno 2002

Si è tenuto il 13 giugno 2002 alle ore 10 presso gli edifici della ex Scuola Calabria, in via Cardinal Capranica la riunione con cittadini e associazioni, indetta dal Municipio XIX, per un aggiornamento sul Piano Sociale di Zona.
L'Assessore al Bilancio ha informato che al Comune di Roma sono stati presentate 78 schede progetto presentate da comitati, associazioni e cooperative.
Tutti i progetti sono stati approvati ma le risorse economiche al momento disponibili si aggirano intorno al milione di euro.
Pertanto la proposta della maggioranza che viene portata in Consiglio Municipale è quella di dare priorità a 17 progetti dei quali 7 sono progetti a gestione integrata con la ASL RME.
L'Assessore Milioni ha manifestato la volontà della maggioranza di sostenere in Consiglio il progetto presentato dal Coordinamento dei Comitati di Roma Nord di creare un Centro per le Famiglie nei locali soprastanti la Scuola comunale dell'Infanzia "L.L. Besso" di via Casal del Marmo 118. L'idea, che riprende una esperienza riuscita del Municipio IX, è sottoscritta e sostenuta da tutte le insegnanti della Scuola e dalla gran parte dei genitori utenti.
Ricordiamo che il progetto prevede, non un'esternalizzazione del servizio, ma una gestione diretta dell'Ente Pubblico per far fronte alla carenza di servizi e centri di aggregazione esistente nella parte nord ovest del Municipio. Una ricerca della facoltà di Sociologia dell'Università La Sapienza ha evidenziato l'alto tasso di dispersione scolastica, l'insufficienza di servizi culturali e di biblioteche e preoccupanti segnali di disagio minorile.
Il numero degli studenti del primo anno di Scuola superiore che sono stati bocciati è altissimo con percentuali del 25/30 % (v. istituto Fermi).
I casi di alcolismo giovanile nella zona nord ovest sono in aumento così come sono in aumento i casi di famiglie multiproblematiche che si rivolgono ai Servizi Sociali
Altrettanto significativo il numero di minori soggetti a provvedimenti del Tribunale. La presenza di un'istituzione carceraria cittadina per minori nel Municipio XIX pone domande alle quali l'Istituzione locale deve dare delle risposte.
"Agire prioritariamente sulla Prevenzione e sul quotidiano dando servizi e sostegno veri alle Famiglie come prevede la legge 328/2000 per evitare di dover intervenire quando oramai è troppo tardi- nel corso della riunione un rappresentante del Coordinamento dei Comitati di Roma Nord- ha fatto un appello ai consiglieri presenti di maggioranza ed opposizione del Municipio XIX perchè la risposta ai bisogni dei cittadini di servizi e assistenza non diventi oggetto di speculazione e scontro politico e che soprattutto nell'approvazione dei progetti non si segua un criterio di lottizzazione partitica e divisione consociativa delle risorse ma si guardi al bene prioritario della comunità e al miglioramento effettivo della qualità della vita nel territorio.
Il Coordinamento sarà presente e vigile e saprà sostenere e valorizzare le decisioni costruttive di tutte le parti politiche del Municipio XIX ma saprà anche denunciare in tutte le sedi di dibattito cittadino (Feste di piazza, Invito alla lettura, tavole rotonde...) eventuali sprechi ed eventuali deviazioni da quelli che sono gli interessi, i bisogni e i diritti effettivi dei cittadini.

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Mobilità a Ottavia,Selva Candida, Serva Nera, Casalotti

MOBILITA'/
INFORMAZIONE AI CITTADINI DI SELVA CANDIDA , CASALOTTI, SELVA NERA

Il sottopasso del ponte sul raccordo, all'altezza di via Palmarola, verrà chiuso: Siamo stati informati che il 19° MUNICIPIO entro breve darà corso ai lavori di sistemazione delle fognature e dell'asfalto di VIA LEZZENO per consentire agli abitanti di S. Candida e S. Nera di arrivare su via Casal del Marmo.


MOBILITA' A OTTAVIA

Probabilmente dalla prossima settimana verrà chiusa al traffico anche via Tarsia per lavori alla rete fognaria. La circolazione su via Lucchina all'altezza della Clinica Salus sarà invertità e convogliata su via Vivi Gioi e via Panizzi.

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30-10-02 IL CALVARIO DEL TRAFFICO NELLA PERIFERIA DI ROMA NORD OVEST
LETTERA APERTA ALLA POLIZIA MUNICIPALE E AI MUNICIPI XVIII e XIX
.

Con la presente siamo ad illustrare una serie di problematiche relative alla viabilità che si verificano quotidianamente nell'orario compreso tra le 7.00 e le 8.30 del mattino e le 16.00 e le 18.00 del pomeriggio.
Tali problemi comportano ripercussioni sull'inizio delle lezioni scolastiche dei circoli di zona ,il mattino, oltre al disagio provocato ai genitori degli stessi alunni e degli altri cittadini che si recano al lavoro, dalle zone interessate.
Abbiamo individuato alcuni dei punti nevralgici dai quali si sviluppano le difficoltà e li andiamo qui di seguito ad illustrare:
1)Via Linarolo, la recente installazione del semaforo e conseguente senso unico, provocano il collasso su tutte le vie circostanti per gli utenti provenienti da Via della Riserva Grande (zona Selva Nera) e lato Boccea (Casalotti);
2) Incrocio Via della palmarola, Via del fosso di S.Spirito, Via Casal del Marmo, per la totale assenza di regolazione del traffico possa essere essa manuale od elettronica;
3)Largo Codogno, Via Casal del Marmo, anche qui assenza totale di regolazione aggravata dai sensi unici limitrofi adottati da marzo 2002, che costringono ad usare tutti lo stesso sbocco;
4)Casal del Marmo altezza scuola elementare "Casal del Marmo" e media "Pablo Neruda".

LE POSSIBILI SOLUZIONI
Le soluzioni che si potrebbero adottare sono:
A)Eventuale ripristino del doppio senso di circolazione su via Linarolo o in alternativa la precedenza per i veicoli provenienti da Via della Riserva Grande, Via Taleggio,Via Senago che si immettono su Via Casorezzo;
B)L'installazione di un semaforo che regoli l'afflusso e le direzioni o una squadra di vigili Urbani "fissa" (e non occasionale) nei suindicati orari;
C)L'installazione di un semaforo su Largo Codogno che regolarizzi il flusso selvaggio (nello specifico si verifica durante tutto il giorno) la circolazione di rotatoria per impedire la sosta arbitraria dei veicoli;
D)Presenza fissa e costante dei Vigili Urbani all'entrata e all'uscita delle Scuole, che operino una effettiva regolamentazione del traffico.
Non ultima soluzione da prendere in considerazione sarebbe l'allargamento della carreggiata di tutta Via Casal del Marmo, essendo da un lato tutta campagna, in modo da creare una corsia di più facile scorrimento e lasciare quella centrale per le deviazioni.
Certi che la presente venga favorevolmente accolta e che si possa attribuire agli amministratori locali la risoluzione di problemi che si annoverano ormai da diverso tempo, visto lo sviluppo notevole della zona. I cittadini tutti sarebbero felici di poter testimoniare che con la buona volontà, tutto si può fare e riconfermare poi la fiducia fin qui riposta.
Cordiali Saluti. BUON LAVORO.

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17-09-03 Roma Piano Sociale

L'ALTOLA' DELL'ASSESSORE REGIONALE TERESA FORMISANO AL MUNICIPIO XIX.

"IL PIANO SOCIALE DI ZONA E' STATO MODIFICATO SENZA ALCUNA AUTORIZZAZIONE DELLA REGIONE LAZIO."

Finalmente è arrivata una presa di posizione chiara e netta dell''Assessore per le Politiche per la Famiglia e Servizi Sociali della Regione Lazio, on. Teresa Formisano, che rispondendo ad un'interrogazione del capogruppo Verde, Angelo Bonelli, "manda a dire" al Municipio XIX° :

"Nessuna richiesta di variazione del Piano di Zona è stata inoltrata e pertanto nessuna eventuale modifica può essere autorizzata".

FATTI: Dopo le interrogazioni di Bonelli al Presidente Storace e di Adriana Spera al Sindaco Veltroni, il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ha presentato la settimana scorsa un esposto alla Corte dei Conti per denunciare che il Municipio XIX, ottenuti i fondi della Regione Lazio per realizzare 17 progetti sociali, dei quali 7 con la partecipazione della Asl RmE, stava per cambiare le carte in tavola destinando ad altro fine la somma di 171 mila euro erogata specificatamente per la realizzazione di un Centro per le Famiglie in località Ottavia.
Infatti, a distanza di 15 mesi dalla relativa delibera municipale, a differenza di altri servizi, il progetto per la realizzazione del Centro Famiglie non è stato ancora avviato.

La questione è estremamente delicata ed ha interesse generale perchè da questa vicenda viene inficiato tutto il Piano Regolatore Sociale del Comune.

Se infatti passa il principio che i Tavoli di Zona, previsti dalla legge 328/2000, per concertare con i cittadini la mappa dei bisogni sono un "optional", utile solo a racimolare fondi per poi impiegarli come decidono i partiti nel chiuso di una stanza, allora occorre che i cittadini siano informati in tempo utile per la prossima occasione.

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04-11-03 Fondi Sociali 2001 destinati dal 2002 al Centro Famiglie

Il Coordinamento Comitati Roma Nord ha consegnato oggi nuova documentazione ai magistrati della Corte dei Conti sui finanziamenti regionali destinati dal 2002 al Centro Famiglie di Ottavia che rimane ancora un progetto "fantasma".

Con l'arrivo imminente dei finanziamenti relativi all'esercizio sociale 2002, probabilmente raddoppieranno a 342.000 euro i fondi che, ufficialmente, sono destinati alla realizzazione di un "Centro Famiglie" nel Municipio XIX (Ottavia) ma che, nella realtà, costituiscono una voce di spesa in aumento su un progetto ancora "fantasma".
Sull'argomento erano intervenuti Adriana Spera, Angelo Bonelli e, in risposta a quest'ultimo, l'Assessore Anna Teresa Formisano, chiarendo che non sono state autorizzate modifiche sul Progetto facente parte del Piano sociale di Zona del Municipio XIX.
Ulteriore documentazione è stata depositata oggi presso i giudici della Corte dei Conti dal Coordinamento Comitati Roma Nord.
"In questo momento di dibattito in Consiglio comunale sul Piano Regolatore Sociale- dichiara il Coordinamento Comitati Roma Nord- questa vicenda dovrebbe far riflettere tutti i consiglieri capitolini sulla distanza che separa l'enunciato virtuale del Piano Regolatore sociale da quanto gli Enti preposti poi fanno nella realtà" - ed aggiunge: "L'Europa ha premiato la Regione Lazio per il brillante impiego dei Fondi comunitari ma, alla luce di questa vicenda, comincia a venirci qualche dubbio su quanto gli organi di controllo della Comunità Europea siano a conoscenza di queste voci di spesa per progetti fantasma"
.


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08-11-03 I conti del presidente Visconti

IL MUNICIPIO XIX SENZA DIRIGENTE U.O. SECS, TRASFERITO AD ALTRO MUNICIPIO.

CONTI IN ROSSO NEI SERVIZI SOCIALI? INTANTO SONO STATI SOSPESI I PAGAMENTI DELLE FATTURE ALLE COOPERATIVE.

NELLA CAPITALE ALUNNI DISABILI IN BALIA DELLA BUROCRAZIA E DELL'INCOMPETENZA.

Le novità introdotte dal Comune di Roma sull'accreditamento delle cooperative sociali e sull'organizzazione dei pacchetti di servizio hanno già prodotto "morti e feriti" nel Municipio XIX.

All'origine dei conti che non tornano, le tariffe orarie pagate dal mese di luglio scorso alle cooperative sociali per l'assistenza agli alunni disabili nelle scuole.

Secondo le notizie trapelate, il Municipio XIX avrebbe pagato una tariffa oraria media di 19,36 euro, diversamente da altri municipi che si attestano sui 17 euro/ora (sarebbe interessante un confronto sui parametri standard adottati).

La circostanza emersa a distanza di mesi avrebbe generato un grosso disavanzo nel bilancio sociale del Municipio XIX tale da costringere il Municipio stesso a richiedere alle cooperative sociali la restituzione dei soldi dati in eccesso e il blocco di tutte le fatture in pagamento alle cooperative stesse .

Prima vittima (o capro espiatorio?) sarebbe stato il Dirigente U.O.SECS del Municipio XIX che sarebbe in attesa di assegnazione ad altro Municipio mentre è imminente la sua sostituzione da parte del Comune di Roma.

"Come volevasi dimostrare" - dichiara il Coordinamento Comitati Roma Nord - "l'organizzazione dei pacchetti di servizio nell'assistenza ai disabili, calata dall'alto e senza la partecipazione degli utenti e degli operatori, ha prodotto differenziazioni paradossali, municipio per municipio, che potrebbero culminare alla fine dell'anno con il caos più totale se si continuerà ad ignorare che la qualità del servizio dipende dalla qualità del lavoro e che la qualità del lavoro dipende dal rispetto della dignità e dei diritti degli operatori che sono a contatto quotidiano con i cittadini svantaggiati".

Secondo i comitati Roma Nord per i bambini romani portatori di handicap sembrerebbe oramai definitiva la perdita del diritto ad usufruire nella scuola di educatori qualificati e specializzati.

Infatti le attuali concezioni politiche trasversali del moderno welfare, nella scuola del futuro ai bambini disabili concedono solo alcune ore di accudimento igienico e di base fatte da operatori dequalificati e precari delle cooperative sociali.

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21-11-03 Piano Regolatore sociale

"No allo sfruttamento, meno volontariato, vogliamo un Piano Sociale partecipato" Lunedì 24 novembre dalle ore 16.00 gli operatori sociali manifesteranno a Piazza San Marco davanti al Campidoglio, in coincidenza con al seduta del Consiglio Comunale.

E' arrivato nell'Aula Giulio Cesare il Piano Regolatore Sociale. Si tratta di un documento di programma e pianificazione del Welfare capitolino con grosse azioni di sistema che già sono state adottate dall'Assessorato alle Politiche Sociali nonostante esse siano prive dell'approvazione formale del Consiglio Comunale.

Gli operatori sociali di vari municipi e di varie associazioni e cooperative, riuniti in rete, intendono con questa manifestazione evidenziare la grossa discrepanza tra la teoria della partecipazione enunciata nel Piano e la partecipazione effettiva di chi quotidianamente sta a contatto con il disagio in questa città.
Con proposte emendative, in parte già consegnate alla Commissione Consiliare, il Coordinamento Cittadino Operatori Sociali, chiede che siano sanate le seguenti contraddizioni della Giunta Comunale di Roma :

1) L'applicazione effettiva della delibera del Consiglio Comunale n.135 del 31 luglio 2000 di tutela dei diritti e della dignità nei rapporti di lavoro negli Enti e cooperative affidatarie di Servizi pubblici, attraverso la nomina di specifici uffici municipali che ne assumano la responsabilità diretta;

2) Limitazione dell'impiego di volontari ad attività integrative nei Servizi e non in sostituzione di personale qualificato per far fronte a bisogni vitali della città;

3) Istituzione di una Consulta degli operatori sociali che diventi interlocutore permanente, con pari dignità, dell'Ufficio di Piano, sia nella fase di Programmazione, sia nella Valutazione.

4) Diminuzione degli sprechi, Innovazione e Internalizzazione dei Servizi socio-educativi e di assistenza alla persona nelle Case di Riposo Comunali e Comunità Alloggio per Anziani come previsto nella riforma tracciata dalla precedente Giunta comunale;

5) Tutela della qualità dei Servizi attraverso il monitoraggio partecipato da parte di tutte le componenti e attraverso il rispetto dei diritti di formazione, aggiornamento ed elevazione professionale degli operatori sociali.

6) Regole certe ed omogenee in tutti i municipi nel corretto impiego dei fondi pubblici e ad una tariffazione dei servizi finalizzata al raggiungimento degli standard di qualità del Servizio e del Lavoro (no alla precarizzazione dei rapporti di lavoro).

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Appello alla Città rete cittadina per il piano sociale Partecipato

Agli operatori sociali, alle realtà sociali, a chi
progetta dal basso, alla città.
La Roma sociale, quella che ogni giorno è
impegnata in prima fila nell'operatività dei servizi,
nell'organizzazione delle lotte, nella progettazione
di un modello diverso di welfare merita di essere
inclusa nelle sedi decisionali preposte
all'elaborazione del nuovo Piano Sociale.

Per una costruzione realmente partecipata del piano
sociale e il conseguente riordino di un nuovo
sistema di protezione sociale vicino ai bisogni del
cittadino, così come prevede la 328/2000, riteniamo
indispensabile potenziare e valorizzare "le capacità
propulsive di tutti gli attori presenti sul territorio" e
non, come è avvenuto finora, prevalentemente la
presenza delle imprese del Terzo Settore e
dell'associazionismo meglio organizzato.

Riteniamo,dunque, necessario dar voce agli
operatori sociali, agli utenti dei servizi, alle realtà
autogestite a tutte quelle forze individuali e
collettive che non rispondono ad interessi di impresa
ma mirano a costruire giorno dopo giorno un
modello di welfare dove al centro siano posti i diritti
e non gli interessi.

La sfera dei diritti, secondo noi, è un punto che va
messo al centro del nuovo Piano Sociale.

? Il diritto ad essere informati, ad avere una
semplificazione della documentazione consentendo
così ad ognuno di poter contribuire alle scelte del
Piano Sociale.

? Il diritto di chi lavora ad avere un reddito
adeguato, con la piena applicazione della Delibera
135/00 del Comune di Roma una formazione
costante, il riconoscimento di ruoli e qualifiche
professionali, e una netta distinzione con il
volontariato che deve essere valorizzato in
sostegno e non in sostituzione del lavoro
professionale.

? Il diritto alla partecipazione nelle scelte di indirizzo
dei servizi da parte della città e non solo delle
rappresentanze del Terzo Settore;

? Il diritto di chi usufruisce dei servizi ad avere
servizi adeguati alle necessità, dove al centro siano
poste non solo la patologia ma la persona in quanto
tale.

? Il diritto di chi svolge progettazione locale ed
azioni autogestionarie all'accesso e alla gestione di
risorse economiche pubbliche con le quali valorizzare
la comunità locale come sede nella quale ritrovare la
risposta ai bisogni del territorio.

? Il diritto a poter contribuire alla gestione dei servizi
anche di piccole realtà locali, modificando le forme
dell'accreditamento delle strutture nella gestione dei
servizi per conto del Comune di Roma.

Con il meccanismo impostato si sono premiati i
livelli economici delle strutture e non sempre la
capacità di saper fornire servizi e risposte sociali
adeguate. L'impostazione adottata ha di fatto
affidato a pochi enti del Terzo settore la gestione
dei servizi mantenendo la situazione di "mercato
protetto" che si proponeva invece di superare. Tale
scelta oltre a non rispondere a requisiti di qualità,
facilita in molti casi lo sfruttamento degli operatori
sociali, c'è quindi la necessità di rivedere
completamente le forme dell'accreditamento dando
meno importanza al peso economico delle strutture
e valorizzando invece i risultati prodotti dai servizi
gestiti.

A tal proposito c'è la necessita di istituire osservatori
di qualità nei Municipi con il compito di monitorare in
modo costante e trasparente l'utilizzo delle risorse
economiche e con il potere di intervenire in caso di
inadempienze.

Un processo così articolato necessita di:

Ø sedi strutturate nelle quali agevolare la
partecipazione dei cittadini/e singoli e associati,
rendendo più semplice il linguaggio dei documenti e
promuovendo una comunicazione capace di
coinvolgere anche i non addetti ai lavori;

Ø sedi ed orari che agevolino la partecipazione,
con la semplificazione e la diffusione dei documenti;

Ø promozione di incontri decisionali in ogni
Municipio, per la mappatura dei bisogni del territorio
e la formulazione delle risposte da fornire;

Queste sono le necessità che devono entrare nel
Piano Sociale per costruire un piano partecipato vero
e non solo sulla carta.
---------------------------------------------
SI RACCOLGONO ADESIONI A 360° presso:

-Rete per il Piano Sociale Partecipato via Trastevere
66 Roma (progettolaboratorio@virgilio.it)
-Coord.to Operatori Sociali via Appia 357 Roma
cocittos@virgilio.it

roblat@libero.it

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10-01-04 Prove di cattiva manutenzione (appalti al ribasso?) delle strade nel Municipio XIX

Via Tarsia (Ottavia) La buca illustrata nella foto era stata riparata una ventina di giorni fa con relativa chiusura del traffico.
Ma la buca è di nuovo pericolosa come prima. Dalla fessura laterale si vede il vuoto sottostante.
Inoltre, via Tarsia era stata asfaltata completamente un anno fa dopo i lavori di fognatura .


Foto di Domenico Ciardulli
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11-01-04 Roma Municipio xix strade in dissestro

A CAUSA DELLA VORAGINE STRADALE SU VIA TARSIA (SENSO UNICO) SONO STATE DEVIATE LE LINEE ATAC MA NON GLI ALTRI MEZZI PESANTI. NESSUN CARTELLO ALLE FERMATE PER AVVERTIRE GLI UTENTI.

EFFETTO CAOS STAMATTINA INTORNO ALLE ORE 8.00: TRANSENNE SPOSTATE ABUSIVAMENTE PER CONSENTIRE IL PASSAGGIO A RISCHIO DI SEI PULMANN SCOLASTICI.

Dopo il nostro intervento stampa di sabato che documentava la voragine di via Tarsia, riformatasi a distanza di pochi giorni dai lavori di pavimentazione, sono state deviate le linee atac 997 e 99N ed è stata transennata la buca stradale.
Purtroppo, la trascuratezza burocratica ha voluto che ci si dimenticasse di mettere le segnalazioni alle fermate e di deviare l'intera circolazione degli altri mezzi pesanti, vista la ristrettezza di via Tarsia la quale non solo è a senso unico ma è anche priva di marciapiedi.
L'effetto è stato che stamattina intorno alle 8.00 sono passati sulla buca sei pulmann scolastici, rischiando di affossarsi, dopo che le transenne erano state abusivamente spostate da ignoti.
Le due foto allegate documentano le transenne spostate dalla buca e il loro riposizionamento effettuato alle ore 10.00 da una pattuglia dei vigili urbani.

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