15.14 - DOMENICO COMINO - PRESIDENTE CONFEDERALE
"Non siamo qui mossi da un
desiderio di rancore, di odio" - ha detto il leader di "Piemont"
- "Non vogliamo fare la controlega, ma far rinascere, come è giusto
avvenuto oggi, quello spirito che anni fa ci ha portato ad affrontare molte battaglie. Qui oggi c'è forse la "vera Lega". Rispettiamo tutti i
soggetti politici, abbiamo invitato anche la Lega, dato che un confronto,
se è democratico, deve esserlo fino in fondo".
15.06 - PROCLAMAZIONE PRESIDENTE e COORDINATORE CONFEDERALE
Il Consiglio Federale ha eletto il presidente confederale nella persona
dell'on. Domenico Comino e il coordinatore confederale nella persona dell'on.
Vito Gnutti che salgono sul palco e prendono la parola.
13.15 - FABRIZIO COMENCINI (SEGRETARIO VENETI D'EUROPA)
Discorso molto forte e carico di sentimento, calcando la mano sui valori,
"meglio da soli col rischio di cadere, ma con la sicurezza di rialzarsi
poi, che fare il ruotino di scorta di altri partiti", l'importante è
enfatizzare i discorsi dell'autonomia, dell'autodeterminazione e della libertà,
ognuno in casa propria.
13.08 GIORGIO MARCHESISH (SEGRETARIO FRONTE GIULIANO)
Si dichiara autonomista convinto e cita il trattato di pace
13.05 - NORBERTO CATALANI (SEGRETARIO PATRIE TOSCANA)
Porta i saluti della Toscana.
12.50 - GIORGIO CAVITELLI (Segretario di EMILIA)
Accusa gli esponenti di governo di volere i funerali di Stato per una
persona che ha contribuito in maniera determinante allo sfascio morale ed
economico dell'Italia. Occorre ridare attenzione e importanza alla morale nella
politica
12.40 - (SEGRETARIO di LIGURIA FUTURA)
Cita la decadenza economica, sociale e culturale della Liguria, sempre rimasta
ai margini della politica italiana, portatrice di voti succube e succube di
scelte politiche decise lontano. La Liguria ha il più alto tasso di
baby-pensionati. Le scelte della sinistra hanno portato la gente ad avere paura
di vivere in mezzo a malavita, droga e prostituzione.
12.45 - GIUSEPPE CECCATO
Un intervento programmatico in vista delle prossime regionali: "Ripartire dai comuni, unirci
ai nostri colleghi sindaci per richiedere lo spostamento
dall'alto, dai vertici dello stato, verso il basso di competenze, poteri e risorse per dare risposte ai
cittadini, senza dimenticare il principio di sussidiarietà."
12.32 - DANIELE ROSCIA (SEGRETARIO LOMBARDIA LOMBARDIA)
"Abbiamo perso 10 anni ma siamo maturati sull'obiettivo che dobbiamo
raggiungere, e sul metodo". Daniele Roscia, segretario di Lombardia
Lombardia parla del trascorso leghista come di uno sbaglio di molti che è però
servito ora ad aver le idee chiare sul da farsi. Punto importante del suo
intervento, la necessità di assicurare ampio margine di operatività alle
singole realtà territoriali che compongono A.p.e..
"La nostra non è un'Europa delle nazioni, la nostra è un'Europa dei
popoli". "Parlare di Secessione vuol dire parlare di un obiettivo
ormai superato. Le proposte federaliste attualmente a Roma sono ancora timide:
se parliamo di statuti speciali dobbiamo fissare le competenze e le risorse che
debbono essere attribuite a queste competenze".
12.20 ROBERTO ROSSO (SEGRETARIO PIEMONT)
"Vogliamo discutere di programmi, non di posti. Quelli non ci
interessano". Rosso è assolutamente contrario ad un'alleanza con la Lega
di Bossi, "perché farebbe venir meno la fiducia nei nostri elettori".
Ha poi sottolineato, nell'ipotesi di una non definizione di alleanze: "Non
abbiamo paura di correre da soli se sarà necessario per mantenere fede ai
nostri impegni: sarà una scommessa, ma dobbiamo essere sereni. Se andrà male,
sapremo di non aver tradito in coscienza le nostre idee. Se andrà bene, ci
ricorderemo la giornata di oggi come l'inizio della libertà per i nostri
popoli".
12.07 VOTATO LO STATUTO
L'assemblea costituente ha approvato all'unanimità lo Statuto Federale.
11.35 - SINISTRA E CENTRO: UNA PROVA DI COERENZA
Con gli interventi dei Democratici di Sinistra e dei Comunisti Italiani,
anche l'emiciclo progressista ha portato i propri saluti all'Assemblea
Costituente di Ape.
"Se la causa dello strappo di Varese è stata l'alleanza fatta allora da
Comino con il Polo, è questa l'ennesima immagine di capovolgimento della
Lega" dicono i diessini.
Da parte del Ccd: "Avete dimostrato coerenza a costo di scelte difficili e
coraggiose. Sarebbe paradossale non lavorare insieme, il Piemonte non merita una
brutta copia di quello che è il governo nazionale".