La
storia dello sviluppo della televisione ripercorre in larga misura le tappe della ricerca
di un mezzo per convertire segnali luminosi, cioè immagini, in segnali elettrici, in modo
da permetterne la trasmissione istantanea. Il primo dispositivo con queste caratteristiche
fu il cosiddetto disco di Nipkow, brevettato in Germania nel 1884 dallo scienziato russo
emigrato in germania Paul Gottlieb Nipkow. Si trattava essenzialmente di un disco forato a
spirale dotato di lenti in ogni foro, che ruota a grande velocità, trasformando
l'immagine di un oggetto che gli sta di fronte in una serie di impulsi luminosi che
colpiscono una batteria di fotocellule, dalle quali sono trasformati in impulsi elettrici.
Questi possono essere trasmessi via cavo e successivamente ricostruiti in immagine con un
altro disco dotato di lenti e un tubo al neon. E' il principio della televisione
elettromeccanica, che sarà sviluppato nel 1926 da Baird e resterà immutato fino
all'avvento della televisione elettronica (Zworykin). La natura meccanica e la conseguente
difficoltà di ottenere velocità di rotazione sufficientemente elevate per permettere
un'adeguata definizione dell'immagine erano i limiti del disco di Nipkow, che rimane
comunque il primo strumento basato sulla trasmissione di un'immagine per punti. |