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Marco Materassi

Madrigali in onore di Laura Peperara
Ms. 220 dell'Accademia Filarmonica di Verona
(1580)

Introduzione storico-critica di Marco Materassi
DIASTEMA Fiori Musicali 3

1999

16.5x 24, pp. 180
Con apparato critico e tavola riassuntiva dei madrigali
Contiene 23 Madrigali
cod: ES/610

euro 25,82

INDICE

Introduzione
Note all’edizione
Testi poetici
Apparato critico
Tavola dei madrigali

MADRIGALI
M.A. Ingegneri, Mentre Laura gentil /Ella gli spirti altrui
C. da Correggio [C. Merulo], S’è ver, donna gentile
A. Striggio, Alma città / Ma dov’è quel
B. Carteri, Pianta cara e gentil / Felice agricoltor
L. Marenzio, Là ’ve l’aurora appar / Ma là dov’è L’AUR’ora
L. Marenzio, Ridean già per le piagge / Piagge, erbe, fiori
G. Guami, LAURA ch’a l’aura / Voi beata sirena
C. da Correggio [C. merulo], Mentre LAURA gentil /Ella gli spirti altrui
V. Ruffo, Tra qualunque il sol gir / Ch’in quel ponto
T. Massaino, Arbor gentil / Mandan per tante meraviglie
O. Vecchi, Passa il pensier che rio / Indi mill’alme
O. di Lasso, Chi non sa come spira / Ma quel che una sol volta
M.A. Ingegneri, Tenera piant’ancor / A cui d’intorno
A. Pordenone, Vid’io di preziosa / Con faccia essangue
A. Gabrieli, Se per lasciar di te / Che d’un bel LAURO
G. Gabrieli, Quando Laura ch’or tanto / Queste furon bellezze
M. Asola, Lume divin / E fuor de l’alga
V. Bell’haver, Spira dal vago sen
P. Valenzola, Nel giorno ch’ella nacque
Ph. de Monte, Qui dove un verde lauro / E al fin credendo
Se da lunge scaldar / Vergine aggionta
A. Sfoi, Gli aurati strali

L'antologia miscellanea di madrigali a cinque e sei voci, conservata manoscritta alla Biblioteca dell'Accademia Filarmonica di Verona (Ms. 220), venne compilata nel 1580 in onore della virtuosa di canto Laura Peverara. L'occasione fu il passaggio da Verona della Peverara che, dalla natìa Mantova, stava trasferendosi alla corte estense di Alfonso II per entrare nel celebrato "concerto delle donne" ferrarese. A confermare la circostanza e' la dedica di un sonetto, opera dell'accademico filarmonico Mario Lavezzola e compreso nella raccolta con musica di Alessandro Sfoi (Se da longe scaldar/ Vergine aggiunta): "Alla S:ra Laura Peverari Gentildonna et nelle lettere et nella musica mirabiliss.a mentre che da Mantova, se ne passò al servitio dell’altezze di Ferrara".
Con ogni probabilita' la Peverara fu ospite dei Filarmonici veronesi e si esibi' davanti a loro. Gli accademici vollero celebrare l'evento con una serie di poesie - quasi tutti sonetti di stampo petrarcheggiante (tra l'altro la Peverara si chiamava Laura) - che poi affidarono ad alcuni compositori perche' le rivestissero di musica.
Ai ventidue madrigali della raccolta diedero il loro contributo diciotto musicisti: dai grandi Marenzio, Lasso, De Monte, Merulo, Andrea e Giovanni Gabrieli, ai veronesi Ruffo, Asola, Ingegneri, ad alcuni minori operanti all’interno della Filarmonica (Sfoi, Carteri e Valenzola).