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forum: un contributo alla femminilità di Brunetto De Batté

 

Il VENTO

Il vento, il cielo e l'aria.
l'albero che cambia figura

Una sera in trattoria fra trenette al pesto e
vino bianco con Sverre Fhen assieme a De Carlo
discutevamo sull'immateriale
tanto che Sverre prese la matita
tracciò, gesticolando, dei concetti e
tracciò tra i segni il mio ritratto.
L'architettura sensibile va di là del luogo
gioca una serie di relazioni complesse
che superano il linguaggio dello stile
in una dimensione dove la ragione è
sostituita dalla percezione dei sensi
in uno "stare bene nello spazio".
Dopo tempo su questa strada
ho potuto incontrare quattro giovani
"operatrici" in sentieri esplorativi
ben distinti.
"Prima dell'architettura il luogo come performance"
sostiene Cristina MAGNANEGO
che nel suo viaggio alla ricerca di strumenti per
la progettazione dello spazio aperto
propone spazi che trascendono i confini disciplinari
per bussare direttamente alla porta dei sogni,
in questo senso del fare si rileva che non sempre
il sito sopporta di ricevere il monumento,
la geografia del paesaggio può
richiamare un frammento interrotto, un segno in discreto
al contrario del segno forte e orientativo
I LUOGHI della SINESTESIA
diventano la diga, il bosco,
ma à con un sottopasso urbano
che avviene la rivelazione della scoperta del
sensoriale attraverso giochi di luce
l'invaso dell'antro diviene un gioco
di mare e divento.
Un progetto provvisorio, effimero
ma fortemente emozionale nel suo attraversamento,
è come inserirsi in un acquario di luce
"marezzata" il sottopasso-sott'acqua.
Così i materiali immateriali come strumenti
sono il campo di Marta MERLO
dove la leggerezza, la narrazione, la misura,
la memoria di collezioni si articolano
con la verticale indispensabile, l'artificio per il cielo,
ombra di cielo, la voce del vento, meccanismi di luce,
cadere nel cielo, castelli in aria
dove le storie
si alternano in spazi del silenzio a favole con architetture
epistolari in itinerari di metamorfosi.
La dimensione riporta da un mondo piccolo a quello
dei giganti, microcosmi, tessitura, a misura d'uomo
ricominciando dagli elementi.
Le scatole, raccoglitrici del corpomemoria, diari di viaggio,
frammenti, patrimoni segreti, promemorie come archivio dei pensieri
Questa sua installazione domestica della collezione
di scatole narra la possibilità delle relazioni
di un progetto d'interni, dove le essenze -come semi-
riposte in teche costituiscono il cuore delle varie stanze.
Per quanto tu ragioni, c'è sempre un topo - un fiore-
a scombinare la logica blu della notte direbbe
Paola RAVIOLO sulla scia di Caproni
ma soprattutto COLORE
Il blu aumenta lo spazio e lo satura
il giallo smaterializza
il rosso accorcia e materializza
etc..
dirà -Il senso profondo di questo lavoro
che vorrei,
ma non so se definire ricerca, è in realtà la
necessità di dare corpo alle mie sensazioni;
tentando di prendere coscienza
di ciò che dominava il mio cuore e le mie azioni:
il colore.
Lavoro e sensibilia come prassi d’avvicinamento
alle superfici, alle cose
Ma le STANZE COME ME in FORMA & SENTIMENTO
diventano per Lucia SPONZA un catalogo a possibili intrecci,
non una schedatura ma appunti a destinazione emotiva
come la stanza e l'acqua, la ( ) del collezionista, la ( )e il corpo,
la ( ) nella stanza, la ( ) biografica, la ( ) nel ventre, la stanza e l'albero,
la stanza e il paesaggio, la stanza e i sensi
STANZE COME ME
Che sogni
Che ti accolgono
Che ti fanno sognare
Che ti fanno rivivere
Che ti danno il senno dello spazio
E' come riscoprire Susann LANGER e J. AUSTIN insieme
e una possibile dimensione estetica al femminile.

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