In memoria aeterna
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Maranhão, 2 Febbraio 1931

PAX ET BONU

“IN MEMORIA AETERNA ERIT JUSTUS”

L’uomo dabbene, il buon religioso vivrà eternamente nella memoria dei giusti.

Non era ancora chiusa la ferita aperta per la morte dell’indimenticabile Frate Vincenzo da S. Omobono, Cappuccino della Missione Lombarda, quando improvvisamente, come terribile colpo di folgore, una notizia veniva a mettere nuovamente in lutto la Missione dei Frati Cappuccini del Nord del Brasile.

Alle 11 del giorno 27 del mese scorso, un freddo e laconico telegramma annunciava la morte del nostro stimatissimo Fratello Padre Natale da Besana nella città di Tury-Assù. Una notizia sì dolorosa ci sembrava incredibile, purtroppo fu confermata da altri telegrammi.

Padre Natale da Besana, nato da ottimi genitori il 17 Luglio 1884 fin dai primi anni fu educato nella legge del Signore, e guidato nella via del bene e della virtù. A 16 anni abbandonò il mondo ed i parenti per vestire l’abito di S. Francesco nel convento dei Cappuccini della provincia di Milano.

Costretto a prestare servizio militare, lo trascorse senza deviare dal retto sentiero che con tanto entusiasmo si era prefisso. Indi ripresi i suoi studi, li condusse a termine con grande soddisfazione propria e dei suoi Superiori. Fu ordinato Sacerdote nel Luglio 1911. L’ardente spirito religioso e un vivo desiderio di lavorare nella vigna del Signore lo indussero a domandare ai Superiori di venire a questa Missione del Nord del Brasile; esauditi i suoi voti venne al Maranhão nel Novembre del 1912.

Qui nella Missione il buon Padre Natale esplicò il suo apostolico zelo nella Capitale e soprattutto nell’interno del Maranhão. è cosa ben difficile enumerare i viaggi, le fatiche, le peripezie, d’ogni sorta che a sopportare nel lungo corso di quasi 15 anni trascorsi nella evangelizzazione delle Parrocchie immense di Barra Do Corda, Grajahú e di altre. Tutte le famiglie, tutti i contadini lo stimavano e veneravano, e come un padre affettuoso, consolatore degli afflitti, amico di tutti, specie dei poveri; non vi era capanna che egli non visitasse ed ivi non aspergesse il balsamo salutare di nostra santa religione.

Viaggiava a qualunque ora del giorno e della notte, tanto sotto il sole equatoriale come sotto la pioggia per annunciare la parola di Dio, e amministrare i Santi Sacramenti a quel popolo sparso in quelle selve sterminate. Ascendono a parecchie migliaia i Battesimi e le Cresime, le Confessioni, le Comunioni e i Matrimoni da lui amministrati.

In tutti questi lavori dell’Apostolico Ministero ebbe molte volte a soffrire fame, sete e mancanza del necessario riposo; tuttavia non uscì mai dalla sua bocca un lamento. Sempre buono, e affabile si guadagnò la stima di tutti, cosicché lo si chiamava abitualmente “il buon Padre Natale”.

Ben si conviene a lui il titolo di caro poiché non solo era un fervido apostolo, ma anche un ottimo religioso; sempre ubbidiente e rispettoso ai suoi Superiori e molto amato dai suoi confratelli. Amantissimo della povertà francescana, ebbe sempre il cuore distaccato dai beni terreni. Non conobbe difficoltà nell’adempimento dei doveri religiosi; sempre sollecito ed affabile con tutti, sempre gioviale e contento nella penuria e nell’abbondanza, nel dolore e nella gioia.

Fu esemplare nell’osservanza regolare, modello di virtù, praticando il salutare avviso di S. Paolo “Modestia vestra nota sit monibus hominibus

Sua ultima residenza fu Tury-Assù, dove si trovava da circa 3 anni come Parroco e Superiore dei Frati Cappuccini. Ivi spiegò il suo apostolico zelo, come lo attestano i benefizi prestati a quella popolazione, benefizi che furono sempre accompagnati da un grande spirito di sacrificio fino al termine dei suoi giorni. Per lui infatti l’apostolato fu come un campo di battaglia disseminato di asprezze, di spine e di croci che gli minarono l’esistenza.

Ancora pieno di energia e di grande speranze voleva spingere sempre più innanzi il suo Apostolato per la gloria di Dio... ma l’ora terribile della sorella morte si appressava per toglierli improvvisamente la sua preziosa esistenza. I suoi giorni erano pieni, una ricca corona adorna di gemme preziose dei manipoli raccolti nelle messe del Signore lo attendevano nella felice Eternità.

Era al termine di una piccola Missione in Parrocchia, quando di ritorno alla residenza di Tury-Assù una febbre maligna gli diede il colpo fatale togliendolo improvvisamente all’affetto dei Fratelli.

Il buono e caro Padre Natale morì all’alba del 27 Gennaio, gettando un profonda costernazione in tutta la popolazione di Tury-Assù e tra le buone Suore Francescane ed in tutti noi.

Non gli mancarono però gli ultimi conforti della Religione, che il nostro povero paziente ricevette tra le lacrime di profonda commozione. Indi, rassegnato e sereno rendeva la sua bella anima al Divin Creatore.

Ora a noi riappare il dovere di suffragare la bella anima del caro Estinto.

IN MEMORIA AETERNA ERIT JUSTUS

Maranhão, 2 Febbraio 1931
Festa della Purificazione

Frate Stefano Maria
O. M. Cap.
Superiore Regolare

 

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