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Napster o non Napster?

Secondo la RIAA, quest'è la questione.

Come probabilmente sapete, la RIAA (Recording Industries Association of America), con supporto morale da parte di Metallica e di un certo dr.Dre ha fatto causa a Napster per costringerla a chiudere. Secondo RIAA & Co., il servizio offerto da Napster incoraggia pirateria su vasta scala, calpestando i diritti sia del musicista che delle compagnie discografiche.

Il Caso

Lo scambio di musica registrata non è un fenomeno nuovo. Già dall'epoca della vecchia cara cassetta (medio anni 70), la gente si scambiava registrazioni di LP, e l'industria già all'epoca si lamentava di tutto ciò. Comunque, la qualità audio della cassetta era nettamente inferiore rispetto al vinile, e la gente comunque comprava i LP che ci teneva particolarmente.
Adesso, la situazione non è molto diversa. Un MP3 non può essere paragonato ad un CD ben registrato per quanto riguarda qualità sonora (coloro che asseriscono il contrario non hanno mai sentito un CD ben registrato, probabilmente...) e comunque la gente continua a comprare CD. La RIAA asserisce che le vendite hanno subito un calo per colpa di Napster, ma pare che le statistiche evidenziano una crescita costante.

Inoltre adesso pare che ci siano sospetti più o meno fondati che i cinque "major" (che attraverso una serie di merger controllano qualcosa tipo 90% di tutto il mercato discografico) abbiano formato un cartello per mantenere i prezzi dei CD artificialmente alti. Questa pratica è vietata negli Stati Uniti così come in Europa. Pare che il consumatore durante gli ultimi anni ha pagato in media ben $2 di troppo per ogni CD venduto.
La spiegazione "ufficiale" è che questi accordi servono per proteggere i negozi più piccoli dalla concorrenza sleale da parte di rivenditori on-line e ipermercati vari, che vendono CD sottocosto (ha!). Sarebbe anche cosa giusta, ma nella storia recente si contano troppi casi nella quale il consumatore è stato preso per qulo con la scusa "è per il tuo bene".

Non solo il consumatore viene derubato dagli "major", i musicisti si trovano in una situazione ancora peggiore. Il contratto medio e tale che una band che vende bene ma magari non quanto i - diciamo - nSync, cioè qualche centinaia di migliaia di CD all'anno, ci guadagna solo qualche spicciolo (levati le spese), mentre le compagnie discografiche intascano somme di denaro piuttosto sostanziose (sempre al netto di spese).

Tra musicisti, le opinioni su Napster variano da un'estremo all'altro - Contrario e basta, come i egregi co****ni sopra citati, oppure fortemente favorevoli perchè grande strumento di diffusione a costo zero. Poi ci sono coloro che dicono "Beh, si, se pagherebbero i diritti sarebbe molto meglio, ma stiamo alle prese con delle fregature molto peggiori..."

Alcuni Punti:

Napster è un'attrezzo insuperabile per procurarsi brani musicali tremendamente oscuri, bootleg, oppure vecchi e da secoli fuori catalogo.
Detto materiale è essenziale per coloro che si occupano di musica in modo più o meno serio, ed è introvabile con metodi tradizionali. Una manciata di brani che ho cercato per anni (non sto scherzando) sono stati localizzati e scaricati nel giro di alcune ore durante la prima nottata dopo che avevo installato Napster. L'industria non se ne potrebbe fregare di meno... se detto materiale fosse stato regolarmente in vendita, l'avrei comprato gia molto tempo fa.

La copia illegale di CD su larga scala costituisce una minaccia molto peggiore per gli incassi delle compagnie discografiche.
Sappiamo tutti che l'ultimo CD dei Backstreet Boys (yuk!) lo possiamo comprare a meno die dieci karte/sacchi dal venditore ambulante di turno. Registato su CDR, complete dell'inserto fotocopiato a colori. Per quanto mi risulta i masterizzatori non sono stati ancora messi fuorilegge.
Il vero motivo per cui la RIAA sta facendo tanto casino è che esiste la possibilità che Napster diventi uno strumento che permetterà ai musicisti di fregarsene ampiamente dell'industria e mettersi in proprio, liberandosi dalla necessita di vendere il proprio qulo all'etichetta per il privilegio di avere una distrubuzione.

Lo scambio di musica è stata quasi sempre determinante al livello di educazione per chiunque finisce per occuparsi professionalmente di musica.
Essere musicisti o tecnici richiede una passione per - e una vasta conoscenza della - musica. Dal momento che la formazione musicale di solito inizia in età scolare, il budget a disposizione non è particolarmente ampia e adesso come adesso, guardando la TV od ascoltando la radio non ti porta da nessuna parte. Eliminando l'antica pratica dello scambio, l'industria potrebbe trovarsi a corto di materia prima entro non tanto tempo. La maggior parte degli avvocati e ragionieri non è che sono tanto bravi a fare i musicisti (senza offesa...).

Per chuidere: Non c'è nessun motivo per la quale un CD oggi dovrebbe costare £37.000.
Tranne per l'ingordigia delle grandi corporazioni, cioè. Un gruppo di musicisti che rispetto tantissimo e che ormai sono ben noti al livello nazionale, vende i propri CD a £12.000. Nota bene: non parliamo di produzioni fatte da ragazzini nella cantina sotto casa, si tratta di musicisti coi attributi e registrazioni eseguite come si deve. Il motivo per il prezzo contenuto è sopratutto che la distribuzione non sta in mano ad una delle "cinque sorelle"... Se si possono accusare gli utenti di Napster di furto, si possono altresi accusare i "major" - di furto con scasso (dei coglioni).

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