Renzo Kayak 

NOTA IMPORTANTE: per tracciare le misure usare sempre lo stesso metro. Controllate le differenze dimensionali tra il metro e la riga, difficilmente le misure coincideranno. Anche le differenze di temperatura influiscono negativamente sui metri metallici a nastro. 

Il taglio delle varie parti si esegue con un seghetto a mano con lama sottile e dentatura medio fine (saracco). Il lavoro non è difficile ma un po' noioso. Segare stando al di fuori della linea disegnata. Carteggiando poi con un tampone provvisto di carta vetrata N° 60 si regolarizza il tutto.

Smussare le parti interne dei pezzi da congiungere. Dare le giuste angolazioni, che sono più difficili da immaginare che a farsi.

I pezzi da collegare vanno forati a circa 1 cm. dai rispettivi bordi, fori da 1 mm. di diametro per filo di ottone da 0.8 mm. (il filo di ottone è da preferirsi a quello di rame perché più robusto).Vedere le foto N° 3 e 7 dell'album fotografico. La distanza tra i fori (10 cm.) deve essere mantenuta sugli opposti sviluppi delle curvature oppure tra sviluppo curvatura e parte rettilinea in modo che i due fori di unione siano perfettamente opposti. Questo logico accorgimento facilita un montaggio preciso.

Le linee di giunzione sono provvisoriamente unite dalle legature di filo di ottone. Solitamente sulla parte interna delle giunte si stende uno o due strati di nastro in tessuto di vetro impregnato di resina. Non avendo trovato subito il nastro ho utilizzato un listello di legno per la chiglia mentre gli altri spigoli sono stati sigillati con un cordone di sigillante strutturale in cartuccia (3M 5200) che mi ha permesso la totale eliminazione del filo di ottone. Il listello di chiglia presenta invece delle tacche di alloggiamento del filo.

La parte esterna ha un nastro di rinforzo in corrispondenza della chiglia ed è interamente rivestita con tessuto di vetro. Il ponte superiore è rivestito esternamente con lo stesso tessuto e sulla parte interna del perimetro ha un nastro di vetro a rinforzo della parte che si avvita allo scafo. Ho preferito non rendere solidali le due parti per facilitare future manutenzioni della barchetta che è destinata a durare una decina d'anni.

La canoa non è stata stuccata ma trattata con carta abrasiva all'acqua prima di ricevere le mani finali di Flatting che coprono anche le decorazioni.

Il pagliolato ha funzione di rinforzo perché inizialmente la canoa sarà utilizzata a secco, su un sostegno dondolante nelle due direzioni per simulare il moto ondoso ed accrescere equilibrio ed abilità.

SICUREZZA: Le due parti estreme della canoa sono riempite di schiuma a cellula chiusa (poliuretanica) per renderla inaffondabile. Il pozzetto è ampio e non non pone problemi di abbandono in caso di ribaltamento.
Le condizioni di progetto hanno privilegiato una moderata stabilita primaria ed una buona stabilità secondaria. Ciò costringe il bambino ad esercitare il suo equilibrio perché la canoa tende ad inclinarsi di lato, se sbandata, ma poi reagisce allo sbandamento opponendosi con la sua stabilità secondaria.   Le foto mostrano il nonno ( 84 Kg.) che grava nella canoa costituendo una condizione di prova del tutto fuori norma per una barchetta adatta ad età comprese dai 4 ai 14 anni. Tale prova è decisamente sconsigliabile agli inesperti che superano i normali limiti di peso di un/una quattordicenne. A riprova di quanto vale la premessa iniziale, scritta durante la costruzione, nella quale si afferma che, con opportune modifiche, la canoa si può trasformare in un kayak da eskimo per i giovani. L'articolo "Il kayak, noi e l'essenza" è un valido aiuto alla comprensione di quanto sopra.   

Il punta piedi regolabile permette circa 60 cm. di escursione ed è visibile nelle foto dedicate.

Per rendersi conto dei vari passaggi costruttivi si consiglia di vedere le fotografie con relative descrizioni.

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