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La Chiesa Parrocchiale di S. Giorgio, che conserva in alcune parti le strutture della primitiva costruzione in stile gotico catalano

 

si affaccia in bella posizione urbanistica su una piazza abbastanza spaziosa, delimitata sul lato opposto dall’edificio

 

del Monte Granatico, recentemente ristrutturato ed utilizzato come sala consiliare, oltre che per mostre e manifestazioni artistiche e culturali.

All’interno,la chiesa parrocchiale, con pianta ad aula e cappelle laterali,si presenta

secondo una struttura comune a gran parte delle chiese tardo gotiche della provincia, con il presbiterio e le due cappelle più vicine caratterizzate da volte a crociera ed interessanti decorazioni. Nella cappella a destra dell’altare maggiore i rilievi seguono il tema della Passione di Cristo;gli stessi soggetti, realizzati in legno, sono ancora presenti nelle croci scure che in alcuni paesi del Campidano di Cagliari (e nella stessa Siliqua) sono posti sui muri delle case, a segnare le stazioni della Via Crucis, ed in molte località della provincia vengono portati in processione durante la Settimana Santa.La cappella a sinistra è ornata da una Madonna con Bambino di impostazione rinascimentale.Nella stessa cappella si trova un "paliotto" di marmi policromi, che una iscrizione fa risalire alla metà del ‘700, come l'altare maggiore.
La chiesa conserva, insieme a numerosi altri arredi di un certo interesse, un bel Crocifisso di legno intagliato e policromo, settecentesco, e alcune notevoli suppellettili in argento.


Nel centro storico,oltre alla chiesa di San Sebastiano, in piazza Martiri, con l'interno ad aula unica e la facciata segnata da una cornice a doppia inflessione, si trova la chiesa di Sant'Anna,in stile gotico catalano.
Il suo prospetto è caratterizzato, oltre che dal campanile a vela, dalle decorazioni ad ovuli e palmette alla base dei merli tagliati  e traforati.L'interno presenta due grandi cappelle laterali von volta "a botte", con altari in muratura e tre nicchie per le statue.
La copertura delle navate è in legno, e può essere datata, secondo l'iscrizione che si legge in una trave, al 1765; venne realizzata a cura di Anton Armas.
Nella parete sinistra in una piccola nicchia si conserva la statua lignea di San Daniele francescano, con il coltello sulla testa, secondo l'iconografia diffusa dal retablo francescano conservato nella pinacoteca di Cagliari.Nel presbiterio si può ammirare un retablo settecentesco, in legno intagliato e policromato.


Fra le numerose chiese che si trovano nel territorio del Comune si devono ricordare la chiesa di S. Margherita e la chiesa di S. Giacomo di Stia Orro, che sono ancora oggi centri di frequentatissime sagre.
La chiesa di S. Margherita, ricordata dai monumenti medievali, si presenta oggi quasi del tutto ricostruita in forme gotico-catalane, probabilmente nel tardo '600, epoca a cui si deve far risalire la facciata del terminale piano ornato di merlature, che richiama quella della chiesa di S. Anna.
Il porticato che vi si addossa
è di costruzione molto recente e risponde alle esigenze della sagra popolare di S. Margherita (primi di Settembre)


La chiesa di S. Giacomo di Stia Orro apparteneva certamente a un centro abitato di epoca medioevale.
La costruzione attuale si presenta con un porticato anteriore, da cui si accede alla chiesa vera e propria.In origine aveva una semplicissima struttura ad aula, ampliata nel '600, con un presbitero quadrangolare e due piccole navate laterali, delle quali una sola si conserva interamente mentre dell'altra si vede la porta, ormai chiusa, nel muro del porticato.
L'antica facciata a capanna è stata anch'essa rimaneggiata al momento in cui la chiesa venne ampliata e si diede la copertura alle parti nuove: venne aperta la piccola finestra ottagonale e realizzato l'attuale campanile a vela, che conserva una piccolissima campana.

Nel territorio di Siliqua, in una collina lungo la SS 293 per Giba a circa 5 km dal paese, si trovano i resti del Castello di Acqua fredda, che appartenne fin dalla seconda metà del secolo XIII alla famiglia pisana dei Conti della Gherardesca.
Attorno al castello, distribuito lungo il crinale della collina, si trovava un villaggio, che aveva carattere militare.
Il complesso faceva parte delle fortificazioni che i pisani avevano costituito come sbarramento difensivo per la zona mineraria.
Delle alte muraglie e delle torri angolari di stile romanico sono oggi visibili alcuni ruderi imponenti, con merlature e feritoie, e qualche cisterna, una delle quali mostra l'uso di soluzioni interessanti costruttive per la depurazione dell'acqua piovana.
Sul terreno rimane qualche traccia della pianta ad U con cortile centrale.
Tra gli stemmi scolpiti, l'aquila della famiglia della Gherardesca.

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