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VALENTINE GROSS
(1887-1968)

Nata nel 1887 a Boulogne-sur-Mer da una famiglia con il gusto del teatro e della musica, Valentine Gross s'iscrive alla Scuola delle belle arti, lavora nell'atelier Humbert ed espone nel 1909 al Salon degli artisti francesi.
I suoi lavori sui Ballets Russes la fanno notare. Ammiratrice incondizionata di Nijinsky, ella disegna i balletti delle prime stagioni, fino allo scoppio della guerra, sui dei piccoli quaderni di schizzi, che ella riprende in seguito per delle opere più complete, pitture, pastelli, incisioni.
Maurice de Brunoff pubblica i suoi pastelli su "Comoedia" e le commissiona una storia della danza illustrata dall'antichità ai giorni nostri, che ella non terminerà mai; solo il primo capitolo apparirà su la "Revue archéologique". Ella dona inoltre dei disegni di moda alla "Gazette du bon ton".

Nel 1913, in occasione della stagione dei Ballets Russes al Théatre des Champs-Elysées, ella espone con grande successo alla galleria Montaigne, degli studi di danza su Tamara Karsavina, Nijinsky e Isadora Duncan.
Oramai lanciata, Gross frequenta artisti e gente mondana, da Misia Sert a Erik Satie, da Jean Cocteau a Jacques Copeau. Alla fine della guerra sposa Jean Hugo, nipote del poeta.
Ella sembra disinteressarsi ai Ballets Russes dopo la partenza di Njijinsky, al quale resta legata. Lavorerà come disegnatrice di costumi, notoriamente per "Les Mariés de le tour Eiffel" e "Romeo et Juliette". Si lega al gruppo surrealista per il quale ella farà dei ritratti (Èluard, Breton, Tzara, Crevel, Char). Muore in semi povertà nel 1968.

Le sue opere sulla danza sono state abbondantemente riprodotte sui programmi dei Ballets Russes. I suoi carnet die schizzi sono stati donati da Jean Hugo al museo del Teatro a Londra.

   


Valentine Gross, Vaslav Nijinsky ne "Le Spectre de la rose", 1912