La poesia è una delle più straordinarie facce dell'arte. Arte è una forma di comunicazione in grado di dare e ricevere emozioni e riflessioni. Quindi reca al fruitore diletto e utilità, come sostenevano gli antichi. Purtroppo questo non sempre accade. Alcuni esempi di arte sono: letteratura, pittura, filosofia, scultura, architettura, cinema, musica, videogiochi, telenovele, una parola, un pensiero... Tutto ha la potenzialità di essere arte.

Torniamo alla poesia. A me è molto cara perché sintetizza una considerazione in poche parole inserite in una struttura musicale. Non è un'accozzaglia di frasi divise in versi qua e là a caso tanto per non farsi considerare prosa. Ai giorni nostri la poesia non esisterebbe più se non fosse per la musica. Il resto è m**da nel 98% dei casi. Troppo cattivo? Prendete una serie di componimenti moderni dichiarati poetici e confrontateli con questi estratti di capolavori:

    Dagli atrii muscosi dai fori cadenti
    dai boschi dall'arse fucine stridenti
    dal solco bagnato di servo sudor
    un volgo disperso repente si desta
    intende l'orecchio solleva la testa
    percosso da novo fremente romor.
    Silvia, rimembri ancora
    quel tempo della tua vita mortale,
    quando beltà splendea
    negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
    e tu, lieta e pensosa, il limitare
    di gioventù salivi?
Sono la prima strofa del "Coro all'atto terzo" della tragedia "Adelchi" di Manzoni e l'inizio di "Silvia" di Leopardi. La prima è ben strutturata metricamente, mentre la seconda no. Tuttavia tutte e due soddisfano un requisito fondamentale per una poesia: la musicalità. E ciò dimostra che non è necessario essere dei classici e scegliersi una rigida metrica, ma non bisogna cadere nella pratica adottata dalla maggiorparte dei nuovi poeti: "Scrivo un testo e lo divido qua e là".

Concludo con un sonetto che ho scritto io per un certa persona...

    Oh, quale notte buia ed oscura
    avvinghia questa landa tenebrosa.
    Ed io sto là pieno di paura
    nella mia esistenza faticosa.

    Oh, ma in quella lontana radura,
    magnifica visione luminosa,
    un raggio di luce da poco dura.
    Giunge al mio cuore: che splendida rosa.

    Sebben lontana può essere mia
    vado corro volo, tanto la bramo.
    Una dea: il timore va via.

    Ora sto bene. La vedo la chiamo
    l'afferro l'abbraccio con bramosia.
    Elena, solo una cosa: ti amo.
 
[ FM ]