ESODO
Nel segno
di una vita
dal colore intenso
è la mia sorgente :
un temporale.
Vita fortunata la mia
giacché ricordo bene
il giusto che ho compiuto
il male che ho causato.
La terra ha grande memoria
disseta la sostanza sua
in luce senza tempo,
ogni cosa lascia fluido segno
e nulla andrà perduto
in questa pioggia che martella
i fianchi alle montagne.
Guardo i lampi
odo i tuoni,
fino all’ultima eco
si prepara l’esodo
per le lontane terre
del mio cuore.
(Giovanni
Uggeri)
IL PO
A PONTELAGOSCURO
Quasi ferma
l’acqua
dove si estenua
l’ultima scaglia accesa del tramonto
Matura la sera
nelle tue pupille
con tenero bagliore d’ametista
Ma un risucchio ingòra la corrente
sotto la falcata del tuo ponte
-
alle ciglia l’ombra ti si addensa -
E il tempo torna a scorrere.
(Athos Montuori)
LUNA DOMESTICA
E sei ancora
lì
dopo ogni speranza
dopo ogni disastro
sopra quintali di alghe marine
sopra la tavola unica
di tutti i poveri,
le saline, le lacrime, gli orologi
e le croste di formaggio
abbrustolite sul braciere
dell’anima in tumulto
E sei ancora lì
a tessere un macramé di madreperla
sui pavimenti dei nostri percorsi
sulle scacchiere dove si decide
il destino della storia
Frantumerò in un bacio
l’unità metrica del cosmo
per capire che dopo di te
lo spazio ci aggredisce e ci
tormenta.
(Igor Paulinich)
DANZA
ALATA
Ragno lucente
ricolma l’avorio
ombrose cavità
nella tua corazza
d’argento.
Vibranti grafemi
ricamano arazzi
sonori ove sogni
d’amaranto
rifrangono
cristalli di note.
Canta il violino
con nera voce
di perla.
Alate le dita
tessono lievi
aeree trine,
fruscianti topazi,
voli tintinnanti
di colibrì.
Lunare sciacquio
Notte solare
Ragnatela musicale.
(Ilde Bottoli)
I GIOVANI
EROI
Il freddo
sembra richiamare vapori
stanarli e farli uscire dalle grate
sui marciapiedi
E se vi raccontassi
che non è così ?
che il freddo non centra
che dalle grate escono fiati
respiri di draghi
che sbuffano nel sottosuolo
stremati da lotte draghesche
con giovani eroi
E se vi raccontassi
che i giovani eroi
li ricacciano giù senza finirli
per non diventare inutili
e che i draghi si accucciano
finché il nostro odor di cristianucci
non li attira di nuovo
e l’eroismo ricomincia
Se vi raccontassi questo
potreste non credermi
i giovani eroi
stanno bene solo nelle favole
e li lasciamo lì
(Carla Paolini)
ILLUSIONE
D’ETERNO
a coloro
che...
E come potevamo non essere felici
in quel momento di penombra
musica in sottofondo, suono,
immagini, candele
e microfoni finalmente per i poeti
e per chi osava sfidare un dicembre di gelo,
rinunciando a preghiere accanto al fuoco
e a cammini fin troppo sicuri.
E come potevamo non essere felici
tu ed io,
noi
nella suggestione
d’arcate che conoscevano
altri splendori
ma forse non
questa assoluta illusione d’eterno.
(Anna Paulinich)
LA SOLITUDINE
Se la mancanza
di vivere
prende il sopravvento
uno sguardo ai bambini che
stanno nel vento.
Giù nei cortili il sole tinge loro
i capelli di biondo
mentre fanno un girotondo.
Son generatori di energia
mentre corron nella via.
Nei loro cuori vedo i miei giochi
nei loro occhi la mia allegria
nei loro gesti il mio passato
quel passato così profondo
che avevo dimenticato.
(Mariagrazia
Malagutti)
PERSONALITA’
Viso cresciuto
lo sguardo
porge nelle notti delle stagioni
occhi prosciugati dal vuoto
... tratteggiando nel presente
l’Essere
cerca il suo volere nell’equilibrio immaginario
screpolando
pensieri colorati
nell’incertezza monotona
legando a sé
l’ombra del silenzio compiuto.
(Francesco
Lettere)
SENZA
TITOLO
Poetare
su un senso provato
è scrivere versi
già persi in partenza.
Che dono prezioso
vuol farne il poeta
non alla sua esperta memoria
ma alla vibrante
coscienza dell’uomo
per poi risuonare
in concerto
quell’unica nota
indivisa
nel mar della vita.
(Lucia Grosso)
SENZA
TITOLO
A volte mi
sento fatta di un materiale
così inconsistente, mi sento quasi
fatta di niente, come una ragnatela
potrei morire, se solo
aprisse una finestra
improvvisamente
Ma questo mi rende leggera,
entro tra fessura e fessura, posso
ascoltare di notte il disfarsi
e il morire di cose fatte di
saliva e di schiuma di mare.
A volte posso volare.
(Lucia De
Marchi)
BAMBINO
CHE UCCIDE UN UCCELLO
Arrampicato
a un cardine.
Complice.
La ferocia nell’occhio assetato
e nell’altro la
tenerezza.
Geroglifico inciso in una sera
beata
di pioppo.
Circondato da
un’intricata boscaglia di vertici.
Trema.
Muta la sua bocca in becco.
Si slaccia attentamente l’ala.
Calcola.
E si scaglia con la pietra
fino all’indicibile macchia
ora confusamente
inaspettatamente
insopportabile.
(Margara
Russotto)
ROVESCIO
in una rinunciata
compostezza
di rosso viola carne, si bandiera,
come una ferita tutt'intera
lo spaginato animale nel macello,
tra il peggio e il meglio
che una donna aperta
e a testa in giù del resto anche pendenti
eroi e dittatori che imprudenti
in fondo poco basta, perché questo:
un rovescio e un mutare di colore
e più non batte un battito che adagio
le mosche stanno intorno come un fiore.
(Guido Oldanni)
RIANDARE
Camminare
per vecchi quartieri
ristrutturati solo un poco
imbellettati
Cortili di ringhiera
il solito unico filo
poche lenzuola ad asciugare
Passeggiare per antichi vicoli
Sui muri
qua e là
sbiadite figure
una madonnina un santo
Testimonianze
fede semplice vera
quella dei piccoli
Nell’aria
tanti buoni odori
cibi di una volta
polenta e stufato
frittata di cipolle
minestrone di verze
Perbacco, che fame !
Come il fanciullo di allora
frettoloso
mi avvio verso casa
Chissà !
Forse ritroverò una calda zuppa di rape
dorate polpette di patate e prezzemolo
Mio padre
mia madre
che prima di mangiare si segnano
col Segno della Croce.
(Oreste)
RITO D’INIZIAZIONE
CHEROKEE
viticci d’acero
foglie rosso vivo giocattoli natalizi
attorno a stivali più nuovi che in negozio
luccicanti di rugiada dell’alba
l’auto di suo padre rimpicciolita
dalla distanza
un giocattolino per riempire la calza
la strada lana grigia
righe verdi ai lati
sedici anni prima volta a caccia da solo un uomo
quasi ma a
caccia di cosa
(Ralph Salisbury)
SENZA
TITOLO
I gerani
si sono spenti
la giugulare di salvia
vibra di farfalle muschiate.
Qui è risuscitato
il mio abete
abbattuto dalle falene
ed io riposo
nella sua ombra
io
ombra di un’ombra
nel lago scialitico
che cattura le stelle
e le annega
sospirose.
(B.D.V.)
UN VENTILATORE
COSI’
Non è stato
facile trovare
un ventilatore come questo,
di quelli che ruotano
nell’afa della stanza
e tutta la sconvolgono,
ma che cigolasse, con pause
e sorprese.
Basta per fingere
il mare, il vento sugli occhi
chiusi, il veliero che ara
le onde e se ne va oltre
l’estate stremata della Bassa.
(Alberico
Sala)
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