LOZZO ATESTINO
Il Monte Lozzo (324 m) emerge isolato ad occidente dei Colli Euganei. La pendenza dei suoi versanti aumenta verso la cima accentuandone l'inconfondibile forma conica. La vegetazione è costituita da un bosco settentrionale di castagno e robinia, e da essenze termofile come la roverella sul versante meridionale dove si trovano estesi vegri. Ai piedi del colle sorgono i paesi di Lozzo Atestino ad est e di Valbona ad ovest.
A Lozzo Atestino si trovano la chiesa dei Santi Leonzio e Carpoforo, il cui soffitto è decorato da un immenso affresco, opera della scuola del Tiepolo, e la settecentesca villa Lando-Correr. Quest'ultima è sorta al posto di un castello medievale che, insieme a quello di Valbona, difendeva il territorio padovano dai vicentini. Il castello carrarese di Valbona, gioiello di ingegneria militare, è l'unico di tutto il territorio padovano rimasto intatto. Strumenti litici (raschiatoi, punte di frecce) rinvenuti sui pianori meridionali testimoniano la presenza dell'uomo nel Paleolitico Medio. Sugli stessi pianori, come sul Pegorile, sono venuti alla luce inoltre fondi di capanne, tracce di focolari ed una necropoli databili alla tarda età del bronzo e riferibili alle prime manifestazioni della civiltà Paleoveneta.
Bigoi, Schisotto e Vin s-ciaveto: questo è il nome dato alla Festa che si tiene in piazza a Lozzo Atestino la seconda domenica di giugno e che vuole richiamare l'attenzione su questi prodotti tipici della cultura contadina del passato. Sempre a Lozzo Atestino la terza domenica di ottobre si tiene la Festa delle Castagne, in cui vengono consumati i frutti del bosco più famosi dei Colli: i maroni. In passato gli abitanti della zona basavano la loro sopravvivenza sui prodotti dei boschi, sul pascolo e sui vigneti ed oliveti presenti sui versanti meridionali, colture che si stanno oggi riaffermando. L'agricoltura cerealicola, praticata nella pianura circostante il colle dopo il prosciugamento delle paludi, rappresenta tuttora un'importante risorsa. A Lozzo sopravvive l'antica arte dello scalpellino che usa la propria abilità per modellare la trachite.