8 ½
It.-Fr. 1963
REGIA: Federico Fellini
ATTORI: Marcello Mastroianni; Anouk Aimée;
Sandra Milo; Claudia Cardinale; Rossella Falk; Barbara Steele;
Guido Alberti; Mario Pisu; Caterina Boratto; Annibale Ninchi;
Edra Gale; Giuditta Rissone; Polidor
In crisi esistenziale e creativa, alle prese con un film da fare,
un regista fa una sorta di mobilitazione generale di emozioni,
affetti, ricordi, sogni, complessi, bugie. Un misto tra una sgangherata
seduta psicanalitica e un disordinato esame di coscienza in un'atmosfera
da limbo (F. Fellini). La masturbazione di un genio (D. Buzzati).
Una tappa avanzata nella storia della forma romanzesca (A. Arbasino).
Una costruzione in abisso a tre stadi (C. Metz). Un Ben Hur del
cinema d'avanguardia. Il tentativo di un autoritratto in forma
fantastica. Il diario di bordo di un autore. Il rapporto su un
ingorgo esistenziale. Un film sulla confusione e sul disordine
della vita. Uno dei massimi contributi a quel rinnovamento dei
modi espressivi e alla rottura della drammaturgia tradizionale
che ebbero luogo nel cinema a cavallo tra gli anni '50 e i '60,
rinnovamento che Fellini aveva già cominciato con La dolce
vita. Personaggi memorabili e sequenze d'antologia. Il suo vero
contenuto è la fitta trama dei rapporti di Guido (Mastroianni,
qui più che mai alter ego di Fellini) con la moglie e l'amante,
con l'ambiente di lavoro e gli estranei, con i guru della Chiesa
e della Critica, col passato e l'avvenire, con sé stesso.
“L'enfer c'est les autres”, aveva detto Sartre. Fellini
ribalta l'affermazione: la vita – e il cinema – sono
gli altri, i vivi e i morti, gli esseri reali e le creature della
fantasia. Bisogna accettarli tutti con amore, gratitudine, solidarietà.
2 Oscar: costumi (Pietro Gherardi), miglior film straniero. 7
Nastri d'argento: film, produttore, soggetto, sceneggiatura, S.
Milo, musiche (N. Rota), fotografia (G. Di Venanzo).
GENERE: Drammatico DURATA: 138'
FOTOGRAFIA: BN
CRITICA: 5/5 PUBBLICO: 3/5
VISIONE CONSIGLIATA: Minori accompagnati da
adulti