Glottologia applicata
Studio della struttura linguale
25/06/02
E' una branca medica specialistica di moderna concezione che
vuole comprendere lo studio della struttura linguale sia, come organo della
cavità buccale sia come apparato sistemico.
BOCCA
Brevi cenni anatomici
Complesso buccale - Cavità orale
E' la prima parte del canale alimentare cui si accede attraverso la zona
buccale. (Nella bocca, a seguito della masticazione, si costituisce il bolo
alimentare che, attraverso la deglutizione, viene immesso tramite l'istmo delle
fauci in faringe.)
Nella bocca si distinguono due parti: il vestibolo della bocca e la cavità
buccale propriamente detta.
Vestibolo della bocca
Comprende: le guance (gote), le labbra, la bocca, la lingua, i processi
alveolari e i denti. E' l'inizio del canale alimentare. Di forma ovoidale
nell'occlusione é occupata dalla lingua.
Presenta: una parete esterna formata dalle labbra e dalle guance, una parete
interna data dalle due arcate gengivodentali.
Le due parti si continuano l'una nell'altra in corrispondenza dei solchi
vestibolari superiore e inferiore.
Entrambi questi solchi sono percorsi sulla linea mediana da un frenulo.
Le arcate dentali superiori e inferiori separano la cavità orale propriamente
detta dal vestibolo orale.
Comunica tramite l'istmo delle fauci con la faringe.
Il pavimento buccale comprende il muscolo miloioideo che fa da supporto alla
lingua.
Presenta 4 pareti:
a. anterolaterale: arcate dentali o processi alveolari dei mascellari o della
mandibola.
b. superiore: palato duro e palato molle
c. inferiore: solco linguale, muscolo miloioideo, lingua
d. posteriore: palato molle, istmo delle fauci.
Corredo nervoso muscolare: ipoglosso. glosso-faringeo il palato é innervato dal
nervo accessorio spinale del glosso faringeo.
Corredo nervoso sensitivo: linguale e simpatico: innerva vasi e ghiandole
linguali
Guance
La struttura é simile alle labbra: é data dal muscolo buccinatore rafforzato da
un saldo strato fasciale.
Sulla superficie esterna del buccinatore presso il margine anteriore del
massetere si trova il corpo adiposo di Bichat che é particolarmente sporgente
nel neonato e che può essere considerato come il cuscinetto della suzione.
Labbra
Distinte in superiore e inferiore sono due pieghe estremamente mobili che
formano i margini della rima orale e che si incontrano lateralmente negli angoli
della bocca dove si continuano nelle guance.
Nell'ambito del canale alimentare le labbra svolgono una funzione
nell'assunzione del cibo solido e liquido.
Cooperano inoltre alla fonazione nell'emissione del linguaggio articolato data
la loro ricchezza muscolare.
Nell'area rossa del labbro, il rivestimento ha una struttura intermedia tra la
pelle e la tonaca mucosa.
Strutturalmente le labbra sono formate dal muscolo orbicolare delle labbra
(orbicolari oris o labiale) all'esterno del quale si trova la cute con la tela
sottocutanea e all'interno la tonaca mucosa.
Muscoli della bocca (vestibolo o rima) o delle labbra (e delle guance)
Attorno all'orificio buccale si dispongono undici muscoli: un primo, di forma
anulare, il labiale od orbicolare che presiede alla sua occlusione; quindi gli
altri 10, che, presa origine dalle varie regioni della faccia vanno ad inserirsi
sul suo contorno come tanti raggi convergenti.
1. labiale, orbicolaris oris, o anche semi-orbicolare superiore e
semi-orbicolare inferiore (costituiscono lo strato più importante delle labbra).
Nel complesso é posto come uno sfintere intorno all'orificio buccale. Azione:
succhiare, uso di strumenti a fiato, zufolare, presa degli alimenti, baciare,
consonanti labiali.
2. elevatore comune dell'ala del naso e del labbro superiore
3. elevatore proprio del labbro superiore
4. il canino (trae in alto e alquanto medialmente la connessura labiale)
5. il piccolo zigomatico (trae dall'alto e all'esterno la porzione mediana del
labbro superiore su cui si inserisce)
6. il grande zigomatico (quando si contrae tira in alto e all'esterno la
connessura delle labbra)
7. il buccinatore o muscolo della guancia (i muscoli buccinatori tirano indietro
le connessure labiali aumentando il diametro traverso della bocca. Quando essi
sono spinti in fuori dalla aria raccolta nella cavità orale, la loro contrazione
comprime quest'aria e la fa uscire a forza dalla cavità orale la cui apertura é
moderata dall'orbicolare. Prendono parte importante nell'uso degli strumenti a
fiato o nel fischiare o zufolare. Infine "nella masticazione" con la loro
contrazione obbligano guance e labbra ad aderire alle arcate alveolari
riportando sotto le arcate dentarie con l'aiuto dell'orbicolare, le particelle
di cibo eventualmente cadute nel vestibolo della bocca
8. risorio di Santarini (tira indietro la connessura labiale, quando si
contraggono simultaneamente si ha l'aumento del diametro traverso delle labbra
cioé si sorride)
9. triangolare delle labbra - depressor oris, muscolo del labbro inferiore,
contraendosi tira in basso la connessura delle labbra, per cui di riflesso il
solco naso labiale diventa rettilineo contribuisce all'espressione del viso può
esprimere tristezza o disgusto.
10. quadrato del mento - quadratus labrii inferioris (abbassatore del labbro
inferiore)
11. muscoli del fiocco del mento o elevatori del mento: m. mentalis innalza la
pelle del mento rendendo più accentuata la fossetta. Partecipa alla
masticazione, alla fonazione e come muscolo mimico concorre alla manifestazione
di dubbio, sdegno, disgusto.
Lingua
Organo del gusto:
molto mobile, formato da consistente massa fibromuscolare striata, ricoperta da
una tonaca mucosa che insieme al solco sottolinguale e al muscolo miloioideo
forma il pavimento della cavità buccale.
Dei tre nervi che, descrivendo ciascuno un'arcata, dalla loro origine nella
cavità cranica vanno alla lingua si riconoscono: anteriormente, il nervo
linguale che prende origine, poco sotto il forame ovale dello sfenoide, dalla
suddivisione del nervo mandibolare del trigemino e si reca al margine della
lingua, avendo appeso al di sotto il ganglio sottomandibolare;
posteromedialmente al nervo linguale, il nervo glosso-faringeo che compare al di
sopra del processo stiloideo dell'osso temporale, dietro e poi a lato
all'arteria carotide interna sulla quale stacca alcuni rami faringei, e che indi
si nasconde dietro il muscolo stilo-glosso (resecato) per ricomparire sulla
parete laterale della faringe e raggiungere infine la radice della lingua dove,
sotto la mucosa che è sollevata, emette le sue ramificazioni terminali;
posteriormente infine, il nervo ipoglosso che si fa evidente dietro il nervo
vago, incrocia poi all'esterno questo nervo, le arterie carotidi interna ed
esterna e l'arteria liguale e si porta da ultimo sotto la lingua, risolvendosi
in molteplici rami tra i muscoli.
Infine dietro alla carotide interna e poi alla comune, il nervo vago di cui si
notano, lungo il decorso, il ganglio nodoso (o plessiforme) e, tra i rami, i
nervi faringeo superiore, laringeo superiore, cardiaco superiore e laringeo
inferiore; è inoltre, applicato al piano prevertebrale, il tronco del simpatico
cervicale con il ganglio cervicale superiore, alla cui estremità inferiore nasce
il nervo cardiaco superiore, e con il ganglio cervicale medio, dal quale si
stacca l'ansa succlavia del Vieussens che circonda l'arteria succlavia e va poi
a congiungersi al ganglio stellato.
La forma della lingua, cambia rapidamente e notevolmente a seconda e durante le
varie attività che essa deve svolgere: fonazione, masticazione, deglutizione, si
distingue in:
1. parte buccale (o corpo, o libera)
2. parte faringea (o base)
Nella parte buccale detta anche corpo o parte libera si distinguono: l'apice, il
dorso, la faccia inferiore, due margini laterali.
La parte faringea o base in avanti é delimitata dal solco terminale,
all'indietro si unisce all'epiglottide, lateralmente si prosegue sulla faccia
mediale degli archi palatini e delle tonsille dando origine all'istmo delle
fauci.
Inferiormente prosegue nella radice o ragione di impianto attraverso la quale
muscoli e altre strutture entrano o lasciano la lingua (il terzo inferiore della
lingua può essere esaminato con l'ausilio di una spatola o di uno specchio).
La tonaca mucosa sopra l'apice e il corpo della lingua é densamente costellata
dalle papille filiformi e fungiformi.
Davanti al solco terminale ci sono le papille circumvallate.
Nella tonaca mucosa del III° posteriore o faringeo si distinguono dei rilievi o
noduli che formano la tonsilla linguale.
Sui margini della lingua si osservano le papille fogliate.
La tonaca mucosa della faccia inferiore é priva di papille, liscia ed é unita al
pavimento della bocca da un frenulo.
Un setto mediano incompleto a forma di falce divide la lingua in due parti
simmetriche secondo un piano sagittale tra i due muscoli genioglossi.
La parte posteriore si unisce alla membrana ioglossa e all'osso ioide. La parte
anteriore (punta) raggiunge l'apice linguale.
Le facce laterali danno attacco a fasce muscolari.
La parte superiore convessa giunge a breve distanza dalla mucosa.
La parte inferiore concava si incrocia con i muscoli genioglossi. (la membrana
ioglossa prende origine dal margine superiore dell'osso ioide e termina tra i
fasci muscolari della radice).
STRUTTURA DELLA LINGUA
Scheletro fibroso cui si attaccano i muscoli che sono rivestiti da una tonaca
mucosa. Contiene diversi tipi di ghiandole ed é la sede dell'organo del gusto.
Lo scheletro é formato da due lamine fibrose:
• membrana ioglossa: prende origine dal margine superiore dello ioide e termina
tra i fasci muscolari della radice (base)
• setto linguale é orientato secondo un piano sagittale mediano tra i 2 muscoli
genioglossi.
La parte posteriore si unisce alla membrana ioglossa e all'osso ioidale.
La punta raggiunge l'apice linguale
Le facce laterali danno attacco a fasce muscolari
La parte superiore, convessa, giunge a breve distanza dalla mucosa.
La parte inferiore concava si incrocia con i muscoli genioglossi
La lingua é composta da (almeno) 17 muscoli: 8 pari e 1 mediano (longitudinale o
linguale superiore).
I muscoli della lingua si suddividono inoltre in:
Estrinseci quando essi prendono origine da organi o da ossa vicine per terminare
nello spessore stesso della lingua, sulla faccia profonda della mucosa o sullo
scheletro fibroso;
Intrinseci quando originano e terminano completamente all'interno di essa.
estrinseci intrinseci
Ipoglosso Longitudinale Superiore
Condro-glosso Longitudinale Inferiore
Stilo-glosso Traverso
Palato-glosso Verticale
Genioglosso
Faringo-glosso
Muscoli estrinseci:
• Genioglosso: si dispone a ventaglio sulla faccia laterale del setto linguale,
della spina mentale si dirige con alcuni fasci verso il bordo superiore dello
ioide. Azione: spinge in base e all'indietro la lingua, tira indietro e in alto
lo ioide.
• Io-glosso: dal corpo e dai corni grandi e piccoli dello ioide in obliquo e in
alto verso la parte laterale della lingua. Azione: abbassa e ritrae la lingua.
• Condro-glosso: dal piccolo corno dello ioide verticale verso la lingua.
Azione: abbassa e ritrae la lingua.
• Stilo-glosso: dalla punta del processo stilo-ioideo e dal suo legamento
stilo-mandibolare in basso e in avanti verso la lingua. Azione: alza la lingua
in alto e all'indietro e allarga la sua parte posteriore.
• Palato-glosso:dalla volta del palato alla parete postero-laterale della lingua
forma il sostegno dell’arco-palato-glosso. Azione: tira la lingua indietro e
restringe l'istmo delle fauci.
• Faringo-glosso:dal bordo anteriore della faringe alla faccia interna dello
ioide va a unirsi con il genio e lo stilo-glosso.
Muscoli intrinseci:
• Longitudinale (linguale) inferiore: dal piccolo corno si inserisce in basso
tra il genio e lo io-glosso. Azione: abbassa e retrae la lingua.
• Longitudinale o linguale superiore:é il solo impari e mediano.
Dall'epiglottide e dai piccoli corni si inserisce sotto la tonaca mucosa della
lingua.
• Traverso: dalla faccia laterale del setto alla mucosa dei bordi laterali.
• Verticale: alcune fibre verticali che si distinguono da quelle dei muscoli
estrinseci.
IX° : Nervo glosso faringeo
E' un nervo misto. La porzione sensitiva é costituita da fibre che hanno origine
dal ganglio petroso di Anderson e da quelle di Ehrnritter e si distribuiscono al
terzo posteriore della lingua (papille circumvallate) e alla mucosa faringea. La
porzione motrice ha origine nel nucleo ambiguo del bulbo (nucleo motore somatico
del IX°, X° XI°) ed innerva vari muscoli, i più importanti dei quali sono lo
stilo faringeo, lo stilo glosso, il costrittore superiore della faringe.
Il nervo esce dal bulbo a livello del solco laterale posteriore e dal cranio
attraverso il foro lacero posteriore contraendo rapporti di vicinanza molto
stretti con X° e XI°. Pertanto la lesione isolata del glosso faringeo é assai
rara ad osservarsi.
Il IX° ha importanza nei movimenti legati alla deglutizione con conseguente
difetto di questa che sarà molto lieve se la lesione del nervo é monolaterale,
assai grave se é bilaterale: é deficitaria specialmente la deglutizione dei
solidi.
Se invece il difetto interessa prevalentemente i liquidi, con rigurgito dal
naso, si tratta di paralisi del X° nervo cranico.
E' da ricordare che la disfagia é un disturbo grave perché può portare a
broncopolmonite ab ingestis.
Caratteristico della paralisi monolaterale del IX° é il movimento a "tendina"
verso il lato sano della parete posteriore della faringe quando il soggetto
pronuncia a bocca aperta la lettera "a".
Il riflesso faringeo (riflesso di vomito) manca.
Il timbro di voce é alterato solo nelle lesioni bilaterali.
La funzione gustativa é compromessa nella parte mucosa linguale innervata dal
nervo (terzo posteriore, papille circumvallate).
Come detto sopra, la paralisi isolata del glosso faringeo é rara: essa più
frequentemente si accompagna a paralisi del X° e del XI° nervo cranico
costituendo sindromi di Avellis e di Schmidt per lesione, il più spesso
degenerativa, del nucleo ambiguo bulbare.
Ricordiamo da ultimo l'esistenza della nevralgia del glosso faringeo: questa é
più spesso primitiva con eziopatogenesi ignota. E' caratterizzata da crisi
dolorose assai intense, spesso scatenate da movimenti della faringe o della
lingua (in seguito a tosse, deglutizione, etc), con dolore urente localizzato
nelle aree di innervazione del nervo e da queste irradiato all'orecchio, alla
laringe alle tonsille.
X° Nervo Vago
E' un nervo misto, costituito da fibre motrici, vegetative e sensitive. Le fibre
motrici hanno origine dal nucleo ambiguo, quelle vegetative dal nucleo dorsale
del vago situato a livello del pavimento del 4° ventricolo, quelle sensitive dai
gangli giugulare e plessiforme i cui prolungamenti centrali concorrono a
costituire (con fibre del IX°) il fascicolo solitario, i periferici il tronco
del nervo. Questo esce dal cranio per il foro lacero posteriore e nel suo lungo
decorso si distribuisce ai visceri sopra- e sotto -diaframmatici (bronchi,
polmoni, esofago, stomaco, cuore, fegato, etc.). Emette i seguenti rami
collaterali:
a. rami intracranici: meningeo posteriore e auricolare di Arnold (il primo dalla
dura madre della fossa posteriore, il secondo alla parete posteriore del meato
uditivo esterno e alla membrana del timpano);
b. rami cervicali: rami faringei che concorrono a costituire il plesso faringeo
dal quale si staccano rami per i muscoli costrittori medio ed inferiore della
faringe ed elevatori del palato molle e dell'ugola; il nervo laringeo superiore
che innerva i muscoli cricotiroideo e costrittore inferiore della faringe e la
mucosa della parte sopra- e sottoglottica della laringe, dell'epiglottide e
della radice della lingua; il nervo laringeo inferiore o ricorrente che innerva
i muscoli laringei tranne il cricotiroideo e dà rami cardiaci, tracheali ed
esofagei;
c. rami toracici, distinti in cardiaci, tracheali, bronchiali, esofagei e
pericardiaci;
d. rami addominali che si dipartono dai plessi esofagei anteriore e posteriore e
vanno all'esofago (parte sotto diaframmatica), stomaco, fegato, reni, surreni,
milza, pancreas e intestino tenue.
Come per il glossofaringeo, così per il vago le paralisi isolate del nervo sono
molto rare essendo più frequentemente associate a paralisi del IX° e dell'XI°.
La sintomatologia comprende:
a. disturbi motori del palato molle, consistenti in ipotonia e abbassamento dal
lato leso, e deviazione dell'ugola verso il lato sano quando il soggetto
pronuncia la vocale "a" ;
b. disturbi motori della faringe con deficit dei movimenti di deglutizione e
rigurgito di liquidi dal naso, specie se la lesione è bilaterale ;
c. disturbi motori della laringe, con immobilità della corda vocale omolaterale
e voce bitonale. La voce diventa nasale nelle paralisi bilaterali, accompagnata
da paralisi di entrambe le corde vocali, di tutto il velo pendulo oltre ai gravi
disturbi della deglutizione con rigurgito dei liquidi dal naso. Si manifesta,
inoltre la grave e complessa sintomatologia dovuta al disturbo funzionale dei
visceri innervati dal vago: disturbi respiratori (dispnea, tosse) e del ritmo
cardiaco (tachicardia e aritmia) sono i più tipici e manifesti.
XI° : Nervo spinale e accessorio
Discordi sono tuttora i pareri tra gli anatomici circa le fibre di pertinenza
dell'XI° paio dei nervi cranici (nervo esclusivamente motore).
Alcuni comprendono:
a. una componente bulbare, costituita da fibre che originano dal nucleo ambiguo,
fuoriescono dal nevrasse a livello del solco laterale dell'oblungata e dal
cranio attraverso il foro lacero-posteriore per anastomizzarsi quindi col vago e
concorrere ad innervare i muscoli laringo-palatini;
b. una componente spinale, costituita da fibre che originano dal midollo
cervicale nei segmenti C1 C2 C3 e C4 e innervano i muscoli sternocleidomastoideo
e trapezio.
Altri, invece, considerano la componente bulbare (o nervo accessorio del vago)
come facente parte del X nervo cranico, essendo allora l'XI nervo limitato alla
componente spinale.
La lesione dello spinale si manifesta con paresi dello sternocleidomastoideo e
del trapezio (non paralisi, in quanto questi muscoli ricevono fibre nervose
motrici dal plesso cervicale): la prima si manifesta scarsamente, cioè con
deficit della rotazione della testa verso il lato opposto al lato del muscolo
paretico e con minor evidenza e consistenza del muscolo interessato.
La paresi del trapezio si manifesta con abbassamento della spalla omolaterale e
deficit dei movimenti di sollevamento della spalla e tendenza alla scapola
alata. Frequenti la contemporaneità di deficit dell’XI° con altri nervi.
XII : Nervo Ipoglosso
E' un nervo esclusivamente motore. Ha origine dal proprio nucleo situato sotto
il pavimento del 4° ventricolo, abbandona il nevrasse a livello del solco
laterale anteriore ed esce dal cranio attraverso il forame condiloideo. Innerva
i muscoli sopraioidei e quelli della lingua, particolarmente il genioglosso.
La paralisi bilaterale del nervo si manifesta con abolizione di qualsiasi
movimento della lingua, con conseguente grave disturbo della deglutizione, della
fonazione e della masticazione.
Nella paralisi monolaterale è abolita la motilità della metà della lingua dal
lato del nervo leso. Tuttavia, mentre nel cavo orale la lingua è deviata verso
il lato sano, questa devia verso il lato della lesione quando viene sporta al di
fuori del cavo orale, per l'azione del muscolo genioglosso controlaterale (le
fibre di questo muscolo si incrociano su la linea mediana e perciò,
contraendosi, portano la lingua verso il lato opposto).
L'organo è emiatrofico. I disturbi della fonazione, della deglutizione e della
masticazione sono modici e tendono col tempo a migliorare per l'azione di
compenso dell'emilingua sana.
La paralisi dell'ipoglosso da lesione del nucleo o del tronco del nervo (quindi
da lesione del neurone periferico) si accompagna anche a R.E.D. (reazione
elettrica degenerativa) dei muscoli innervati e spesso a fascicolazioni. Se la
lesione è invece sopranucleare (quindi del neurone centrale) come si può avere
nella paralisi pseudo bulbare arteriosclerotica, saranno presenti i disturbi
motori della lingua, ma non ipotrofia, né fascicolazioni, né R.E.D.
La paralisi isolata dell'ipoglosso è piuttosto rara: più frequentemente essa si
accompagna a paralisi del IX°, X° e XI° paio di nervi cranici coi quali il XII°
ha stretti rapporti di vicinanza. L'agente eziologico delle paralisi degli
ultimi quattro nervi cranici è più frequentemente costituito da processi
neoplastici, traumi con emorragie, disturbi circolatori primitivi (a sede
bulbare), siringobulbia e sclerosi laterale amiotrofica.
Sindromi da lesione associata degli ultimi nervi cranici
Sono sindromi unilaterali dovute a lesioni per lo più tumorali o traumatiche che
colpiscono contemporaneamente due o più nervi cranici dello stesso lato, nella
fossa cranica posteriore o alla base del cranio.
Le più importanti sono:
La sindrome del foro lacero posteriore o di Vernet. Si ha lesione dei tre nervi
che escono dal cranio attraverso tale forame: IX°, X°, XI°, con conseguente
paralisi del costrittore superiore della faringe (IX°), del velopendulo e dei
muscoli la laringei (IX° e X°), del trapezio e dello sternocleidomastoideo (XI°).
La sindrome condilo-lacero-posteriore o emiplegia glossolaringo-scapolo-faringea
o di Sicard-Collet. Sono presenti le stesse paralisi muscolari della Vernet con
la paralisi dell'ipoglosso per lesione del XII° (che esce dal foro condiloideo).
La sindrome di Tapia, dovuta per lo più a lesione traumatica del collo, nel
punto in cui il XII° incrocia il vago. Si ha paralisi unilaterale della lingua e
della corda vocale.
La sindrome unilaterale globale o di Garcin-Bertolotti, in cui dovrebbero essere
lesi tutti i nervi cranici di un lato. Completa, è eccezionale. Non raramente
però tumori della base o del rinofaringe, che estendono lungo la faccia
anteriore del tronco encefalico (tumori a colata), per lo più sarcomi, oppure
processi meningitici della base, comprimono od infiltrano numerosi se non tutti
i nervi cranici con conseguenti estese paralisi (di solito i primi due nervi
cranici non vengono interessati).
Per ulteriori informazioni, contattare:
Dott. Ferdinando Berardi
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