Genealogia della famiglia Severi
MARINO
Marino nel 1942 Clotilde nel 1965

Padre:Angelo 
Madre:Claudia Zaira Turchi
Nascita:
Data:19 Aprile 1893
Luogo:Rimini
Morte:
Data:21 Settembre 1944
Luogo:Rep. San Marino
Matrimonio:
Sposa:Clotilde Simioni
Data:10 set 1927


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Non ho potuto conoscere bene mio padre essendo lui deceduto quando avevo quattro anni. Da quel che mi han raccontato ho saputo che era molto sportivo: motociclismo (aveva due moto, una BSA ed un´altra di cui non ricordo la marca), maratona, equitazione, vela e … donne. Piuttosto brillante in società, suonava la chitarra. Si era costruito una barca con le sue mani con la quale era poi andato a distribuire viveri durante una inondazione di Rimini. Per quel che riguarda gli studi lasciava piuttosto a desiderare, avendo altri interessi più coinvolgenti, tanto da completarli molto avanti negli anni. A questo proposito mi dicevano che a un certo punto della sua carriera scolastica liberò in classe un topo, durante la lezione di una insegnante che non gli era particolarmente simpatica, con le immaginabili conseguenze. Disegnò diversi mobili alcuni dei quali sono ancora in casa mia ed anche diversi edifici di cui ho i progetti. Era amico di alcuni letterati riminesi come il prof. Alessandro Tonini che mi ha regalato una raccolta di sue poesie "L´eco di due guerre" con la seguente dedica autografa: Al diletto fanciullo e discepolo Claudio Severi = Ogniqualvolta leggerai "La marcia dei vittoriosi" pensa che tra quelli c´era tuo Padre Marino, l´amico del cuore. = Tuo Alessandro Professor Tonini = 12/Febb./1951/ = Rimini. Si riferisce, ovviamente, alla prima guerra mondiale. Un altro amico, il prof. Pasquini, gli aveva regalato una sua foto con la scherzosa dedica A Marino Severi, intenditor di donne, intenditor di tutto al fin ch´ei sappia ch´io son bello ed egli è brutto!! Un aneddoto racconta che assoldò l'orchestra del teatro Politeama per farle eseguire una serenata sotto le finestre di una sua morosa (una delle tante). Era iscritto ad una società riservata, probabilmente assieme a suo cugino Holcroft (anticamente Oldcroft) un cui antenato, nel '700, aveva partecipato alla fondazione della sede londinese della medesima.

1893Viene battezzato il 19 Aprile 1893, in Duomo, come Marinus Aurelius Umbertus natus hoc mane hora 4 1/2 ex Angelo Severi v. Francisci et Claudia Turchi v. Gullielmi. P[atrini]. Natale Turchi frater Puerperae et Theresia Cerri v. Augusti. [Libri dei Battesimi - Duomo di Rimini ora in Seminario].
1915-19Partecipa alle campagne 1915-1916-1917-1918 della prima guerra mondiale.
1915 Chiamato alle armi il 14 Gennaio 1915 giunge, il 29 dello stesso mese, al 5º Artiglieria Fortezza (Costa e Fortezza). Il 25 Aprile dello stesso anno passa alla 6ª Compagnia di Sanità in territorio dichiarato in stato di guerra.
1917 Il 14 Gennaio 1917 passa nel 3º Reparto Genio Telegrafisti 27ª Compagnia in zona di guerra.
Tra il 24 Ottobre e il 9 Novembre 1917 vi fu la disfatta di Caporetto per cui molti soldati, tra cui Marino Severi, furono dispersi e senza punti di riferimento. Marino, non sapendo che altro fare, fece ritorno a Rimini portando al posto del cappotto una coperta da cavallo. Sistematesi le cose ritornò al suo posto, ma la burocrazia, un po´ lenta, il 21 Dicembre 1917 comunicò al padre Angelo, con un cartolina dall´Ufficio per notizie alle famiglie dei militari di terra e di mare, che risultava disperso dal 26-10-17, con ovvia angoscia e sconcerto per tutta la famiglia.
1918 È trattenuto alle armi per mobilitazione in base all'art. 133 del Testo Unico delle Leggi sul Reclutamento del R. Esercito dal primo Gennaio 1918, il 10 Settembre (o 19 Ottobre) passa alla 69ª Compagnia Telegrafisti, dislocata in Mantova). Il 27 Ottobre viene ricoverato nell'ospedale militare nº 151 per febbri malariche e ne esce il 2 Novembre.
1919 Il primo Gennaio 1919 cessa di trovarsi in territorio dichiarato in stato di guerra e il 6 Giugno passa alla 30ª Compagnia Telegrafisti dislocata in Sebenico (Dalmazia). Il 26 Luglio 1919 vien posto in congedo illimitato.
1919Nel novembre di quest´anno è tra i fondatori della Associazione Nazionale Combattenti (iscrizione del 7 novembre) e dell'Associazione Nazionalista.
1922Si iscrive al Partito Nazionale Fascista.
1923Si dimette dal Partito Nazionale Fascista: stante la gazzarra e il disordine che regnavano nel Fascio riminese, mi trovai in disaccordo coi dirigenti ….
1925Si trasferisce a Zara il 14 ottobre 1925, non si sa bene per quale motivo.
1926Rientra da Zara il 19 gennaio 1926, e torna a convivere con i genitori a Rimini in viale P.pe Amedeo 21.
1927Il 17 Agosto 1927 chiede un certificato di tipo matrimoniale alla Curia per sposare Clotilde Simioni. [Indice Atti Matrimoniali - Archivio Vescovile - Rimini]. Il matrimonio avviene il 10 settembre 1927.
1931Nasce a Pesaro il 23 gennaio la prima figlia, chiamata Angela, che muore il giorno stesso.
1933Visto che ormai, se non si era iscritti al Fascio non si lavorava, chiede di essere riammesso al PNF, ma la domanda viene respinta.
1934Si trasferisce per breve periodo ad Alessandria per ragioni di lavoro. A Rimini la residenza è in Corso Umberto 6, ora Giovanni XXIII, nel rinascimentale palazzo Vitali, già Felici Cappelli (Daniele Felici, anticamente proprietario del palazzo, fu ministro dell´Interno nell´Italia Napoleonica).
Chiede nuovamente le riammissione al PNF ma nonostante l´intervento di mia mamma (sua moglie), che all´epoca era "Fiduciaria delle Giovani Italiane", presso il c.te Pio Teodorani Fabbri, Segretario Federale del PNF, la domanda viene nuovamente respinta.
1937Nasce a Rimini alla fine di marzo la seconda figlia, chiamata Maria Angela, che muore i primi di aprile.
1940Nasce a Rimini (nella Clinica Paltrinieri) il 6 gennaio il terzo figlio, io, battezzato come Claudio Licinio.
Risulta risiedere in Piazzale Cesare Battisti 9B (Piazzale della Stazione).
Il 19 novembre viene riammesso al PNF e viene evidenziato che è di razza ariana e cattolico.
1943Il 7 maggio viaggio a Camposampiero (PD) per visitare uno zio della moglie, Tiso Venzo, che abitava in una villa, già dei Simioni, detta "del Sole". Il giorno successivo a Treviso per visitare una cugina della moglie, Angelina Venturini ved. Galoppini.
Si comincia a dover utilizzare le "Carte Annonarie" per il razionamento di "Pane e Generi da Minestra", "Zucchero Grassi e Sapone" e anche per il carbone da riscaldamento.
Il primo novembre iniziano i bombardamenti di Rimini, per cui lo stesso mese Marino e famiglia sfollano nella Repubblica di S. Marino (fidando nella sua neutralità), prima a Fiorentino dove furono aiutati con gran generosità e amicizia dalla famiglia Pezzi, poi alle Capanne.
1944Il 16 giugno 1944 gli alleati bombardano la città di S. Marino, poi cominciano i mitragliamenti anche dalle parti delle Capanne per cui tutta la famiglia si trasferisce sotto la galleria della stazione del treno Rimini - S. Marino. Tornata la calma la famiglia torna alle Capanne ma si avvicina il fronte (linea Gotica) e il 2 settembre si torna nella galleria della stazione. Da un foro nella roccia Marino riesce a seguire l´andamento della battaglia tra alleati e tedeschi tra Rimini e Riccione. Il 20 settembre gli Anglo-Americani entrano in S. Marino, pare che tutto sia finito. La mattina del 21 settembre, grigia e pioviginosa, Marino si allontana dalla galleria per andare a Fiorentino per delle compere e verso le Capanne per vedere se era rimasto qualcosa di quanto portato lì. I tedeschi, prima di ritirarsi, avevano fatto saltare in un punto la strada tra Fiorentino e le Capanne e, non contenti, avevano messo delle mine antiuomo tutto attorno al cratere che si era formato: camminando attorno al cratere Marino calpestò una di queste mine e rimase ucciso. Stranamente gli occhiali rimasero intatti mentre l´ombrello che portava con sé fu ridotto in brandelli. Il giorno successivo una persona, di cui non so il nome, andò ad avvisare sua moglie Clotile (mia madre) che "era ferito" cosicché quando ella giunse sul posto lo trovò invece che ferito deceduto. Come se non bastasse la disorganizzazione era tale che nessuno era disposto a portar via il cadavere per paura di calpestare un´altra mina per cui mia madre dovette entrare nel campo minato e trascinare via lei il cadavere fino a un punto fuori pericolo.

Moglie

La moglie, Clotilde Francesca Simioni, detta Tilde, proveniva da una famiglia di possidenti terrieri, con altre attività come una filanda, una farmacia ecc... La famiglia era originaria di Camposampiero (PD) ma lei nacque a Padova il 20 agosto 1899. I terreni si trovavano a Camposampiero, Santa Giustina in Colle (a tutt'oggi [giugno 2011] esiste in comune di S. Giustina una frazione chiamata "Simioni") e altrove. In pratica ogni membro della famiglia aveva una villa a Camposampiero, oltre a una gran casa patriarcale vicina alla filanda. Si trasferì poi con la famiglia paterna a Verona, Poppi (Toscana) e infine Bologna. Durante una vacanza estiva a Rimini conobbe Marino col quale si fidanzò e che poi sposò.
1899Nasce a Padova il 20 agosto 1899. Un padrino di battesimo fu il cav. Antonio Montini e di cresima la sig. Elena Fogarolo Barbato.
 
Genitori di Clotilde:
Luigi Simioni sr. (di Giuseppe e di Giulia Duin)
Nato a Camposampiero il 22 febbraio 1860, frquentò il liceo presso il collegio dei Gesuiti in Castelfranco (Treviso).
Si sposò a Padova con Licinia Corletto il 16 ottobre 1898
Morì a Rimini il 10 Luglio 1940 a causa di un ictus.
Corletto Licinia Gaetana Orsola Maria (di Domenico e di Clotilde Càimi).
Nasce il 23 settembre 1864 a Padova e muore il 12 Febbraio 1942 a Rimini.
Frequentò un Liceo per signorine di buona famiglia in quel di Padova.
Nonni paterni di Clotilde:
Giuseppe Simioni e Giulia Duìn
Non ho particolari informazioni sul loro conto.
Zii paterni di Clotilde:
Comm. Silvio Simioni
Nasce a Camposampiero il 4 settembre 1837 e muore in Roma il 30 dicembre 1914
Era funzionario del Ministero del Tesoro e ho trovato presso la biblioteca Braidense di Milano un "Manuale dell'impiegato civile dello Stato", da lui scritto e publicato a Roma nel 1892. Sposato senza discendenza.
Cav. Dott. Francesco Simioni
Nato e deceduto (il 17 marzo 1905) a Camposampiero. Era farmacista. Nel mio studio è appeso il diploma di Pharmaceutices Magistrum rilasciato dalla Università di Padova il 20 gennaio 1866, regnante l'Augustissimo Imperatore ac Rege Nostro Francisco Josepho I. Sposa Lucrezia Pedrazza. Senza discendenza.
Ugo Simioni
Non ho altre informazioni salvo una foto.
Anna Simioni
Nasce a Camposampiero il ? muore ivi il 13 gennaio 1932.
Sposa il c.te Giulio Macola (nato a Camposampiero il 29 aprile 1849, morto a Belluno il 16 maggio 1939) da cui:
  • dott. Primo (nato a Camposampiero il 1º gennaio 1890, deceduto a Roma il 9 maggio 1976, da cui i figli Giulio, Giorgio, Anna Carla, Fede e Cecilia.
  • Giuseppina (Pinetta) che sposa Rinaldo Burlini (nato a Camposampiero il 31 gennaio 1889 e deceduto a Belluno il 15 febbraio 1960) e visse a Belluno. Senza discendenza.
Teresa Simioni
Nata a Camposampiero il 2 novembre 1846 e ivi deceduta il 14 dicembre 1929 Sposa un Venturini da cui:
  • Prof. Angelina, nata a Cornuda (TV) l´ 8 settembre 1873 e deceduta a Treviso il 26 gennaio 1964. Insegnò francese al Liceo di Treviso dopo averlo studiato in una università della Savoia. Sposa un Galoppini, senza discendenza.
  • Giulia, nata il 6 agosto 1882 e deceduta a Camposampiero il 19 marzo 1936, sposa Tiso Venzo, abitavano una villa Simioni, poi detta Venzo; senza discendenza.
  • Prof. Armida, nata il 25 gennaio 1870, deceduta il 31 ottobre 1912, si dedicò all'insegnamento (credo insegnasse lettere), non coniugata .
Nonni materni di Clotilde:
Domenico Corletto e Clotilde Càimi
    Domenico Corletto nacque a Padova il 9 novembre 1833 da Antonio Corletto e Colomba Magarotto (quest´ultima era imparentata in qualche modo coi c.ti Da Ponte ed i c.ti Bòrsari Dalla Corte Brà). Sposò Clotilde Càimi il 15 novembre 1863. Questo Domenico aveva una decina fra fratelli e sorelle. Una di queste, Rosa Elisabetta, nata a Padova il 2 dicembre 1840, sposò Antonio Barbirolli; trasferitisi prima in Francia poi in Inghilterra da essi discese Sir John Barbirolli, noto direttore d'orchestra. Ecco l'ascendenza:
    Antonio Corletto nacque a Padova l´8 luglio 1809 da Domenico Corletto e Elisabetta Veronese (di Giuseppe e Rosa Trebaldi). Il 14 giugno 1829 sposò Colomba Magarotto nata a Padova il 21 ottobre 1816 da Gaetano e Francesca Donado.
    A sua volta questo Domenico Corletto era nato a Castelfranco 1l 17 febbraio 1781 da Lorenzo Corletto e Bernardina Zanella e si era trasferito a Padova nel 1806 avendo sposato il 10 ottobre 1805 la suddetta Elisabetta Veronese di Giuseppe e Rosa Trebaldi nata a Padova il 2 dicembre 1783 ed ivi deceduta il 10 marzo 1866
Zio materno di Clotilde:
Antonio Corletto
So solo che era laureato in medicina, poi medico condotto a Villa Bartolomea (VR).
Fratello di Clotilde:
Luigi jr. [n: 24-11-1890 a Padova] [m: 5-6-1973 a Bologna]
frutto di una precedente relazione di Luigi sr. con altra donna, seguì il liceo presso il collegio dei Gesuiti di Poppi(?). Sposò Olga Baleotti, nata il 25 febbraio 1883 a Bologna ed ivi deceduta il 5 novembre 1972. Da essi:
  • Luisa, sposa Angelo Dalpozzo, da cui Daniela, Donatella, Serena (da cui Veronica Petraglia), Enrico, Roberto, Francesco.
  • Giuliana (16 febbraio 1921 - 27 giugno 2006), sposa Giorgio Mastellini, da cui Maurizio, Simonetta, Marco.
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Segue quindi la famiglia paterna a Poppi, Verona, Bologna poi a Rimini dopo il matrimonio con Marino. Entra nel Fascio e diventa Fiduciaria delle Giovani Italiane. Niente di nuovo poi fino alla morte del marito, momento in cui dovette prendere in mano le redini della casa.
1945 Il 21 marzo 1945 rientra a Rimini. La nostra casa in Piazzale Cesare Battisti era stata danneggiata dai bombardamenti e successivamente demolita dalle truppe alleate per recuperare la legna delle travi per scaldarsi (ho ancora presente i carri armati che, legate delle corde di acciaio tra una finestra e l´altra, tiravano giù i muri della casa). A tal proposito commentava: "I tedeschi mi hanno ucciso il marito, gli alleati mi han distrutto la casa, gli italiani han rubato tutto quel che potevano, per cui non so chi ringraziare maggiormente". Trovò comunque ospitalità temporanea nella casa di mio zio Lugi Severi, che fortunatamente era rimasta intatta, in Corso Umberto I, 59 (ora Giovanni XXIII).
Il 24 marzo ottiene dal comando alleato di recarsi a S. Marino e di riportare indietro i mobili che ivi erano rimasti (Transport employed: horse cart & lorry). Il permesso fu accordato dal Major T. Goodacre valido fino al 5 aprile e poi prorogato fino al 10 aprile.
Il 30 aprile trova un appartamento in affitto presso gli amici Vitali, nel solito palazzo Felici in Corso Umberto I, 6. Per fortuna le persone che abitavano il palazzo erano molto affiatate: in primis la famiglia del dott. Testi e in particolare la signora Erika Geiger Testi (con questi l´amicizia è durata fino alla fine delle loro esistenze); poi la famiglia dell´ing. Succi con la simpatica consorte Tina Bailey e infine quella del c.te Ferrari.
1949 Venduto del terreno nel Veneto, compra un appartamento in via Garibaldi 33 (ora 107), nel ricostruito palazzo Pagnoni, convinta in ciò da una sua amica, la N.D. Maria Sega Dallolio (il cui marito era primario dell´ospedale) e vi si trasferisce col sottoscritto. In tutto vi erano quattro appartamenti, uno abitato da noi, uno dal Col. La Ferla e signora (di nome Armanda, credo fosse cecoslovacca) la quale mi ha insegnato a nuotare e a ballare; uno dalla citata famiglia Sega, ed uno dai signori Dardari. Felice convivenza finchè un Dardari non sposò una tal malefica Anna Casalini, che portò zizzania e piccineria nella casa.
1960 Studiando io all´Università di Bologna decise di trasferirsi anche lei a Bologna andando ad abitare prima in via Ugo Bassi, poi in Piazza Aldrovandi.
1971Dopo la laurea in ingegneria avevo lavorato per circa un anno alla SASIB di Bologna, poi ebbi la malefica idea di accettare un lavoro all´Olivetti ad Ivrea e poi a Milano dove vi era la Ricerca e Sviluppo, ma l´unica cosa che ricercavano i vari dirigenti era di farsi le scarpe l´un con l´altro e di boicottare chi costituiva un pericolo (ossia chi aveva voglia di lavorare). A questo punto decise di venire anche lei a Milano, dove le trovai casa in corso Buenos Aires.
1973Il Prefetto di Milano le comunica Il Presidente della Repubblica si è compiaciuto di insignirla dell´onoreficenza di Cavaliere dell´Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana"
1976Il 21 novembre ebbe un infarto, ricoverata in ospedale ebbe, il 23 novembre, un altro infarto cui non sopravvisse.

Figli

Dei tre figli solo uno è sopravvissuto, io … ma se anche non sopravvivevo era lo stesso.
1931 Angela (23 gennaio 1931). Nasce e muore lo stesso giorno a Pesaro .
1937 Maria Angela Nasce a Rimini alla fine di marzo e muore i primi di aprile.
1940Claudio Licinio (6 gennaio 1940) Questo sono io … Sotto c´è una mia foto da adolescente (circa 1953) ed una da trentenne. Su di me non c´è molto da dire … Mi sono laureato in Ingegneria. Ho lavorato (costantemente boicottato da una associazione riservata, peggio per loro), ho viaggiato un po´ il mondo. Ho svolto una seconda attività di storico; ecco alcuni articoli:
"Un corsaro italiano" pubblicato negli atti del 2º Seminario sulle Fonti per la Storia della Civiltà Marinara Picena . S. Benedetto del Tronto, 8/9 dicembre 2000.
"Un caso diplomatico" pubblicato su "Cimbas" nº 31, Organo di Informazione interna all'Istituto di Ricerca delle Fonti per la Storia della Civiltà Marinara Picena - San Benedetto del Tronto - Ottobre 2006
"L'Adriatico, la Francia e gli altri" pubblicato sugli atti del terzo seminario internazionale "La Francia e l'Adriatico (1806 - 1814)- Spalato, 16-18 maggio 2007
... ora mi riposo!
Qualche foto di Claudio Severi
Claudio adolescente
Claudio trentenne