MARINO | ||
Marino nel 1942 | Clotilde nel 1965 |
Padre: | Angelo |
Madre: | Claudia Zaira Turchi |
Nascita: | |
Data: | 19 Aprile 1893 |
Luogo: | Rimini |
Morte: | |
Data: | 21 Settembre 1944 |
Luogo: | Rep. San Marino |
Matrimonio: | |
Sposa: | Clotilde Simioni |
Data: | 10 set 1927 |
Pagina Iniziale |
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1893 | Viene battezzato il 19 Aprile 1893, in Duomo, come Marinus Aurelius Umbertus natus hoc mane hora 4 1/2 ex Angelo Severi v. Francisci et Claudia Turchi v. Gullielmi. P[atrini]. Natale Turchi frater Puerperae et Theresia Cerri v. Augusti. [Libri dei Battesimi - Duomo di Rimini ora in Seminario]. | ||||||||
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1915-19 | Partecipa alle campagne 1915-1916-1917-1918 della prima guerra mondiale.
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1919 | Nel novembre di quest´anno è tra i fondatori della Associazione Nazionale Combattenti (iscrizione del 7 novembre) e dell'Associazione Nazionalista. | ||||||||
1922 | Si iscrive al Partito Nazionale Fascista. | ||||||||
1923 | Si dimette dal Partito Nazionale Fascista: stante la gazzarra e il disordine che regnavano nel Fascio riminese, mi trovai in disaccordo coi dirigenti …. | ||||||||
1925 | Si trasferisce a Zara il 14 ottobre 1925, non si sa bene per quale motivo. | ||||||||
1926 | Rientra da Zara il 19 gennaio 1926, e torna a convivere con i genitori a Rimini in viale P.pe Amedeo 21. | ||||||||
1927 | Il 17 Agosto 1927 chiede un certificato di tipo matrimoniale alla Curia per sposare Clotilde Simioni. [Indice Atti Matrimoniali - Archivio Vescovile - Rimini]. Il matrimonio avviene il 10 settembre 1927. | ||||||||
1931 | Nasce a Pesaro il 23 gennaio la prima figlia, chiamata Angela, che muore il giorno stesso. | ||||||||
1933 | Visto che ormai, se non si era iscritti al Fascio non si lavorava, chiede di essere riammesso al PNF, ma la domanda viene respinta. | ||||||||
1934 | Si trasferisce per breve periodo ad Alessandria per ragioni di lavoro. A Rimini la residenza è in Corso Umberto 6, ora Giovanni XXIII, nel rinascimentale palazzo Vitali, già Felici Cappelli (Daniele Felici, anticamente proprietario del palazzo, fu ministro dell´Interno nell´Italia Napoleonica). Chiede nuovamente le riammissione al PNF ma nonostante l´intervento di mia mamma (sua moglie), che all´epoca era "Fiduciaria delle Giovani Italiane", presso il c.te Pio Teodorani Fabbri, Segretario Federale del PNF, la domanda viene nuovamente respinta. | ||||||||
1937 | Nasce a Rimini alla fine di marzo la seconda figlia, chiamata Maria Angela, che muore i primi di aprile. | ||||||||
1940 | Nasce a Rimini (nella Clinica Paltrinieri) il 6 gennaio il terzo figlio, io, battezzato come Claudio Licinio. Risulta risiedere in Piazzale Cesare Battisti 9B (Piazzale della Stazione). Il 19 novembre viene riammesso al PNF e viene evidenziato che è di razza ariana e cattolico. | ||||||||
1943 | Il 7 maggio viaggio a Camposampiero (PD) per visitare uno zio della moglie, Tiso Venzo, che abitava in una villa, già dei Simioni, detta "del Sole". Il giorno successivo a Treviso per visitare una cugina della moglie, Angelina Venturini ved. Galoppini. Si comincia a dover utilizzare le "Carte Annonarie" per il razionamento di "Pane e Generi da Minestra", "Zucchero Grassi e Sapone" e anche per il carbone da riscaldamento. Il primo novembre iniziano i bombardamenti di Rimini, per cui lo stesso mese Marino e famiglia sfollano nella Repubblica di S. Marino (fidando nella sua neutralità), prima a Fiorentino dove furono aiutati con gran generosità e amicizia dalla famiglia Pezzi, poi alle Capanne. | ||||||||
1944 | Il 16 giugno 1944 gli alleati bombardano la città di S. Marino, poi cominciano i mitragliamenti anche dalle parti delle Capanne per cui tutta la famiglia si trasferisce sotto la galleria della stazione del treno Rimini - S. Marino. Tornata la calma la famiglia torna alle Capanne ma si avvicina il fronte (linea Gotica) e il 2 settembre si torna nella galleria della stazione. Da un foro nella roccia Marino riesce a seguire l´andamento della battaglia tra alleati e tedeschi tra Rimini e Riccione. Il 20 settembre gli Anglo-Americani entrano in S. Marino, pare che tutto sia finito. La mattina del 21 settembre, grigia e pioviginosa, Marino si allontana dalla galleria per andare a Fiorentino per delle compere e verso le Capanne per vedere se era rimasto qualcosa di quanto portato lì. I tedeschi, prima di ritirarsi, avevano fatto saltare in un punto la strada tra Fiorentino e le Capanne e, non contenti, avevano messo delle mine antiuomo tutto attorno al cratere che si era formato: camminando attorno al cratere Marino calpestò una di queste mine e rimase ucciso. Stranamente gli occhiali rimasero intatti mentre l´ombrello che portava con sé fu ridotto in brandelli. Il giorno successivo una persona, di cui non so il nome, andò ad avvisare sua moglie Clotile (mia madre) che "era ferito" cosicché quando ella giunse sul posto lo trovò invece che ferito deceduto. Come se non bastasse la disorganizzazione era tale che nessuno era disposto a portar via il cadavere per paura di calpestare un´altra mina per cui mia madre dovette entrare nel campo minato e trascinare via lei il cadavere fino a un punto fuori pericolo. |
1899 | Nasce a Padova il 20 agosto 1899. Un padrino di battesimo fu il cav. Antonio Montini e di cresima la sig. Elena Fogarolo Barbato. | |||||||||||||||||
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Segue quindi la famiglia paterna a Poppi, Verona, Bologna poi a Rimini dopo il matrimonio con Marino. Entra nel Fascio e diventa Fiduciaria delle Giovani Italiane. Niente di nuovo poi fino alla morte del marito, momento in cui dovette prendere in mano le redini della casa. | ||||||||||||||||||
1945 | Il 21 marzo 1945 rientra a Rimini. La nostra casa in Piazzale Cesare Battisti era stata danneggiata dai bombardamenti e successivamente demolita dalle truppe alleate per recuperare la legna delle travi per scaldarsi (ho ancora presente i carri armati che, legate delle corde di acciaio tra una finestra e l´altra, tiravano giù i muri della casa). A tal proposito commentava: "I tedeschi mi hanno ucciso il marito, gli alleati mi han distrutto la casa, gli italiani han rubato tutto quel che potevano, per cui non so chi ringraziare maggiormente". Trovò comunque ospitalità temporanea nella casa di mio zio Lugi Severi, che fortunatamente era rimasta intatta, in Corso Umberto I, 59 (ora Giovanni XXIII). Il 24 marzo ottiene dal comando alleato di recarsi a S. Marino e di riportare indietro i mobili che ivi erano rimasti (Transport employed: horse cart & lorry). Il permesso fu accordato dal Major T. Goodacre valido fino al 5 aprile e poi prorogato fino al 10 aprile. Il 30 aprile trova un appartamento in affitto presso gli amici Vitali, nel solito palazzo Felici in Corso Umberto I, 6. Per fortuna le persone che abitavano il palazzo erano molto affiatate: in primis la famiglia del dott. Testi e in particolare la signora Erika Geiger Testi (con questi l´amicizia è durata fino alla fine delle loro esistenze); poi la famiglia dell´ing. Succi con la simpatica consorte Tina Bailey e infine quella del c.te Ferrari. | |||||||||||||||||
1949 | Venduto del terreno nel Veneto, compra un appartamento in via Garibaldi 33 (ora 107), nel ricostruito palazzo Pagnoni, convinta in ciò da una sua amica, la N.D. Maria Sega Dallolio (il cui marito era primario dell´ospedale) e vi si trasferisce col sottoscritto. In tutto vi erano quattro appartamenti, uno abitato da noi, uno dal Col. La Ferla e signora (di nome Armanda, credo fosse cecoslovacca) la quale mi ha insegnato a nuotare e a ballare; uno dalla citata famiglia Sega, ed uno dai signori Dardari. Felice convivenza finchè un Dardari non sposò una tal malefica Anna Casalini, che portò zizzania e piccineria nella casa. | |||||||||||||||||
1960 | Studiando io all´Università di Bologna decise di trasferirsi anche lei a Bologna andando ad abitare prima in via Ugo Bassi, poi in Piazza Aldrovandi. | |||||||||||||||||
1971 | Dopo la laurea in ingegneria avevo lavorato per circa un anno alla SASIB di Bologna, poi ebbi la malefica idea di accettare un lavoro all´Olivetti ad Ivrea e poi a Milano dove vi era la Ricerca e Sviluppo, ma l´unica cosa che ricercavano i vari dirigenti era di farsi le scarpe l´un con l´altro e di boicottare chi costituiva un pericolo (ossia chi aveva voglia di lavorare). A questo punto decise di venire anche lei a Milano, dove le trovai casa in corso Buenos Aires. | |||||||||||||||||
1973 | Il Prefetto di Milano le comunica Il Presidente della Repubblica si è compiaciuto di insignirla dell´onoreficenza di Cavaliere dell´Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana" | |||||||||||||||||
1976 | Il 21 novembre ebbe un infarto, ricoverata in ospedale ebbe, il 23 novembre, un altro infarto cui non sopravvisse. |
1931 | Angela (23 gennaio 1931). Nasce e muore lo stesso giorno a Pesaro . |
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1937 | Maria Angela Nasce a Rimini alla fine di marzo e muore i primi di aprile. |
1940 | Claudio Licinio (6 gennaio 1940) Questo sono io … Sotto c´è una mia foto da adolescente (circa 1953) ed una da trentenne. Su di me non c´è molto da dire … Mi sono
laureato in Ingegneria. Ho lavorato (costantemente boicottato da una associazione riservata, peggio per loro), ho viaggiato un po´ il mondo. Ho svolto una seconda
attività di storico; ecco alcuni articoli: "Un corsaro italiano" pubblicato negli atti del 2º Seminario sulle Fonti per la Storia della Civiltà Marinara Picena . S. Benedetto del Tronto, 8/9 dicembre 2000. "Un caso diplomatico" pubblicato su "Cimbas" nº 31, Organo di Informazione interna all'Istituto di Ricerca delle Fonti per la Storia della Civiltà Marinara Picena - San Benedetto del Tronto - Ottobre 2006 "L'Adriatico, la Francia e gli altri" pubblicato sugli atti del terzo seminario internazionale "La Francia e l'Adriatico (1806 - 1814)- Spalato, 16-18 maggio 2007 ... ora mi riposo! |
Claudio adolescente |
Claudio trentenne |