LE REGOLE DISATTESE

La sapienza prima che in Israele è stata largamente coltivata in tutto l'oriente antico specialmente nei due popoli più grandi e sviluppati, e a noi meglio conosciuti, Babilonesi ed Egiziani. Gli scritti a noi giunti, in parte e completi sono numerosi: la Sapienza di Ptahhtep e quella di Ka- Gemmi, che risalgono addirittura alla quinta dinastia, principio del terzo millennio prima di Cristo.


La felicità consiste in un certo dominio di sè raggiungibile mediante l'educazione. Nelle relazioni sociali è proclamata una morale di convivenza pacifica e comprensiva.
E' messo assai in risalto il pericolo dell'adulterio e la felicità di fuggire le occasioni. Il rispetto dei genitori è considerato come qualcosa di fondamentale, e la educazione dei figli è da curarsi con attenzione, senza mezze misure. Gli amici sono necessari; devono evitarsi gli uomini viziosi e violenti.
L'uomo deve essere capace di imporsi certe rinunzie per superare il piacere e il dolore e non essere ingannato nei suoi desideri. Interessa in modo particolare la felicità di incontrare una sposa di buone qualità morali.

NOTA - Come si vede si tratta di formulazioni di principi morali e di consigli educativi, stabiliti dall'esperienza secolare, che formano il patrimonio di tutto il genere umano. Le grandi religioni del mondo e i grandi sistemi di pensiero, nonostante la diversità delle loro impostazioni dottrinali e i loro messaggi di salvezza, hanno sempre ammonito l'uomo a rispettare l'altro uomo, a seguir quelle regole morali senza le quali non sarebbe possibile neppure l'accordo più elementare.

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