HANNO DETTO DEL CORO AURORA ...

Guccini ascolta Guccini dal Coro Aurora a Caronno Pertusella
Dalla Rivista Risveglio Musicale 1/97

Utilizzare partiture musicali nate per un certo organico, per un certo strumento, per un solista o per una orchestra e trasportarle in un'altra dimensione musicale è sempre rischioso e può stravolgere il pensiero dell'autore e l'effetto coloristico che si voleva ottenere con quel lavoro.

Malgrado questa forte e giustificata remora, io e Luigi Bignami, amico musicista e profondo conoscitore della musica d'autore, decidemmo di creare questa trasformazione sui testi di uno dei più celebri cantautori italiani, Francesco Guccini, e di adattarli per un coro a cappella a voci miste, il Coro Aurora di Caronno Pertusella che dirigevano insieme.

Quando iniziammo questa avventura non avremmo mai immaginato che da una idea così stravagante si sarebbe potuti arrivare prima ad incidere un CD Emi sui canti di Guccini, e poi ad un incontro-dibattito con il cantautore stesso, non a Bologna, ma nel Centro Giovanile Familiare di Caronno Pertusella, un grosso centro industriale tra Milano e Varese.

Così a Dicembre abbiamo avuto l'onore di potere esibire alcune delle più famose canzoni di Guccini : Il vecchio e il bambino, Auschwitz, Primavera di Praga, di fronte al suo autore.

Non è stata però una mera esecuzione dei suoi testi trasformati in corali più o meno rigorosi, ma vi è stata anche una piccola introduzione poetica e liturgica che ha suscitato una certa sorpresa nel nostro ospite. Infatti, prima di ogni pezzo vi è stata una lettura biblica ed una parafrasi letteraria che facesse da ponte tra di essa e il brano gucciniano senza soluzione di continuità, in quanto il coro, durante la lettura, eseguiva un leggero sottofondo a "bocca chiusa" con la melodia armonizzata della canzone stessa che poi veniva di seguito cantata.

Tale abbinamento ha fatto sorridere Guccini che a commentato dicendo che "era la prima volta che si trovava al centro di una omelia, ma che comunque la cosa gli faceva piacere". Si è sentito quindi la lettura della Creazione con il vecchio e il bambino, il passo della fuga in Egitto con Auschwitz, un modo per attualizzare, attraverso una proposta musicale nuova, dei temi sempre più dimenticati.

Alla gradevole serata, continuata con un dibattito a cui hanno partecipato, oltre a me e a Francesco, il maestro Vacchi di Bologna direttore del coro Stelutis ed il maestro Marchesotti di Milano direttore del coro A.N.A., sulla realtà corale, sui canti popolari e sulla possibilità di un futura per questa, un poco dimenticata, forma d'arte, erano presenti autorità cittadine, i responsabili e il direttore del Corpo musicale bandistico caronnese, direttori e rappresentanti di altri cori e bande, alcuni giornalisti e, graditissimo ospite il presidente nazionale ANBIMA, Monguzzi.

Sperando che incontri come questo possano moltiplicarsi e la realtà corale e bandistica possa avere sempre più attenzione, vorrei concludere con una frase di Guccini espressa in quella singolare serata : "i fatti musicali sono tragicamente segnati dalle mode, per questo va di moda il Rap che non ha nulla a che fare con la nostra cultura. Ma l'insieme di tante voci, trasmette indubbiamente qualcosa di grande, non necessariamente un messaggio, certo un'emozione. Speriamo così di superare la grande ignoranza che circonda il mondo del canto corale".

Andrea Arnaboldi

 
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