PREISTORIA

RIPOLI NEOLITICA

 

A metà strada tra Corropoli e Alba Adriatica, su un terrazzo fluviale posto sulla sinistra del torrente Vibrata, si trova il Villaggio neolitico di Ripoli, scoperto nel 1867 dal medico condotto di Corropoli Concezio Rosa. Negli anni successivi egli fece eseguire numerosi scavi in vari luoghi e raccolse moltissimi oggetti.

1.'11 marzo 1871 il Rosa esplorò per la prima volta la caverna di S. Angelo sulla montagna dei Fiori. L'8 aprile del 1871 scoprì in contrada Belvedere di Controguerra il primo fondo di capanna quasi intatto ed il primo villaggio neolitico. Localizzò le officine della lavorazione della pietra levigata e della ceramica nelle contrade Gabbiano, Ravigliano, S. Giuseppe, Castagna, Ferrari, Ripoli, Piane e Mindoli nel comune di Corropoli, Scendella e Garrulo nel comune di S. Omero. Quello di Ripoli fu il Villaggio che ri sultò più importante. Comprendeva un numero ragguardevole di capanne in parte scavate nel terreno, alcune semplici e a pianta circolare, altre doppie e perfino multiple. Un fossato scoperto nel 1962 circondava il Villaggio per la comune difesa dei suoi abi tanti, testimoniando quindi con l'organizzazione collettiva, un notevole impegno sociale. La vita che si svolgeva tra le capanne era fondata essenzialmente su una economia agricola, testimo niata da resti animali d'allevamento (maiali, pecore, capre), da frammenti di macine e da pesi di telaio. Gli impasti della ceramica sono a volte grossolani, di colore rosso-bruno, includenti anche granuli calcarei, a volte raffinati, di evidenza giallo-chiara (argilla figulina) o nerastra con superfici spesso lucidate (bucchero primitivo) o rossastra. Sono state ri conosciute ben 24 diverse forme vascolari (boccale carenato, va so a fiasco, olla a breve collo cilindrico, olla a collo cilindrico con orlo riverso, vasetto a corpo sferoidale, vaso tronconico, tazza emisferica, vaso a tulipano, vasetto a fruttiera, vaso carenato, vasetti globulari, vaso a mestolo, vaso a pipa, colatoio, ecc.). Belle le decorazioni a cordoni, a file parallele di dischetti applicati, a file di cerchietti impressi, a puntini, a fasci di linee incise, a solcature, a striature, ecc.   Bellissima la ceramica dipinta con motivi geometrici. Prima della recentissima scoperta della ceramica dipinta di Catignano a (Pescara), quella di Ripoli era la più antica d'Italia. Assai grande è la varietà di anse, elemento che riveste una particolare importanza ai fini della classificazione della ceramica. In alcune si è ritenuto di poter osservare una stilizzazione anropomorfa.

 

Per quanto riguarda l'industria litica troviamo cuspidi di freccia con codolo centrale e laterale, schegge ritoccate, strumento a becco e a troncatura, grattatoi, punteruoli, amigdale, anelloni, teste da mazza, lisciatoi ed anche oggetti di incerta classificazione. Fiorente l'industria ossea. Sono stati trovati punteruoli, spatole, falcetti, pendaglietti, ecc. Molti gli strumenti di ossidiana e le conchiglie forate per ornamenti femminili.

I Ripolini importavano la materia prima ed esportavano i prodotti lavorati. Il villaggio di Ripoli è stato giudicato il più importante centro neolitico italiano per la lavorazione della pietra e della ceramica, ed ha dato il nome ad una cultura, "La Cultura di Ripoli”, che è durata per oltre un millennio.

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