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monika
 sosnowska


05.03.2003
30.04.2003

Monika Sosnowska (Ryki, 1972)

Lavora con lo spazio e l’architettura: le superfici sono il mezzo specifico della sua attività. Attraverso la trasformazione dello spazio fisico in spazio mentale, l’artista interviene sulla realtà che ci circonda, la modifica, gioca sulle percezioni dello spettatore.

Moltiplicando le possibilità di ottenere dimensioni (che normalmente sono predefinite), la Sosnowska rimodella il senso dell’orientamento, elude il movimento logico all’interno di una stanza, riuscendo in questo modo a creare confusione nelle sensazioni corporali e visive.

Di conseguenza, le installazioni si trasformano in una realtà spaziale che può essere percepita in modi molto differenti, sia a seconda dell’osservatore, che del tempo, delle circostanze e del luogo in cui si trova.

L’artista gioca sui contrasti. Utilizza oggetti che fanno parte della quotidianità, ma che si differenziano dagli oggetti comuni nel momento in cui viene percepita l’esistenza di un divario tra realtà vera e realtà distorta, riuscendo a  rendere lo spettatore incerto su quale delle due sta vivendo in quel momento.Il risultato è spesso un ironico commento sulla “specificità” e  i suoi confini, attraverso la re-articolazione dei suoi limiti più ovvi, senza però soffermarsi su un particolare e definito messaggio.

Solo Shows 

2001 "Laboratorium" - CSW, Warsaw - " Little Alice”2000
Rijksakademie, Amsterdam - "The additionalillumination” -  “The Non-existent Room in a part - 
1999  Rijksakademie, Amsterdam - "The shift"

Group shows          

2003 Biennale Venezia
2002 Gwangju Bienalle, Korea
2001 1st Biennale of Tirana, Albania
"Galerie du Jour", Paris "Il y a toujours quelqu’un qui veux quelque chose"
"Raster" gallery, Warsaw. 

 

 

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