Ecco:
sto alla porta e busso... se qualcuno mi apre ... (Ap
3,20)
Per rendere più facile l'amore
vicendevole, Gesù ci ha detto:
«Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli,
è a me che l'avete fatta.
Quando accogliete un bambino in nome mio, è me che accogliete.
Quando offrite un bicchiere d'acqua a qualcuno in nome mio,
è a me che l'offrite». I più piccoli di cui parla Gesù
sono i Poveri più poveri,
cioè gli sfrattati dalle case e dai cuori, i barboni
delle stazioni,
quelli che muoiono abbandonati per le strade del mondo:
gli emarginati, i lebbrosi, i malati di Aids,
tutti coloro che nessuno ama… ognuno di loro è il Cristo
vivente oggi
Ogni
uomo è mio fratello : "Se non ho la carità, sono un niente"
(1Cor. 13.2)
Amici
carissimi, chiediamo gli uni per gli altri a Dio che ci conceda la
grazia di trasformare il nostro amore per Lui in gesti
concreti di vita, che ci renda degni di servire i nostri fratelli
che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri e affamati, che ci aiuti
ad essere strumenti del suo amore. Madre Teresa ci assicura che
non importa quanto diamo, bensì quanto amore mettiamo in quello che
diamo e in quello che facciamo e che insieme
stiamo facendo qualcosa di bello agli occhi di Dio!
La donazione gratuita e
disinteressata realizza un concreto momento d’amore, di giustizia, di
condivisione e di grande solidarietà. Anche il contributo finanziario
è un modo, tra gli altri, per vivere la propria missionarietà. Esso è
un gesto di apertura che permette di condividere ciò che si ha con gli
altri ed è un insostituibile atto d’altruismo e di donazione. Alla
domanda “ed io cosa posso fare?”, di fronte al sogno di partire, si
può cominciare già da qui ad aiutare le missioni con gesti concreti.
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