Castrezzato

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   PROGETTO LETTURA  

1.      La storia e le ipotesi di lavoro per l'anno 1999/2000

2.      L'incontro con l'autore

3.      La leggicola

4.      La sezione di EDITORIA :   

*  Progetto SCUOLAPRIAMO 2000

*  Il giornale SCUOLAPRIAMO: scheda informativa

5.      La biblioteca del paese

6.      L'Habitat di lettura : documento di riflessione

  

1 . LA STORIA E LE IPOTESI DI LAVORO PER L'ANNO 1999/2000

 L'ormai  più che decennale esperienza di  adozione della bibliografia alternativa quale elemento  caratterizzante il Progetto Tempo Pieno ha permesso  da qualche anno al Collegio dei Docenti di cercare impulsi e percorsi nuovi  per individuare,  muovendo dalle precisazioni pedagogiche di quella scelta, occasioni sperimentali sempre vitali per la nostra organizzazione. Già nella prima fase di scelta della bibliografia si accompagnò questa opportunità con un intreccio legato al lavoro della biblioteca del paese che invitò , fra gli altri gruppi, quelli di " Alfabeto " e " Colibrì ", che operavano nel campo dell'animazione al libro e alla lettura.

 L' evoluzione di questo percorso è stata sia quella di concretizzare spunti di continuità con la scuola media (  Si fa qui riferimento , in particolare, a esperienze come quella denominata

" TASTAILTESTOINMODOTOSTO", le cui ambizioni progettuali erano quelle di indagare letture idonee a testualità diverse) sia quella di promuovere incontri con i genitori con la caratteristica metodologica del laboratorio , centrati su : motivazione alla lettura - tipologia di lettura - contaminazioni.

Dalle riflessioni seguite a queste esperienze sono nati Progetti, quali quello denominato " Vocabolario del paese", che voleva unire la toponomastica alla lettura e che prevede uno sviluppo nella costruzione di un Habitat di lettura interno alla scuola  e di un oggetto mobile capace di portare all'esterno le riflessioni nate nel laboratorio linguistico e/o nell'Habitat , noto col nome di LEGGICOLA.

Accanto  a questi è stato promosso un corso di autoaggiornamento  sulla lettura per insegnanti della scuola elementare e media.

Funziona da quattro anni , all'interno della scuola, una sezione di EDITORIA SCOLASTICA che guarda con attenzione la lettura delle informazioni anche attraverso la stampa di un giornalino scolastico.

Nel corso degli ultimi anni, l'attenzione si è focalizzata sulla promozione di incontri con autori di letteratura infantile.

Nell' Anno Scolastico 1998 / 99 il progetto INCONTRO CON L' AUTORE /AUTRICE ha visto la presenza a scuola e nel paese del più grande scrittore per bambini , ROBERTO PIUMINI ,il quale si è presentato  anche nella sua insolita veste ( o meglio , meno nota) di scrittore per adulti.

Tale incontro , promosso in collaborazione con la Biblioteca del paese, ha  cercato di rispondere al desiderio  di leggere dietro al libro  , sopra al libro e dentro il libro ciò che è vita e di ricucire il rapporto padronanza - piacere della lettura.

Per tale ragione , accanto alla " normale attività " di promozione della lettura , anche per l'Anno Scolastico 1999/2000 il Collegio dei Docenti propone l'incontro con un'autrice.

L'obiettivo , favorire l'approccio al libro e alla lettura attraverso l'incontro con chi scrive di professione , vuole questa volta coniugare il leggere e lo scrivere , con la possibilità di manipolare una pagina della scrittrice per far nascere una collana di cinque volumi, uno per gruppo - classe.

 Si chiude , con questo incontro , una fase del Progetto Lettura.

Il Collegio Docenti  continua , infatti , la sua riflessione sull'Habitat di Lettura , sull'utilizzo della Leggicola  e sulla rivalutazione di  esperienze passate , che  rivelano , oggi , la loro  attualità quali il laboratorio di legatoria e di costruzione del libro.

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 2. L'INCONTRO CON L'AUTORE

 INCONTRO  CON L'AUTRICE EMANUELA NAVA

18 APRILE 2000

 

La giornata si articolerà nei  seguenti momenti :

 

MATTINA

·         incontro con le alunne e gli alunni delle classi terze :  incontro con l'autrice con la quale giochiamo a pescare da un cesto oggetti per inventare una storia insieme

·         incontro con le alunne e gli alunni delle classi quarte : incontro - intervista con l'autrice

 

POMERIGGIO

·         incontro con le alunne e gli alunni delle classi quinte : la nascita di un libro.

 

Rimane confermato l'invito a regalare ai bambini una pagina inedita ( ipotesi ventilata telefonicamente : PINOCCHIO 2001 ) o data direttamente dall'autrice o costruita con i bambini dato un loro inizio e continuata con lei , in parte, nel momento dell'incontro.

 

La giornata assumerà un carattere " speciale " anche per i bambini del primo ciclo :

sarà la GIORNATA DEL LIBRO .

Essi si organizzeranno per gruppi misti ( di prima e di seconda insieme) in attività di :

-          ascolto della lettura di testi dell'autrice ospite della scuola

-          gioco degli oggetti pescati dal sacchetto ( invenzione di storie )

-          giochi con le parole ( acrostici )

-          costruzione di libretti .

Alla fine della mattinata bambine e bambini di prima e seconda attendono L'INCONTRO con la  signora Nava, (che confronteranno con la loro immagine di scrittrice ) alla quale si chiederà di lasciare in dono  su un foglio  o sui loro libretti la sua firma.

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 3. LA LEGGICOLA

 La leggicola è quell'oggetto capace di portare all'esterno della scuola sia il lavoro del laboratorio linguistico sia il lavoro dell'habitat di lettura e di riportare all'interno stimoli nuovi provenienti dall'incontro con la realtà territoriale.

In questo momento la leggicola è un progetto su carta che deve ancora essere realizzato concretamente.

Il Consiglio di Interclasse ha deliberato la seguente ipotesi di lavoro per il corrente anno scolastico :

-          costruzione della leggicola

-          suo utilizzo da parte delle cinque classi della scuola elementare i MARTEDI, giorno di mercato : uscita in paese con la leggicola carica di libri e materiale legato all'attività o al tema scelto dal gruppo o deciso in commissione

-          verifica della prima uscita

-        riflessione all'interno della commissione lettura-teatro e del Consiglio di Interclasse docenti in merito all'habitat di lettura.

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 4. LA SEZIONE DI EDITORIA

PROGETTO SCUOLAPRIAMO 2000

 Il PROGETTO EDITORIA è stato avviato nella scuola elementare di Castrezzato ,all'interno  del Progetto Lettura, nell' anno scolastico 1996/97 con lo scopo di sviluppare nei bambini l'attenzione verso ciò che li circonda e la capacità di leggere e comprendere le connessioni tra i fatti che accadono nel loro ambiente di vita e nel mondo.

Esso si è posto  nella linea dell'educazione interculturale, della trasversalità e della continuità , come continuazione e sviluppo dei progetti degli anni precedenti e come occasione di riflessione sia all'interno della scuola sia all'interno del territorio.

Si voleva, così, offrire alle bambine e ai bambini la possibilità di operare in un LABORATORIO DI IDEE dove la collaborazione, la possibilità di esprimersi, il confronto democratico e la progettualità trovassero spazio e visibilità.

Il Progetto ha coinvolto bambine e bambini del secondo ciclo che, con cadenza settimanale, hanno operato in una vera e propria redazione giornalistica con il supporto delle/gli insegnanti, nel ruolo di facilitatrici/ori del lavoro.

E' nato così il giornale SCUOLAPRIAMO che , nel corso di questi anni, si è rivelato strumento di supporto , di informazione e di comunicazione di tutti i Progetti che hanno coinvolto la scuola.

Per l'anno scolastico 1999/2000 il PROGETTO EDITORIA si pone i medesimi obiettivi formativi che lo hanno caratterizzato dalla nascita.

 DESTINATARI del Progetto saranno: alunne/i del secondo e del primo ciclo della scuola elementare e genitori.

ORGANIZZAZIONE

 Per la realizzazione del GIORNALE SETTIMANALE SCUOLAPRIAMO

-          Riunione redazionale settimanale : MARTEDI' ore 8.15 - 10.15

-          Composizione della Redazione : Un/una Bambino/a rappresentante per ogni classe del                                                 Secondo ciclo.

-          Attività redazionale : Viene visionato il materiale prodotto da bambine e bambini a casa e durante l'attività scolastica .Si decide la fisionomia del giornale della settimana.

-          Realizzazione grafica del giornale nel laboratorio di informatica : MARTEDI' ore 10.15 - 12.15 - MERCOLEDI' ore 10.15 - 12.15 - VENERDI' ore 8.15 - 10.15 . ( Tale attività si colloca come una delle attività del laboratorio di informatica delle classi quinte ).

-          Tecnici di stampa : Bambine e bambini delle classi quinte

Per la realizzazione del GIORNALE SCUOLAPRIAMO PICCOLI

-          Riunione redazionale tre volte nel corso dell'anno: MARTEDI' ore 8.15 - 10.15

-          Composizione della Redazione : Un / una bambino /a rappresentante per ogni classe del primo ciclo.

-          Attività redazionale : Viene visionato il materiale prodotto dalle bambine e dai bambini e scelta la fisionomia del giornale.

-          Realizzazione grafica del giornale a cura delle bambine e dei bambini delle classi quinte nel laboratorio di informatica.                                                                                                               

Per la realizzazione del GIORNALE SCUOLAPRIAMO ADULTI

-          Riunione redazionale tre volte nel corso dell'anno scolastico : SERALE  ( le date verranno definite in seguito )della durata di due ore circa.

-          Composizione della Redazione : genitori dei bambini  della scuola elementare e insegnanti.

-          Attività redazionale : Produzione e scelta di materiale da pubblicare .

-          Realizzazione grafica a cura dei genitori e degli insegnanti nel laboratorio di informatica.

Durante il corso dell'anno scolastico si prevede  di attivare collegamenti con giornalini scolastici ( anche attraverso Internet ) e di realizzare un archivio cartaceo e multimediale dei materiali delle tre annate passate.

RISORSE UMANE :

-          Un'insegnante del le classi terze presente ogni settimana in Redazione.

-          Un'insegnante del secondo ciclo presente ogni 15 giorni in Redazione.

-          Una o un insegnante del primo ciclo presente in redazione per i numeri di SCUOLAPRIAMO PICCOLI.

-          Due insegnanti  del secondo ciclo  che ruotano nel laboratorio di informatica per la realizzazione grafica del giornale.

-          Insegnanti presenti con i genitori per la riunione redazionale serale.

RISORSE MATERIALI:

-          Cartoncini bristol colorati 50- 70

-          Carta bianca e colorata A3

-          Cartucce inchiostro per stampante

VERIFICA

 Si prevede l'uscita di 30 NUMERI SETTIMANALI

3        NUMERI SCUOLAPRIAMO PICCOLI

3         NUMERI SCUOLAPRIAMO ADULTI

e l'eventuale uscita di NUMERI STRAORDINARI ( ovviamente non quantificabili preventivamente ).

 

  Il Giornalino SCUOLAPRIAMO

 

La scuola elementare T.P. di Castrezzato  ha avviato dall'anno scolastico 1996/97 , nell'ambito del Progetto di promozione alla lettura, una sezione di EDITORIA SCOLASTICA che guarda con attenzione la lettura delle informazioni anche attraverso la stampa di un GIORNALINO SCOLASTICO .

Il giornalino si colloca come strumento all'interno di un percorso formativo più ampio che vede la scuola organizzare il proprio lavoro per LABORATORI.

All'interno del laboratorio linguistico il giornalino si caratterizza come stimolo alla riflessione sulla testualità informativa e argomentativa , nonché come fonte di discussione , nell'ambito dello sviluppo delle competenze relative al parlato e all'ascolto.

All'interno dei laboratori di ricerca geo-storico- sociale e scientifica , esso si caratterizza come strumento di comunicazione su problematiche relative alla realtà geo-storico-politica locale, nazionale e internazionale.

Nel corso degli anni il giornalino SCUOLAPRIAMO ha caratterizzato sempre di più la sua funzione all'interno della realtà territoriale e ha definito con più chiarezza gli ambiti di interesse della sua linea editoriale : dalla realtà scolastica, alla realtà del paese, al mondo , con un'attenzione particolarmente mirata alle problematiche infantili.

Fin dall'inizio è stata valorizzata la presenza all'interno della scuola di alunne e alunni provenienti da paesi stranieri come fonti di informazione diretta su realtà sconosciute e come stimolo per un approccio costruttivo alla diversità come dato di ricchezza.

In questa prospettiva il giornalino si è posto da subito finalità educative nell'ambito dell'educazione alla pace  alla solidarietà , alla nonviolenza .

Formare persone equilibrate, capaci di gestire positivamente il conflitto, capaci di cooperare per migliorare la realtà capaci di comunicare  è obiettivo di tutta l'azione formativa e SCUOLAPRIAMO partecipa attivamente allo sviluppo delle competenze suesposte.

L'attenzione ad eventi apparentemente lontani  ha permesso nel passato di renderli vicini e di  umanizzarli ( si allude qui ad esempio alla realtà immigratoria che ha caratterizzato il nostro Paese negli ultimi anni , con picchi amplificati dai mass-media nazionali , come l'emigrazione albanese : i bambini sono stati invitati a dare un nome e un volto agli " immigrati " " extracomunitari ", a volte sinonimi di " delinquenti " e hanno scoperto che erano i loro vicini di banco con storie di abbandono , fuga , sofferenza, guerra alle spalle..)

Ciò permette alla scuola di avere a disposizione uno strumento utile per " la formazione dell'uomo e del cittadino ", strumento che vive del lavoro  e dell'interesse dei bambini .Lo stesso lavoro  redazionale ( la Redazione costituita da tutti i bambini e le bambine delle classi del secondo ciclo, che operano settimanalmente in un gruppo di interclasse guidato da due insegnanti.) assume le caratteristiche del laboratorio : il giornale non è deciso dagli insegnanti , nasce all'interno della redazione che opera scelte, esprime valutazioni, si confronta su problematiche di diversa natura, cerca un accordo che porta al

" prodotto- giornalino ".

In linea generale, questa è la storia e la vita del giornale, ma risulta difficile comunicare le esperienze vissute nel laboratorio di editoria , che da quest'anno ha aperto le porte anche ai bambini del primo ciclo e ai genitori, in un'ottica di formazione continua e di visione della scuola come centro di promozione culturale che la scuola elementare di Castrezzato sta sperimentando negli ultimi anni.

 

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5. LA BIBLIOTECA DEL PAESE

 

All'interno dei rapporti fra scuola e territorio  assume un carattere singolare  quello con  le realtà che operano per la promozione della lettura e  delle letture.

E' presente sul territorio del Comune una BIBLIOTECA COMUNALE , che , oltre a possedere al suo interno diverse tipologie di libri , adatti ad ogni fascia di età , promuove attività culturali  sul territorio.

Per l'anno scolastico 1999/2000 il Collegio Docenti  ha formulato  le seguenti ipotesi di rapporto con la Biblioteca:

·         possibilità di studiare nuove forme di collaborazione che aiutino i bambini a scoprire l'unicità e la             complementarità  di tutti i luoghi della lettura

·         favorire, anche attraverso un adeguato contributo economico, l'incontro con l'autrice

·         possibilità di portare e far archiviare prodotti cartacei e non all'interno della Biblioteca ( giornalini, libri costruiti dai bambini..).

·         possibilità di trovare all'interno della Biblioteca materiali librari vari e diversi, considerata la ricchezza di libri presenti all'interno della biblioteca scolastica.

·         Possibilità di visitare la Biblioteca e svolgere all'interno di essa attività programmate  con il bibliotecario.

 

 

La Biblioteca di Castrezzato  entrerà a far parte dall'anno 2000 del Sistema Consortile e sta valutando l'ipotesi di adeguamento dei locali per crearne uno per i bambini.

Sono previsti incontri tra insegnanti della Commissione Lettura e Presidente della Biblioteca, Consigliere Comunale delegato alla Cultura e alla P.I. e bibliotecario.

 

IITINERARIO PREVISTO:

 

1.       INCONTRO REFERENTE DELLA COMMISSIONE LETTURA CON IL PRESEDENTE DELLA BIBLIOTECA E IL DELEGATO ALLA CULTURA E ALLA P.I.  PER ILLUSTRARE LE CARATTERISTICHE DELLA SCUOLA E IL PROGETTO LETTURA

2.       INCONTRO DELLA COMMISSIONE LETTURA CON IL BIBLIOTECARIO PER DEFINIRE TEMPI E MODALITA' DELLE VISITE DEI BAMBINI

3.       VISITE ALLA BIBLIOTECA

4.       CONSEGNA ALLA BIBLIOTECA DEL MATERIALE PRODOTTO A SCUOLA , PER ARCHIVIAZIONE

5.       VERIFICA

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 6.   L'HABITAT DI LETTURA : DOCUMENTO DI RIFLESSIONE

Dopo che , per anni, si è affermata come diffusa opinione anche fra gli insegnanti che ci fosse una sorta di contrasto fra l'uso dell'immagine televisiva e l'attività di lettura, si è constatata una, perlomeno strana, anomalia negli esiti, a lunga distanza, di tale fenomeno per cui , al momento, riconosciamo veritiera l'affermazione  che i bambini che guardano più televisione son anche quelli che leggono di più almeno fino all'età della scolarità elementare. Ampiamente legittimata appare allora la preoccupazione altrettanto diffusa che tale affermazione non abbia prodotto un esito formativo auspicato. Quanti insegnanti , educatori, hanno posto nella quantità di lettura la panacea della formazione dell'infanzia ? Perché mai in questo periodo  è così sentita la necessità di affrontare il tema della lettura tanto che con circolari  apposite si cerca di selezionare tale questione ponendola in evidenza specifica ? Appare sterile denunciare l'impreparazione docente nel cogliere con griglie nuove i comportamenti attuali, tantomeno avviare programmi, progetti, che tutto fanno e dicono a partire da un presupposto già standardizzato  di collaborazione , secondo una logica coerente a molti settori per la quale il paziente, l'utente, lo scolaro, migliorano grazie alla loro collaborazione.

A questa considerazione di carattere generale se ne accompagna un'altra che possiamo chiamare fatto pedagogico.

Siamo giunti ad occuparci , nella trilogia delle finalità scolastiche imperniata sul senso comune, alla prima monade; se infatti l'impalcatura strutturale del sistema formativo si è fondata sul leggere, scrivere, far di conto, dopo essere intervenuti in vario modo sul far di conto trovando un equilibrio tra la dimensione logica e quella computistica , nella sintesi pedagogica del fare attraverso l'uso del corpo e dopo aver trovato nell'unità testo, variamente declarata,

il riferimento per una didattica dello scrivere, ora è il momento di maggior densità, quello del leggere appunto.

Non è questa preoccupazione una moda culturale o una querelle accademica ; ognuno percepisce , intuisce, come vitale sia il  problema che ha nella scuola un luogo determinante del suo esplicarsi.

Questo stesso scritto sottoposto ad una lettura personale deve farsi per ciascuno dei lettori momento altro rispetto al trattato di  psicologia e semiotica linguistica se vuole essere letto. E' opportuno che l'estensore manifesti apertamente la sua visione del leggere non escludendo domande primitive insieme con altre escatologiche. In altre occasioni queste mancate risposte hanno prodotto nella nostra scuola , ma anche in altri ambiti , l'organizzazione dei spazi, di modelli  culturali che invece di modularsi sui quesiti erano mere scatole vuote, pedagogicamente non utilizzabili.

Leggère navigazioni sono le letture dove il plurale utilizzato indica da subito un approccio che vuole essere poliedrico , poiché proprio agli insegnanti è noto come l'attività del leggere sia così carica di individualità da non potersi in alcun modo analizzare univocamente.

Non è indifferente come ricaduta l'assunzione di tale principio culturale; l'ampiezza dei mari , questo continuum mai eguale nei quali  il moto superficiale  determina la navigazione non è che il velo di una profondità, mai sufficientemente indagata e caratterizzata da una vastità disorientante; può essere, questa visione, una utile metafora che ci accompagna nella scrittura. Attorno alla lettura la scuola come istituzione di un modello sociale caratterizzato da marcata gerarchia ha qui costituito la propria legittimazione usando, secondo responsabilità diverse, i suoi operatori quali  produttori   di giustificazione di quel modello. Così  come agli scrittori amanuensi venivano fatte copiare singole lettere poiché al monaco maestro spettava la padronanza del testo così nelle nostre scuole per un secolo abbondante il metodo alfabetico di rimozione dell'ignoranza sembrava da un lato allargare la base di democrazia attraverso la rimozione dell'analfabetismo, dall'altro lasciando il testo inalterato nel contenuto e indecifrabile se non attraverso la mediazione degli operatori , insegnanti, preti, avvocati, farmacisti, medici… dava di quella stessa democrazia una precisa impostazione. Da don Abbondio all'Azzeccagarbugli, da don Milani  a

Freire passando dal senso comune ognuno sa che dentro a questo mare la zattera della conoscenza dei più somiglia alle barche, nel confronto di felliniana memoria, con la titanica sicurezza del Rex, la sua eleganza solo vista e mai interrogata. Quanto di questo comportamento si è fatto cosciente e coscientemente  è stato superato è molto difficile comprendere poiché da un lato la riproduzione dei metodi di insegnamento  è passata indenne attraverso mutamenti sociali anche molto importanti all'apparenza e metodi originali nella struttura, su tutti quello globale, non hanno retto nel confronto entro un contesto di democrazia "malata". Tale contesto ha visto una istituzione scolastica che volendo rimodulare la propria gerarchia ha introdotto elementi di confusione di ruolo ai quali gli operatori hanno alla fine risposto attraverso la riproduzione del modello rassicurante, quello direzionale.

Tale atteggiamento è ancora ampiamente rappresentato, ora per alcuni insegnanti è camuffato da una aprioristica definizione di ruolo professionale costruita su schemi di importazione anglosassone per i quali ad ognuno  è consentita una "specializzazione". La democrazia su una nave non può risolversi nella deriva perché, dopo aver messo nella stiva il capitano, con alternanza chi si mette al timone decide la nuova rotta. La deriva degli insegnanti a proposito di quel metodo, che fra le altre forze specifiche ne conteneva una come quella del rispetto dei tempi di ricerca individuali oggetto ormai della stessa normativa, si è concretizzata attraverso un abbandono ed un isolamento che nell'editoria scolastica trova ancor oggi testimonianza: i libri di lettura con canonico abbecedario il cui modernariato sostituisce A di Ape con A di Aeroplano e T di Trottola con T di Televisione, l'interno dei brani di lettura, testi illustrati assemblati secondo capricci degli autori che hanno sostituito il cadenzarsi delle stagioni con il cadenzarsi dei loro pensieri, magra consolazione quella per cui non è certo il primo libro con cui i bambini e le bambine vengono a contatto e quindi la sua relatività e importanza son molto prossime allo zero. Troppe volte a questo ancora gli insegnanti si affidano  per costruire la loro programmazione. Sottolineare tutti gli argomenti connessi con l'avvio di questa attività che, ricordiamolo, non è naturale serve a chiarire che il notevole dispendio di energia prodotto dall'attività scolastica per promuovere questa attività somiglia molto a chi tenta di navigare con una barca che non avendo superato il varo si aggiusta progressivamente nel viaggio, destinando tutti al naufragio.

Il danno prodotto non è solo legato all' attività in sé quanto, coerentemente al modello di relazioni che nella comunità si organizzano attraverso l'evolversi del metodo, agli aspetti che definiremo parametodologici: direttività, rapporto educativo fondato sul dualismo premio-castigo, ciò provoca a spirale un errore strutturale  nella comunità stessa così evidente che pure i nuovi ordinamenti insistono con grande enfasi sul "contesto".

Non sono indifferenti a questa condizione pesanti influenze sociali che, tradendo l'infanzia, le si accaniscono contro attraverso una impropria accelerazione dei tempi cognitivi supportata da ricerche psicopedagogiche che prendendo a pretesto l'handicap, hanno mostrato le potenzialità della mente  attraverso percorsi addestrativi i cui danni sono emersi solo di recente.

L'assunto esplicito si può così sintetizzare : - Copriamo l'intero orizzonte con proposte in modo tale che ad ogni apertura degli occhi il bambino non possa sfuggire ai nostri stimoli, avremo così assolto al compito di educatori; sempre più spesso i bambini non aprono più gli occhi o guardano indistintamente un mare sporco perdendo il senso del loro orizzonte.

In modo scoperto abbiamo scelto la navigazione poiché la sollecitudine contemporanea ritiene di aver trovato nei viaggi multimediali le risposte ai quesiti , dal testo all'ipertesto, dalla sequenzialità alla rete , a qualcuno pare che in quelle costruzioni deve incanalarsi la ricerca psicopedagogica per rispondere con proprietà  ai bisogni formativi.

Un sistema che poco o nulla si è interrogato sui motivi dei "guasti" sembra aver trovato di colpo il modo attraverso il quale non dare delle risposte e contemporaneamente sistemare in modo definitivo la querelle del rapporto  fra esigenze sociali di formazione e sistema di istruzione. Questo slittamento di senso per cui dal testo si è passati all'ipertesto non ha modificato il contesto  e non c'è maggior democrazia nel viaggiare virtualmente in percorsi che appaiono infiniti quando la prossimità del compagno e della compagna ci angoscia, c'è opposizione inconciliabile fra questi due abiti di comunicazione; agli insegnanti il dovere di riprendere  ragionamenti di complessità, troppi miraggi si incontrano in mare aperto, deserto d'acqua , senza oasi di terra.

Nei prossimi anni un fiume di circolari ministeriali , costruite con linguaggi deliziosamente arcaici, produrranno conflittualità nella scuola attorno a questi temi, si sposterà l'asse del conflitto dalle ideologie, alle nuove filosofie costruite a posteriori a sostegno dell'informatica o peggio dei suoi assunti di pratico uso assunti a filosofia.

La pesca nel mare qualcuno la fa con le mine, il motivo filosofico di supporto è quello per il quale così facendo i pesci soffrono  meno. Potrebbe essere utile qui nello spazio angusto di una riflessione inserire pagine di scrittori che non avendo lo scopo di legittimare affermazioni permettono di ricondurci a tema attraverso una navigazione agevole nella quale i concetti sono ricondotti a cose maneggiabili, riconoscibili.

La scuola deve riprendere il suo ruolo di decodifica insieme con quello di decondizionamento .

All'infanzia immersa in un indistinto coacervo di parole, parole immagini, suoni, va restituito lo strumento del gioco nella sua dimensione "rivoluzionaria" di  riprogettazione del mondo in ogni fase di apprendimento. Lavorare sulla sottrazione in luogo dell'accumulo arricchendo la significatività nel campo delle parole, in quello della lettura richiede un ripensamento dei tempi del sapere che non sono ecocompatibili con quelli dell'informazione. La motivazione alla lettura dovendo elevarsi a motivazione estetica necessariamente deve guardare alla forma come elemento qualificante e il gusto alla costruzione sintattica raffinata richiede  i tempi  distesi propri della discorsività in luogo di quelli martellanti dell'input.

Segnali in tal senso provengono anche dalle altre discipline  i cui percorsi muovono da conversazioni nelle quali anche i bambini  e le bambine giocano la loro visione degli argomenti in discussione, perché appunto la "rete" di concetti possa aderire alla mente come scelta, divenendo quindi non una regolarità  a due dimensioni, piuttosto una maglia di forme diverse  che può gonfiarsi, piegarsi, tendersi, lacerarsi e talvolta quando riappare in superficie ha colto un po' di ciò che cercava. Sempre nelle reti dei pescatori compaiono inattese stelle marine, anemoni, conchiglie…non sempre la pesca è soddisfacente , ma l'ammirazione per il nuovo offerto dall'ignoto è stimolo per altra ricerca, altra pesca purché le reti non siano ripetutamente vuote. La lettura più di altre attività soggiace ad elementi di individualità nei modi di approccio, ma soprattutto  nei momenti di raccolta , non può essere l'unico approccio quello della ricerca di conferme, non lo è certamente per il bambino sempre che l'insegnante non sia un forzoso ed unico interprete.

A queste ed altre considerazioni pedagogiche che emergeranno nel corso della lettura  ci siamo ispirati quando abbiamo costruito  un'idea di scuola laboratorio nella quale fosse possibile condividere , portare, rielaborare temi, oggetti per una crescita comune costruita su una dinamica cooperativa. I percorsi non rettilinei , non sempre coerenti, hanno mantenuto alcuni dei caratteri originari della proposta permettendo al gruppo  docente di ricercare  in questi anni metodi disciplinari, itinerari di lavoro adeguati a quell'ispirazione. E' a questi due riferimenti che guarda la proposta  per la costruzione di un Habitat della lettura che dovrebbe fornire nel prossimo futuro elementi di ragionamento pedagogico che facciano crescere l'attuale progetto. L'accento che dalla circolare 116 è stato posto su ambiti, tempi e loro flessibilità non può esaurire il dibattito degli operatori del T.P. che, dopo un periodo di latenza nel quale si sono vissuti normali momenti di confronto con quanto gli ordinamenti andavano costruendo , utilmente riprendono la navigazione esplorando ampi golfi solo sfiorati; non va dimenticato che solo un forte radicamento alla terra permette rotte creative. Come già avvenuto la profondità della critica proposta da Ivan Illich all'istituzione scolastica sollecita, anche in quest'area di conoscenza, una riflessione sull'inutilità dell'operare in uno spazio angusto come quello strutturato di un'aula.

Lo schermo e non il libro costituisce la metafora del tempo ed essendo tale processo irreversibile, chi ancora si cura del libro ( dei libri ) trovi uno spazio entro il quale iniziarsi poi celebrare le diverse ritualità che tale oggetto comporta. Assumere questa provocazione diventa allora una occasione di ricerca che come altre il C.d.D. intende far propria. Il luogo diviene così sintesi fra l'isola e la nave, approdo e punto di partenza. La sua organizzazione è pensata per trasformare una spazio variamente attrezzato in luogo di avventura in analogia con quanto ci testimonia il libro ad ogni percorso nella pagina, ad ogni cambio pagina. Parquet a terra con al centro della stanza la riproduzione ( diametro 150 cm.) protetta da plexiglas del disco di Festo universale simbolo di quanto ancora non è decifrato, letto, conosciuto appunto. Alle pareti per una quota in altezza pari  a 140 cm. Pannellatura con legno compensato multistrato e da 140 a 350 cm. con gesso uniformando il tutto con il colore pergamena. Sulla parete EST della stanza , nell'angolo OVEST costruire un passaggio alto 160 largo 110 cm. che simuli una biblioteca : la composizione di una scritta attraverso lo spostamento di finti libri permetterà il passaggio all'altro luogo nel quale governerà tutto quanto il futuro leggibile consentirà di avere ( dagli schermi piatti ai dittofoni). Soffitto in vetro smeriglio incorniciato in rettangoli di legno con possibilità di illuminazione attraverso faretti  nascosti in almeno  due colori oppure in alternativa: trasformazione dell'attuale vetrata con vetro smeriglio e illuminazione con proiettori alogeni rivolti verso l'alto comunque con la possibilità di controllarne l'intensità.

Realizzazione di una "panca portalibri" in legno da sistemare sul lato OVEST della stanza e lunga l'intera parete; da tale struttura dovrebbe emergere un'onda sempre in legno che torcendosi secondo la modalità del nastro di Moebius si trasforma in nicchia verticale doppia che funzioni da riparo e appoggio. Tale onda termina contro una parete verticale nella quale scorre all'infinito acqua. La collocazione di due specchi opportunamente angolati dovrebbe permettere il recupero dell'illuminazione naturale proveniente da SUD. A tale scopo è necessario che la porta sia in vetro trasparente che si apre a comando vocale rispondendo  con l'apertura alla lettura del titolo riprodotto sulla porta.  

L'impegno di ricerca degli insegnanti, dei genitori, degli operatori è comunque rivolto non tanto all'abbellimento di uno spazio, ma deve rivolgersi alle attività da realizzarsi all'interno in modo tale che ciò che lì si realizza assuma valenza formativa complessiva arricchendosi del contributo esterno e arricchendo l'esterno con il contributo lì organizzato.

Appesi alla parete troveremo allora in prima stesura le pagine dell' ENCICLOPEDIA DEL PAESE che sono il segno di memoria della prima attività riconducibile a questa idea  di habitat.

La prima attività sarà allora occasione di incontro fra una cultura altra, ampiamente distante, potrebbe essere quella araba così ricca di valenza , in cui i bambini incontrano un decoratore marocchino che dipinge sul muro un messaggio, l'alfabeto ?… una parola in grado di rappresentare significativamente quella cultura , parola scritta quale memoria , confronto ( tutto ciò permetterà questa testimonianza , iniziative, lettura, gesto isolato è, diviene habitat ).

Si arricchirà in questo modo e vivrà di questo confronto ogni successivo intervento : pareti pagine, pareti apertura, luogo che ritrova il valore interrogante della scrittura,  passando dall'impegno "religioso" della parola alla sua dimensione ludica artificiosa, simbolica, dalla lettura elettiva alla lettura estetica.

Isola appunto a cui approdano barche, galeoni pronti a portare il tesoro e nuovamente protesi alla ricerca si consumano le ritualità del gesto leggere.

Consapevolezza condivisa è che ognuno di questi passaggi dovrà considerare il contributo, il coinvolgimento dei genitori, pena la costruzione di un'isola nella quale la comunicazione è compresa dai soli abitanti, un nuovo disco di Festo. Sono da pensare in questa cornice le già ipotizzate proposte di importare  i rotoli ebraici, le scritture in pietra del Tibet, gli incunaboli quattrocenteschi, i papiri egiziani, la carta di riso cinese, le scritte dei taggisti, dei Wreiter metropolitani, è fondamentale leggerle non come acculturazioni posticce di ritrovati esotici, occasionali flash informativi di cui la scuola non deve nutrirsi.

La programmazione è allora anch'essa stravolta nella sua struttura, non si tratta quando si legge un libro di programmare il numero di pagine da leggere ogni volta o di giudicare la pagina letta alla stregua di una portata gastronomica, si parte per un viaggio dentro a una nave che deve essere capace di affrontare le diverse modalità con le quali il sapere in questo mare si presenta.

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Aggiornato il: 18 maggio 2000