Nellopera di Vincenzo Ruffo (Verona, ca. 1508-Sacile 1587) i
Capricci in musica a tre voci occupano una posizione di tutta
evidenza. Oltre alla sua unicità nella produzione del musicista
veronese, questa raccolta strumentale si colloca esattamente al
centro di essa e ne delimita idealmente i due versanti: luno,
dal 1545 al 1560, in massima parte rivolto al genere profano del
madrigale, laltro tutto concentrato dopo il 1560 sulla musica
da chiesa. |
Pertanto la raccolta fissa un punto fermo nella carriera del musicista
e viene a riepilogare e concludere un intero arco di attività:
quella vissuta a contatto dei circoli accademici e di quel far
musica insieme che trova peculiare espressione nel madrigale,
ma anche in forme strumentali come queste. Nella Milano del cardinal
Borromeo una nuova condizione professionale attende Ruffo che
gli imporrà un definitivo distacco da quel mondo che nei Capricci
per lultima volta si rispecchia. |