I DINTORNI DI SULMONA

LA BADIA CELESTINIANA

L'abbazia celestiniana fondata nel XIII secolo da Pietro Angelerio , poi Celestino V , si trova in una località a pochi chilometri da Sulmona chiamata Badia Morronese . Il complesso ha subito varie vicissitudini essendo utilizzato dapprima come Collegio dei tre Abruzzi, quindi ospizio e casa di mendicità, recentemente come carcere e oggi in attesa di nuova utilizzazione (probabilmente come ufficio per il Parco della Maiella , di cui Sulmona fa parte).
Fu più volte ampliata ma radicalmente trasformata dopo il terremoto del 1706 e presenta un campanile del XVI secolo molto simile a quello dell'Annunziata di Sulmona, un monumentale portale e grandi mura di cinta che proteggono il grande cortile centrale dominato dal fronte della chiesa di S. Maria del Morrone , poi detta di Santo Spirito. Oltre alle numerose opere custodite si apre all'interno la Cappella Caldora , con un ciclo di affreschi e un sarcofago commissionato nel 1412. Sul fondo campeggia il grande affresco della Deposizione del Maestro della cappella.

L'EREMO DI SANT'ONOFRIO

Dalla Badia Celestiniana si imbocca una via molto ripida che porta ad una piazzetta belvedere da dove si diparte un impegnativo sentiero che porta all'eremo dove Celestino V , soggiornò a lungo in eremitaggio solitario. Fu qui che nel luglio del 1294 Carlo d'Angiò e il figlio Carlo Martello vennero ad annunciargli la sua elezione al papato e qui tornò dopo "il gran rifiuto" (frase che per molti studiosi fu erroneamente attribuita a questa vicenda) .
Lungo tutto il sentiero si può ammirare lo splendido panorama della valle peligna e dopo breve si scorge la costruzione dell'eremo, collocato sopra le rocce scoscese del Morrone. L'edificio comprende vari ambienti, cappelle, una piccola chiesa e piccole celle, al cui interno vi sono dipinti e arredi sacri. Si scende anche in un loggiato sottostante a picco sullo strapiombo da cui si ammira il tempio di Ercole Curino . L'eremo dal basso
Altra attrazione è la piccola grotta cui si accede da una scalinata esterna, protetta da un cancello di ferro e che costituiva il luogo di preghiera e meditazione di Celestino. Si tratta di un luogo in cui le bellezze ambientali si mescolano ad una strana atmosfera di sacralità: sulla sinistra dell'atrio di ingresso si trova la seguente scritta:
"Solitario romito, o passeggero, S. Pietro Celestino qui visse beato, adorato nel divino mistero quell'amore che la vita ha donato. Da queste rupi col cielo parlava - e muto e morto al mondo, Dio lodava - Qui parla il verso al cuore: entri chi tace perché solo il silenzio è qui loquace"
L'edificio originario venne distrutto il 17 ottobre del 1943 dai tedeschi con 53 colpi di cannone, perché era ritenuto, infondatamente, un buon punto di osservazione sulla vallata (in effetti lo è ma non c'erano nemici a sfruttare la situazione).

IL SANTUARIO DI ERCOLE CURINO

Il Santuario si apre poco al di sotto del piazzale del belvedere. Si tratta di uno spazio sacro di epoca preromana consacrato ad Ercole , il cui culto era diffuso tra le genti peligne. Nel II secolo d.C. fu sepolto da frane e il sito fu abbandonato fino a quando fra' Pietro da Morrone, il futuro Celestino V, vi costruì una chiesa detta di S. Maria "in gruttis" Il Tempio di Ercole Curino . Poi attorno alle rovine nacque l'insediamento di Fonte d'Amore in onore del poeta Ovidio. Infatti il santuario veniva erroneamente attribuito al poeta: si pensava che i resti del tempio fossero i resti della "Villa d'Ovidio" .
Oggi invece si sa con esattezza che si trattava di un tempio, sia dai ritrovamenti di iscrizioni, graffiti e statuette, che dal più importante ritrovamento: il bronzetto di Ercole in riposo, oggi esposto nel museo archeologico nazionale di Chieti. Si tratta di un bronzetto, dono di un mercante, databile al III secolo a.C. , rappresentante l'eroe appoggiato col braccio sinistro sulla clava da cui pende la pelle di leone, che è considerato uno dei capolavori della piccola plastica antica e replica d'autore del grande scultore Lisippo .

I PARCHI NAZIONALI

Un tramonto del parco Sulmona si trova in un punto strategico nell'ambito delle aree protette dell'Abruzzo, la regione verde d'Europa, con il 30% dell'intero territorio costituito da aree protette.
Infatti ai bordi della valle peligna sorgono due importanti parchi: il Parco Nazionale della Maiella (istituito il 6 dicembre del 1991) da oltre 74.000 ettari di superficie protetta e il Parco Regionale Sirente-Velino (del 1991) da 59.000 ettari. A questi due bisogna aggiungere il Parco Nazionale d'Abruzzo (del 1923) e il Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga (del 1991) che sono raggiungibili in auto in meno di un'ora. Per visualizzare esattamente la situazione ho inserito anche una cartina del parco abbastanza dettagliata.
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