interattività

Ogni individuo è sia globale che locale. Abbiamo nuovi organi di senso, il nostro corpo non è più una forma finita, chiusa ma è esteso tecnologicamente : il cyborg. Le tecnologie senza fili, cambiano le nostre relazioni con lo spazio fisico, dilatano, diluiscono. Il cellulare è la più intima di tutte le tecnologie di comunicazione.

Cybercezione. Il computer rappresenta un'estensione cognitiva. Lo strumento principale della cybercezione è lo schermo, ovvero quell'area dove vengono visualizzate tutte le nostre connessioni celebrali. Le immagini sullo schermo sono il risultato di un continuo flusso di elaborazione. Stelarc parla di cambiamento della pelle. Oggi abbiamo la possibilità di conoscere e gestire la natura elettrica del corpo. I segnali elettrici possono essere controllati dal corpo e interpretati dal computer. Se il corpo integra nel proprio territorio, organi artificiali e naturali, le macchine a loro volta simulano i principi strutturali dei sistemi viventi e incominciano anche a integrare nei loro meccanismi, materia biologica. Si comincia a lavorare anche su interattività emotiva, perché attraverso l'uso di sensori, non è solo il dato fisico che interagisce con l'architettura, ma anche alcune caratteristiche dello stato psicologico e della percezione delle persone. Le reti neurali ne sono una prova. Attraverso l'elettronica, l'architettura tende a farsi corpo, ad animarsi, a sviluppare quelle capacità di sensibilità, flessibilità e quindi interattività che è l'essenza del corpo come essere vivente. Da qui pareti come membrane, come pelle, spinti dal desiderio di conferire all'ambiente costruito le proprietà sensoriali ed espressive del corpo. Parliamo di architettura corporea in grado di avvertire le proprie modificazioni e quindi di reagire sviluppando comportamenti adeguati. Alla base di questa interattività c'è uno scambio di informazioni con l'ambiente. Per Toyo Ito il rivestimento architettonico diventa un vestito mediatico. L'architettura come l'epidermide deve essere elastica, flessibile e capace di scambiare informazioni con l'esterno. La pelle è l'ipersuperficie per eccellenza, è la parte tattile del corpo, non soltanto da guardare, è uno dei più completi sensori di cui il corpo dispone. Lo spazio è uno spazio di transizione che induce inevitabilmente ad allontanarsi dal mondo degli oggetti per avvicinarsi a quello dei flussi, dei movimenti della materia organica. Greg Lynn : <<[...] forma fluida, flessibile, tanto più corporea e vitale quanto più è disorganica [...]>>. La visceralità di Ghery, le sue architetture sono mosse da fremiti, contrazioni ed espansioni.

Flussi. L'architettura dell'intelligenza è l'architettura delle reti di comunicazione. Un modo per capire le reti è pensare alle comunità, le reti delle persone. La città globale non è un luogo ma una interconnessione. In ogni città si potrebbe essere in grado di ascoltare i suoni che vengono da altri luoghi sparsi sul pianeta, incluse le conversazioni. Le reti elettroniche come quelle organiche sono piene di intelligenza. L'elettricità mette tutto a contatto ed è onnipresente, se gli elettroni scorrono lungo un filo, attraverso la manipolazione del flusso di elettroni si può portare intelligenza.

Toyo Ito, Mediateca di Sendai
Frank O. Gehry, Casa Lewis
Flusso di informazioni

R & Sie, (Un)Plug

Nox, The Oblique WTC
<<