L'angolo poetico...

A morte la TUT

Non passa ora, ve ne siete accorti,
che la tivvù non c'offra spot distorti:
ma l'ultimo è davvero "eccezziunale".
in molti l'han notato, e meno male!

Un tale, forse manager d'ufficio.
entra in un bar e con un subdolo artificio
allegro linka il suo portatile solare
allo spinotto e lesto lesto inizia a navigare.
Parigi, Londra, Tokyo oppur Calcutta,
volendo può comprare anche la frutta,
ma il tempo, beh si sa, è assai tiranno,
"Un'ora è già trascorsa" gli diranno.
Ei senza batter ciglio stacca tutto,
"Adesso questo qui paga di brutto",
è invece il sol pensiero del barista,
che cinico conteggia sulla lista.
Il povero rimane al che basito,
qualcosa forse forse gli è sfuggito?
Non sa spiegarsi proprio: "Ma perché,
paga il tutto sol quant'un caffè?".
Il tale, con carisma ben dosato,
gli molla tre monete e fa beato:
'Ma come?! Ormai lo sanno anche le casse,
del telefon tariffe abbiam tra le più, basse!'.

'Sta storia c'ha annoiato a tutti quanti,
lo spot c'ha pure lui mille varianti;
chi naviga sul WEB si lo sa bene:

A MORTE LA TUT CHE
DISSANGUA LE VENE!!!

_____________________Clouseau__

Ossimori

C'era una volta un giovane vecchietto, astuto quanto stupido, che viveva in una lussuosa baracca. Un giorno, dopo essersi svegliato felicemente con un conato di vomito, decise di dare una svolta alla sua piatta, avventurosa vita. Prese la valigia, la riempì di nulla, e andò in una metropoli, un paesino di campagna: era la prima volta che si spostava da casa, ed era così felicemente triste che non sapeva cosa fare. Ormai depresso da una gioia assurda, solo come uno stormo di uccelli, iniziò a farla finita. Si arrampicò fino alla cima di un profondo fossato, e cominciò a urlare un silenzio pieno di sofferenza, frasi senza senso, ma molto logiche, tipo: "Voglio morire, ridatemi la vita". Naturalmente, però per caso, passava di lì una bellissima bruttona, vestita a festa come ci fosse un funerale. La ricca disgraziata, si innamorò subito di quell'orrendo individuo, tanto che cercò di aiutarlo alla discesa, sollevandolo, o comunque, soffocandolo da quel magnifico, piccolo, dolore, immenso che provava. Non ci riuscì. Il bambino decrepito, ora era lì, senza morte. in fondo alla cima di un colle. L'anziana ragazza sentì allora un vuoto colmabile scendere giù per la testa; una sensazione di tristezza cosi grande che la felicità mai le aveva donato; tutti potevano sapere cosa non pensasse, perché ognuno e nessuno di noi capisce cos'è la vita, non capisce cos'è la morte.

___________________Daniele F.__

L'angolo della critica


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