Coordinamento dei Comitati di Roma Nord |
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CONSEGNATI OGGI PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA IL PIANO REGOLATORE SOCIALE E TUTTI I PIANI DI ZONA MUNICIPALI DEL COMUNE DI ROMA. IL COORDINAMENTO COMITATI ROMA NORD CHIEDE UN INDAGINE A TAPPETO SULLE MODALITA' DI GESTIONE DEI FONDI NAZIONALI E COMUNITARI DESTINATI ALLE POLITICHE SOCIALI: "SERVE CHIAREZZA E TRASPARENZA”.
Un esposto, documentato di tutti gli atti del Comune di Roma e dei diciannove municipi capitolini (piano sociale cittadino e piani sociali di zona) e di alcune interpellanze e circolari amministrative, è stato consegnato oggi presso gli uffici della Procura della Repubblica di Roma.
Il Coordinamento Comitati Roma Nord chiede un indagine a tappeto sull'impiego dei fondi sociali, di derivazione nazionale e comunitaria, regolamentati da precise leggi nazionali e direttive dell'Unione europea.
Secondo i comitati di Roma Nord, potrebbe non essere l'unico caso quanto avvenuto nel Municipio XIX, dove il Piano di zona con i relativio progetti sociali, approvato dal Consiglio Municipale, dall'Assessorato comunale competente e successivamente finanziato dalla Regione Lazio, è stato poi modificato dopo l'arrivo dei finanziamenti, in sede politica ristretta, diversa da quella consiliare, senza interpellare il laboratorio territoriale dove il Piano di zona era stato co-progettato con i cittadini.
Sulle presunte irregolarità
nel Municipio XIX erano intervenuti nel mese di luglio scorso Angelo Bonelli,
Capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio, e Adriana Spera, consigliere comunale
del Gruppo di Rifondazione Comunista, presentando rispettivamente al Presidente
Storace e al Sindaco Veltroni due interrogazioni urgenti.
> Indice
“IL NUOVO PROVVEDIMENTO SALVA ANTENNE DEL GOVERNO AGGIRA LA RECENTE SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE HA BOCCIATO IL DECRETO N. 198 DEL 2002, NOTO COME “DECRETO GASPARRI”, EMANATO IN SOCCORSO AI GESTORI DELLA TELEFONIA MOBILE. VOGLIA IL COMUNE DI ROMA COSTITUIRSI AD ADIUVANDUM NEL RICORSO DELLA REGIONE TOSCANA”.
IL COORDINAMENTO COMITATI ROMA NORD RIVOLGE UN APPELLO AL SINDACO VELTRONI AFFINCHE’ INTERVENGA PRESSO LA CONSULTA CONTRO IL “CODICE DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE”, CONTENUTO NEL NUOVO DECRETO N. 259 DEL 1 AGOSTO 2003, CHE RIPROPONE LE STESSE NORME DEL DECRETO N. 198 DEL 4 SETTEMBRE 2002, NOTO COME “DECRETO GASPARRI”, CHE E’ STATO BOCCIATO AD OTTOBRE 2003 DALLA CORTE COSTITUZIONALE CON LA SENTENZA N. 303 E CHE RENDEVA ESTREMAMENTE FACILI LE PROCEDURE DI INSTALLAZIONE DELLE ANTENNE SULLE ABITAZIONI E NELLE AREE PUBBLICHE ATTRAVERSO IL RICORSO ALLA SEMPLICE DICHIARAZIONE D’INIZIO DELLE ATTIVITA’ (DIA).
“LA SEMPLICE AUTORIZZAZIONE
EDILIZIA, RICHIESTA DAL NUOVO DECRETO - continua il Coordinamento dei Comitati
di Roma Nord - E’ ANCHE PALESEMENTE IN CONTRASTO CON IL NUOVO TESTO UNICO
SULL’EDILIZIA, SANCITO CON L’ENTRATA IN VIGORE, ALLA FINE DI GIUGNO
DEL 2003, DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBLICA N. 380 DI GIUGNO DEL 2001
CHE, PER TALI OPERE EDILIZIE, RICHIEDE, AI SENSI DELL’ART. 3 COMMA 1,
LETTERA E.4, LA CONCESSIONE EDILIZIA.”
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Egregio Sindaco on. Walter Veltroni,
a seguito dell'entrata in vigore, il 16 settembre 2003, del Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n.259, che contiene il cosiddetto "Codice delle Comunicazioni Elettroniche", e a seguito del ricorso per la dichiarazione di illegittimità costituzionale di tale Decreto Legislativo presentato dalla Regione Toscana alla Corte Costituzionale il 5 novembre 2003,
il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord Le chiede
di considerare la possibilità di affiancare la ricorrente Regione Toscana attraverso la costituzione del Comune di Roma "ad adiuvandum" presso la Corte Costituzionale, così come affiancò, insieme a molti Comuni italiani, le sette Regioni italiane, il Comune di Vercelli e il TAR della Puglia nel ricorso alla stessa Consulta per illegittimità costituzionale del Decreto Legislativo 4 settembre 2002 n. 198, "Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese", altrimenti noto come "Decreto Gasparri", che videro riconosciuta la validità di quel ricorso attraverso la sentenza n. 303 del 1 ottobre 2003 emessa da quella Corte che abolì totalmente il Decreto Legislativo 198/02, del quale il Decreto di cui trattasi ripropone norme identiche.
Restiamo in attesa di ricevere cortese e positivo riscontro al nostro appello qui rappresentato.
IL GRAVE REFUSO DI STAMPA NELL'INTERVISTA DEL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DEI MINORI, MAGDA BRIENZA, PUBBLICATA SU "IL MESSAGGERO" DI OGGI: STRAVOLTA NELLA PRIMA PAGINA DI CRONACA ROMANA LA DICHIARAZIONE SULLA TOLLERANZA DEL TRIBUNALE DEI MINORI VERSO LE FAMIGLIE ROM.
CONFERMATE LE CARENZE DELLE POLITICHE SOCIALI CAPITOLINE NELLA LOTTA ALLA MENDICITA' INFANTILE. IL COORDINAMENTO COMITATI ROMA NORD: SERVONO POLITICHE ORIENTATE A FAVORIRE IL LAVORO DEI CAPIFAMIGLIA PER ARRIVARE AL GRADUALE SUPERAMENTO DEI CAMPI COME NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI.
Riguardo al frequente ritorno in famiglia (deciso dal Tribunale) dei minori tolti dalla strada e trattenuti temporaneamente nei centri sperimentali (case-famiglia) di lotta alla mendicità infantile del Comune di Roma, il Presidente del Tribunale dei Minori di Roma ha dichiarato nell'intervista pubblicata su "Il Messaggero" di oggi:
"Se a volte siamo sembrati tolleranti rispondo che non possiamo non esserlo".
E' stato sufficiente dimenticarsi (?) di scrivere un semplice "non", omettendolo nel riquadro in prima pagina di cronaca romana de "Il Messaggero" per far capire l'opposto e cioè che il Tribunale dei Minori non può essere tollerante con le famiglie rom. Ci riferiamo ovviamente a come il messaggio passa verso tutti quei lettori che non vanno ad approfondire la notizia all'interno del giornale e a tutte quelle trasmissioni radiotelevisive locali dove vengono lette solo le prime pagine.
Siamo certi che l'autorevole quotidiano di Roma saprà riparare domani all'errore per rispetto dei suoi lettori e dello stesso Presidente Brienza.
"Le dichiarazioni rilasciate a Il Messaggero del Presidente del Tribunale dei Minori di Roma sono, a nostro avviso, una critica esplicita alle Politiche perseguite dall'Assessorato capitolino anche se il taglio dell'articolo ne alleggerisce gli effetti" dichiara Domenico Ciardulli, segretario del Coordinamento Comitati Roma Nord e aggiunge: "siamo d'accordo con il Presidente Brienza, e l'avevamo già dichiarato qualche mese fa, occorre tolleranza e accettazione della diversità. Non si può contrastare la mendicità infantile della popolazione rom allontanando i minori dai loro genitori e inserendoli nelle case-famiglia piene di giochi e balocchi.
Il risultato è quasi sempre lo stesso: il minore rom, come nel caso della bambina alla quale furono fratturati i polsi, tendono a scappare per ricongiungersi ai propri genitori.
"Allo stesso modo andrebbero ripensati completamente i progetti di scolarizzazione dei bambini rom se, come dice lo stesso Presidente del Tribunale minori, la percentuale di frequenza scolastica e, aggiungiamo noi, quella bassissima che riguarda la conclusione degli studi primari richiedono un'attenzione diversa da quella esistente.
Sulla scolarizzazione sarebbe utile sperimentare in altre direzioni. Ad esempio, un approccio all'alfabetizzazione scolastica che inizi nei campi stessi aprendola a scambi con l'esterno per poi gradualmente continuare nelle scuole del territorio."
"Riteniamo inoltre occorra sviluppare sempre più Politiche di incentivazione al lavoro dei capifamiglia, commerciale, artigianale o altre attività , e puntare all'autosufficienza economica nella prospettiva graduale del superamento dei campi per insediamenti abitativi fissi, così come avviene in Europa e in altre città italiane.
09-01 Roma Municipio xix/ Strade Dissestate
In merito alla notizia pubblicata
ieri sui giornali secondo la quale il Presidente del XIX° Municipio, Marco
Visconti, ha lanciato al Comune di Roma l'ultimatum (ndr: se il Comune non ci
da più soldi per asfaltare le strade dissesstate e pericolose noi le
chiudiamo al traffico per prevenire incidenti).
Il Coordinamento Comitati Roma Nord dichiara:
"E' giusto che un giovane Presidente di Municipio utilizzi le strategie
mediatiche per apparire ma, a nostro avviso, questa modalità di comunicazione
non si addice ad un figura istituzionale per due motivi:
1) Come denunciato dal comitato di Ottavia Palmarola con manifesti in tutto
il quartiere, da mesi il Presidente Visconti non ha dato risposte a precise
richieste scritte dei cittadini sul problema della viabilità.
Pertanto, relazionarsi con i cittadini tramite comunicati stampa in cui si mostrano
i muscoli rispetto al Comune non ci sembra un segnale di buona amministrazione
della cosa pubblica.
2) Un Presidente di Municipio, che ha a cuore la risoluzione dei problemi, non
può, a nostro avviso, servirsi dei giornali per il famoso gioco dello
scaricabarile con il Comune dicendo che gli mancano i soldi per risolvere il
problema delle strade "bucate", anche perchè prima di ieri,
siamo arciconvinti e vorremmo che ci smentisse, egli non ha mai presentato nessuna
richiesta ufficiale e formale al Campidoglio per specifici stanziamenti straordinari
urgenti.
Ci auguriamo, per il bene del territorio di cui ha la responsabilità
politica, che il Presidente Visconti esibisca di meno i muscoli e attivi di
più il buon senso e l'intelligenza che, siamo certi, non gli manca.
A CAUSA DELLA VORAGINE STRADALE SU VIA TARSIA (SENSO UNICO) SONO STATE DEVIATE LE LINEE ATAC MA NON GLI ALTRI MEZZI PESANTI. NESSUN CARTELLO ALLE FERMATE PER AVVERTIRE GLI UTENTI.
EFFETTO CAOS STAMATTINA INTORNO ALLE ORE 8.00: TRANSENNE SPOSTATE ABUSIVAMENTE PER CONSENTIRE IL PASSAGGIO A RISCHIO DI SEI PULMANN SCOLASTICI.
Dopo il nostro intervento stampa
di sabato che documentava la voragine di via Tarsia, riformatasi a distanza
di pochi giorni dai lavori di pavimentazione, sono state deviate le linee atac
997 e 99N ed è stata transennata la buca stradale.
Purtroppo, la trascuratezza burocratica ha voluto che ci si dimenticasse di
mettere le segnalazioni alle fermate e di deviare l'intera circolazione degli
altri mezzi pesanti, vista la ristrettezza di via Tarsia la quale non solo è
a senso unico ma è anche priva di marciapiedi.
L'effetto è stato che stamattina intorno alle 8.00 sono passati sulla
buca sei pulmann scolastici, rischiando di affossarsi, dopo che le transenne
erano state abusivamente spostate da ignoti.
Le due foto allegate documentano le transenne spostate dalla buca e il loro
riposizionamento effettuato alle ore 10.00 da una pattuglia dei vigili urbani.
ELETTROSMOG / IL SINDACO VELTRONI RICORRE CONTRO IL MINISTRO GASPARRI. MA L’ASSESSORE D’ALESSANDRO CHE STA FACENDO ?
DA UNA PARTE Il SINDACO DI ROMA APPOGGIA LA REGIONE TOSCANA NEL RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO IL RECENTE "CODICE DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE" DEL MINISTRO GASPARRI, RICORRENDO COSI’ PROPRIO CONTRO SE STESSO POICHE’ QUEL CODICE E’ ALLA BASE DEL PROTOCOLLO D’INTESA STIPULATO FRA IL MINISTRO GASPARRI, I GESTORI E L’ASSOCIAZIONE DEI COMUNI ITALIANI (ANCI).
DALL’ALTRA, L’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI D’ALESSANDRO ESALTA
I RISULTATI DELLA CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI EFFETTUATA
A ROMA DALLA "FONDAZIONE BORDONI" E SI AUTOELOGIA PER AVER STIPULATO,
GIA’ NEL 2002, PROTOCOLLI D’INTESA COI GESTORI, L’ARPA-LAZIO
E IL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI, AVENDO COSI’ FATTO DA PRECURSORE PER
IL RECENTE PROTOCOLLO D’INTESA DELL’ANCI CON GLI STESSI GESTORI
E QUEL MINISTERO.
IL COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD CHIEDE AL SINDACO DI ROMA DI DIMETTERE
L’ASSESSORE D’ALESSANDRO. MA ECCO COSA STA SUCCEDENDO:
Ancor prima della bocciatura subita con la sentenza della Consulta il 1°
ottobre 2003 (sentenza n. 303), che ha giudicato incostituzionale per "eccesso
di delega" il cosiddetto "Decreto Gasparri" sulla telefonia mobile
(D. L. del 4/9/2002 n. 198), il Ministro delle Comunicazioni ricopiava quasi
totalmente quelle norme nel Suo "Codice delle Comunicazioni Elettroniche"
(D. L. del 1° agosto 2003 n. 259) entrato in vigore il 16 settembre 2003.
Il 12 novembre scorso la Regione Toscana presentava un proprio ricorso dinanzi
alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "Codice Gasparri".
Nelle scorse settimane il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord aveva inoltrato
un forte appello al Sindaco Veltroni affinché ricorresse "ad adiuvandum"
della Regione Toscana.
Il Sindaco Veltroni, con una nota inviata il 23 gennaio scorso al Coordinamento
dei Comitati di Roma Nord tramite il proprio Capo di Gabinetto dott. Maurizio
Meschino (prot. 3888), ha dato ascolto alla nostra richiesta, incaricando l’Avvocatura
Comunale di "predisporre gli atti necessari per l’intervento del
Comune di Roma nel giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale".
L’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Roma, Giancarlo D’Alessandro,
plaudendo ai recenti risultati di misurazioni del campo elettromagnetico condotte
dalla "Fondazione Bordoni" che, come è ben noto, è sostenuta
dalle aziende della telefonia mobile (controllato=controllore), ha ieri ricordato
ed esaltato i protocolli d’intesa stipulati per sua iniziativa quasi due
anni fa dal Comune coi gestori, il Ministro Gasparri e l’ARPA-Lazio, che
hanno aperto la strada al recente protocollo d’intesa stipulato dall’ANCI
con gli stessi gestori ed il Ministro delle Comunicazioni.
Ebbene, il protocollo ANCI-Gestori-Ministero si basa proprio sul "Codice
Gasparri" contro cui ricorrerà il Comune di Roma, che aderisce all’ANCI.
Ma non basta. Il IX Dipartimento del Comune, guidato dall’Assessore D’Alessandro, ormai da due anni e mezzo continua a rilasciare le autorizzazioni alle installazioni delle antenne della telefonia mobile sulla base del parere dell’ARPA-Lazio e non dell’ISPESL, disattendendo le uniche normative in vigore nel Comune (Delibera di Giunta n. 5187 del 1998) e nel Lazio (Legge Regionale n. 56 del 1989). Ciò è stato anche denunciato dal Direttore del Dipartimento dell’ISPESL preposto a quel servizio (D.I.P.I.A.) in una propria nota trasmessaci ormai due anni fa.
Per tutto questo, rivolgiamo un appello al Sindaco di Roma perché chieda
le dimissioni dell’Assessore ai lavori pubblici Giancarlo D’Alessandro.
Mentre prosegue il processo a Radio Vaticana per “getto pericoloso di cose” con le ultime udienze del 10 e 19 febbraio scorsi, durante le quali sono stati ascoltati dal giudice, in qualità di testimoni, numerosi cittadini che vivono nel territorio limitrofo agli impianti radiofonici di Santa Maria di Galeria, purtroppo ci sono altri due casi accertati di leucemia nella zona irradiata dall’emittente della Santa Sede, cioè nell’area entro 6 km di raggio dagli impianti.
Un caso riguarda un bambino di 3 anni e mezzo attualmente ricoverato all’Ospedale Bambin Gesù di Roma con diagnosi di leucemia linfoblastica acuta, diagnosticata a dicembre 2003, per sottoporsi a cicli di chemioterapia. Ed una signora anziana ricoverata all’Ospedale S. Andrea per linfoma a piccoli linfociti e leucemia linfatica cronica.
Questi sono dati inconfutabili, nonostante i tentativi di qualcuno di manipolare le indagini epidemiologiche o il suggerimento di alcune istituzioni di interromperle completamente.
E’ assurdo che i cittadini di Roma Nord continuino ad essere lasciati soli. Non si può continuare ad ignorare il problema!
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, attraverso la centralina di monitoraggio 24 ore su 24 e la strumentazione portatile, ha accertato che le violazioni di legge da parte dell’emittente continuano con punte fino a 11 Volt/metro (limite di legge di 6 Volt/metro),
Che fine hanno fatto le promesse del Sindaco di Roma, della Regione Lazio, dei Municipi XIX e XX e dei politici di turno?
Oggi sono seppellite, ma ci aspettiamo
che esse riemergeranno nella prossima campagna elettorale!
OSTELLO O UNIVERSITA'? CENTRO DI
RICERCA SANITARIA O SEDE DI MUNICIPIO?
USO SOCIALE O NUOVO MANICOMIO?
IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO XIX SI IRRITA CON IL COMUNE, LA ASL RME RISTRUTTURA
DUE PADIGLIONI PER USI IMPRECISATI, IL COMUNE DI ROMA PRENDE TEMPO, FIOCCANO
INTERROGAZIONI IN CONSIGLIO REGIONALE MENTRE IN PROCURA ARRIVANO ESPOSTI.
IL FUTURO DELL'EX MANICOMIO PROVINCIALE RESTA INCERTO NONOSTANTE UNA DELIBERA
DI INIZIATIVA POPOLARE, SOTTOSCRITTA DA 9000 CITTADINI, CHE CHIEDE L'ACQUISIZIONE
COMUNALE E UN PERCORSO PARTECIPATO DI USO SOCIALE E CULTURALE.
IL COORDINAMENTO COMITATI ROMA NORD: "AL PIU' PRESTO UNA CONFERENZA CITTADINA
PER FARE CHIAREZZA SULLE SCELTE DI GOVERNO DEL TERRITORIO E PER RICORDARE AGLI
AMMINISTRATORI LOCALI IL LORO COMPITO DI TUTELA DEGLI INTERESSI GENERALI E NON
DI QUELLI ELETTORALI "
Nonostante la Petizione popolare presentata in Consiglio Comunale corredata
di quasi diecimila firme di cittadini che chiedono traparenza e partecipazione,
le sorti del Comprensorio di S. Maria della Pietà, dove sorgeva l'ex
manicomio provinciale, continuano ad essere segnate da ombre e misteri.
Di recente, il Presidente del Municipio XIX ha sfogato la sua irritazione sui
giornali dichiarando che il Comune di Roma non ha rispettato i patti sul trasferimento
della sede del Municipio presso alcuni padiglioni del S. Maria della Pietà
e che avrebbe fatto togliere dai muri i manifesti che annunciavano l'accordo
con l'Assessore comunale al Patrimonio. Il Comune ha replicato con un "parliamone".
Intanto sul fronte regionale, la consigliera Giulia Rodano ha chiesto all'Assessore
alla Sanità di sapere che sta succedendo nei padiglioni 5 e 9 dove ci
sono lavori in corso per destinazioni d'uso non chiare.
Nello stesso tempo Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Regione, ha chiesto
con un'interrogazione urgente al Presidente Storace e all'Assessore alla Famiglia
per quali motivi siano stati concessi al Municipio XIX alcuni locali del S.
Maria della Pietà per realizzare con bando pubblico un servizio sociale
che avrebbe dovuto sorgere altrove.
Sul fronte giudiziario pendono presso la Procura di Roma due esposti che riguardano,
uno, il degrado e la mancata tutela monumentale del Comprensorio e l'altro,
l'utilizzo dei fondi sociali stanziati per il Piano di Zona
** l'interrogazione del capogruppo regionale dei Verdi
Prot. 1286 del 20 febbraio 204
Al Presidente del Consiglio Regionale
Interrogazione urgente a risposta scritta
Oggetto: Mancata attivazione del Centro Famiglie di Ottavia municipio XIX, con
finanziamento erogato dalla regione Lazio.
Il sottoscritto Angelo Bonelli Capogruppo dei Verdi
Premesso che:
- In data 10 luglio 2003, il sottoscritto presentava interrogazione urgente
a risposta scritta avente in oggetto la mancata attivazione del Centro Famiglie
di Ottavia municipio XIX, pur previsto nel Piano sociale di zona e pur già
finanziato dalla Regione Lazio con i fondi a valere sul fondo nazionale per
le politiche sociali annualità 2001.
- In data 31 luglio 2003, L’Assessore regionale per le Politiche per la
Famiglia e Servizi sociali rispondeva alla suddetta interrogazione, con nota
prot. 273/SP, trasmessa attraverso il gen. DR. Mario Catalano dell’Area
affari istituzionali della Presidenza e pervenuta al sottoscritto in data 5
settembre 2003;
- L’assessore regionale Anna Teresa Formisano, in detta nota, confermava
che la Direzione Regionale Famiglia e Servizi alla Persona “ha approvato
il Piano di Zona presentato” per la “realizzazione di un Centro
famiglie presso la Borgata Ottavia” e che “nessuna eventuale modifica
può essere autorizzata”;
- Nel frattempo, nelle more dei relativi adempimenti del Municipio XIX, in data
6 settembre 2003 il Coordinamento Comitati Roma Nord presentava esposto alla
Procura regionale della Corte dei Conti e in data 3 gennaio 2004 lo stesso Coordinamento
presentava esposto alla Procura della Repubblica di Roma
- In data 28 gennaio 2004 il Muncipio XIX pubblicava sul quotidiano “La
Repubblica” un bando di gara relativo alla realizzazione di un Centro
Famiglie non nella Borgata Ottavia ma in imprecisati locali del Comprensorio
del S. Maria della Pietà;
- Inoltre, nel suddetto bando di gara, senza esserci stato alcun confronto con
i cittadini proponenti, il Municipio XIX inseriva tra le attività da
svolgere nel Centro Famiglie da parte dell’Ente vincitore, un servizio
per l’Affido di minori;
- Non veniva però specificato nel bando di gara che, per poter svolgere
tale attività di affido, il V° Dipartimento del Comune di Roma richiede
l’iscrizione ad uno specifico albo delle associazioni;
-
INTERROGA
il Presidente della Giunta Regionale
l’Assessore al Bilancio
l’Assessore alle Politiche Sociali
Per sapere:
- In base a quali accordi con la Regione Lazio, il Municipio XIX avrebbe ottenuto
locali di proprietà regionale nel comprensorio del S. Maria della Pietà
per collocare un servizio che avrebbe dovuto sorgere in altra zona;
- Quanti e quali padiglioni siano stati concessi e in che modo tale accordo
si inserisce nel previsto e annunciato trasferimento del Municipio XIX in altri
padiglioni del S. Maria della Pietà;
- quali iniziative urgenti intendano adottare nei confronti del Municipio XIX
e del Dipartimento V° del Comune di Roma perché, nell’ottica
della partecipazione prescritta dalla legge 328/2000 e del coerente orientamento
espresso dal Sindaco, con la creazione di una delega specifica al Bilancio partecipato,
sia rispettato quanto discusso con i cittadini nei Piani di Zona e quanto deliberato
dal Consiglio del Municipio XIX e sia rispettato, infine, l’obbligo amministrativo
di un corretto impiego dei Fondi pubblici erogati dalla Regione Lazio;
- Se non intendano procedere amministrativamente ad invalidare il bando di gara
del Municipio XIX e far rispettare il progetto originario di Centro Famiglie
nella zona di Ottavia, nei locali e con le attività indicate nelle relative
delibere di programmazione e finanziamento regionale.
Roma, 19 febbraio 2004
Angelo Bonelli
Capogruppo Verdi Regione Lazio
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