La
Tv a bassa definizione implica una società opulenta, un consumismo
sfrenato, condizioni sociali e individuali squilibrate e ritmi
massacranti sul piano esistenziale. Lo sviluppo dei media digitali
potrebbe mettere degli argini produttivi ed energetici alla
dissipazione consumistica, maturata a partire dal secondo dopoguerra,
anche perché l'accento è ora posto sull'informazione più che sul
prodotto. Il consumismo è paradossalmente antieconomico ed è troppo
costoso in termini umani, ambientali ed esistenziali; l'informazione
invece è ecologica e il bisogno di consumare e godere potrà essere
per molti tipi di beni del tutto virtuale.
La
rivoluzione digitale dei media, tuttavia, accentua la freddezza nelle
relazioni umane e porta con se molti problemi ancora da valutare con
attenzione. La tecnologia digitale effettivamente cede bottoni di
comando e scelta all'utenza ma l’interazione ha un prezzo molto
alto. Un prezzo che è ovviamente l'utente a pagare. Di che si tratta?
Si tratta di solitudine e delle sue conseguenze individuali e sociali.
La solitudine dell'epoca digitale è l'anticamera nella quale sarà
possibile compiere un altro dei colpi bassi dell'evoluzione dei media:
dopo lo smantellamento delle etnicità, frutto della globalizzazione,
si proverà a smaterializzare l'individuo. In che modo? In questo
libro Terzano, senza conformarsi alle opinioni dominanti, delinea un
pensiero critico nei confronti dei mass-media, come sono stati
immaginati e forgiati finora, e rilancia il valore umano, cognitivo e
terapeutico della comunicazione orale e immediata fra gli esseri
viventi.
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