Definizioni e termini tecnici più comuni


   
   

IPERVENTILAZIONE

Incremento degli scambi gassosi nei polmoni determinati da un aumento della frequenza e/o della profondità degli atti respiratori. In ambito subacqueo questa respirazione forzata consente al sub di ottenere l'apnea abbassando la quantità di Anidride Carbonica presente nel sangue sotto al livello necessario per la stimolazione del centro respiratorio (condizione di ipocapnìa).
L'iperventilazione presuppone l'utilizzo di una tecnica specifica al fine di massimizzare per il subacqueo la propria capacità polmonare e prolungare in questo modo la sua immersione. Questa tecnica viene normalmente utilizzata a livello professionistico e cioè da gente esperta di immersioni ed assistita durante le gare di pesca da personale qualificato pronto ad intervenire in caso di necessità sul sub che si dovesse trovare in difficoltà.
Per il subacqueo l'iperventilazione è una tecnica da prendere assolutamente sul serio e da utilizzarsi esclusivamente da persone che la conoscono veramente a fondo, perché se praticata in modo non corretto può rivelarsi fatale per qualunque sub.

EFFETTI DI UNA NON CORRETTA IPERVENTILAZIONE

Un'eccessiva ventilazione polmonare provoca una diminuzione della concentrazione idrogenionica (ioni H+) e comparsa di uno stato di Alcalosi Respiratoria (aumento del PH del sangue per causa respiratoria).
Ognuno di noi può facilmente indurre nel proprio organismo uno stato di Alcalosi Respiratoria: mediante un'iperventilazione volontaria si può provocare un'Alcalosi fino ad un PH pari a circa 7,9 (il valore più basso che permette ad un soggetto di sopravvivere per più di qualche ora è di circa 7, mentre quello più alto è circa 8!). Il principale effetto dell'Alcalosi è una iper-eccitabilità del sistema nervoso (sia centrale che periferico). Solitamente il sistema nervoso periferico viene interessato per primo dall'Alcalosi: i nervi diventano eccitabili al punto tale da scaricare automaticamente e ripetutamente impulsi anche in assenza dei normali fattori di stimolo. Ne può risultare uno stato di spasmo tonico della muscolatura: crampi, contrazioni dei muscoli respiratori, ecc.. Gli effetti a carico del sistema nervoso centrale prevedono anche nervosismo molto intenso e nei soggetti suscettibili forme convulsive.

[ A.C. GUYTON. Trattato di fisiologia medica; III edizione italiana sulla VI edizione americana a cura di A. Curatolo e P. D'Arcangelo; anno 1987. Cap. 42 e Cap. 45. Edizioni Piccin Padova. ]




SINCOPE

Consiste in una debolezza muscolare generalizzata con perdita del tono posturale, incapacità a mantenere la stazione eretta e perdita di coscienza.
Solitamente il soggetto viene preavvisato dell'imminente perdita di coscienza da una sensazione di malessere: sopravviene una sensazione di vertigine e movimento o di inclinazione del pavimento e degli oggetti circostanti. Il sensorio diviene confuso, il soggetto sbadiglia o rimane a bocca aperta, compaiono macchie scure davanti agli occhi, la visione si oscura e vi possono essere acufeni (ronzio auricolare); questi sintomi si accompagnano a nausea e, a volte, vomito; compare un pallore evidente ed un colorito grigio-cenere della cute del viso e, molto spesso, il corpo ed il viso sono bagnati di sudore freddo. In alcuni soggetti l'insorgenza della sincope è improvvisa. Il soggetto può non essere del tutto inconsapevole di ciò che accade attorno a lui oppure vi può essere coma profondo, con assoluto stato di incoscienza e impossibilità a rispondere. Egli può rimanere in questo stato per pochi secondi o per alcuni minuti, fina anche a mezz'ora; di solito giace immobile con masse muscolari rilassate, ma si possono verificare rare contrazioni involontarie agli arti o alla faccia. Il polso è debole, spesso non apprezzabile; la pressione arteriosa può essere bassa o addirittura non registrabile ed il respiro quasi impercettibile.

CAUSE

In ogni varietà di sincope la perdita della coscienza viene provocata da una riduzione dell'apporto di ossigeno in quelle strutture che formano il substrato della coscienza.
La riduzione di Anidride Carbonica per iperventilazione rappresenta una delle tante cause di sincope. L'iperventilazione infatti altera la composizione chimica del sangue diretto al cervello causando riduzione di Anidride Carbonica (ipocapnìa), alcalosi, aumento delle resistenze cerebro-vascolari con conseguente diminuzione del flusso sanguigno destinato al cervello.

[ HARRISON. Principi di Medicina Interna; XIII edizione, anno 1995. Mc Graw-Hill. Pag. 106-112. ]




CONTRAZIONI DEI MUSCOLI RESPIRATORI

Il termine Contrazioni dei Muscoli Respiratori (impropriamente definito dai più come contrazioni diaframmatiche) viene spesso usato per definire quella situazione in cui nella fase finale dell'apnea il sub si trova praticamente a corto di ossigeno e questo genera degli spasmi muscolari involontari che coinvolgono tutti i muscoli respiratori dando origine alle contrazioni. Questa è indubbiamente una condizione di estremo rischio per il sub perché egli perderà molto rapidamente la capacità di controllo volontario dei propri muscoli respiratori.
Da un punto di vista tecnico le Contrazioni dei Muscoli Respiratori consistono in un accorciamento delle fibre muscolari (muscoli respiratori) che provocano una modificazione del tono muscolare il quale consente un'azione meccanica (espansione/contrazione della gabbia toracica).
I meccanismi di regolazione della respirazione, ovvero il risultato della Contrazione dei Muscoli Respiratori, possono essere volontari o involontari. Il controllo volontario della respirazione agisce direttamente sui muscoli respiratori attraverso vie nervose discendenti dalla corteccia cerebrale. Il controllo involontario della respirazione avviene invece direttamente nel centro respiratorio situato alla base del cervello (bulbo e midollo allungato).
Un eccesso di Anidride Carbonica (situazione che si verifica nella fase terminale delle immersioni in apnea) ha effetto sulla respirazione principalmente attraverso un'eccitazione diretta sul centro respiratorio (controllo involontario), con forte aumento dei segnali destinati ai muscoli respiratori provocandone la contrazione.
La Contrazione dei Muscoli Respiratori che si verifica in seguito ad un'apnea va considerata a tutti gli effetti come un 'campanello d'allarme' che indica al sub un'impellente bisogno di ossigeno da parte dell'organismo. Il fenomeno è dovuto ad un aumento della concentrazione di Anidride Carbonica presente nel sangue (apnea, movimento fisico legato all'immersione,…) la quale va ad influenzare il PH sanguigno riducendolo e generando così stimoli via via crescenti alla respirazione fino a che l'organismo non si pone nella condizione estrema di respirare a livello involontario. Il seguente grafico chiarisce proprio la situazione appena descritta.



Una diminuizione del PH dal normale valore 7,4 verso un PH basso può aumentare la ventilazione fino a 4 - 5 volte il valore basale (=1). Un aumento del PH oltre i valori normali (7,4) può ridurre la ventilazione fino al 50 - 75% del normale.
[ Grafico tratto da i dati di GRAY: Pulmonary Ventilation and its Regulation- Ch.C.Thomas.]

Al di là di tutti i possibili grafici e studi realizzati, rimane pur sempre il fatto che la comparsa delle Contrazioni dei Muscoli Respiratori è a tutti gli effetti l'ultimo avvertimento prima della morte.




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