"Una
razza di alieni visita periodicamente il nostro pianeta, preleva capi di
bestiame dai pascoli e dalle fattorie e poi li fa a pezzi ..."
A
pronunciare queste parole è Linda Moulton Howe, giornalista americana,
scrittrice e regista di documentari scientifici. Linda Howe, la massima autorità
mondiale in materia di mutilazioni animali, uno dei più inquietanti misteri con
cui da tempo si trovano alle prese non solo ufologi ed esperti dell'occulto, ma
anche medici, scienziati, patologi e perfino poliziotti. Di cosa si tratta? Presto
detto: da circa una trentina d'anni nei pascoli, nelle fattorie e negli
allevamenti di mezzo mondo, in particolare nel Sud Ovest degli Stati
Uniti, vengono ritrovate le carcasse stranamente mutilate di animali morti in
circostanze misteriose. Tra i giornalisti che si sono occupati di questi
fenomeni Linda Howe è stata la prima a girare un documentario intitolato
"A strange harvest" (Uno strano raccolto), andato in onda nel 1979.
Ecco l'intervista...
Dottoressa
Howe, quando ha cominciato ad interessarsi di questo fenomeno?
Nel
1979. Allora lavoravo a Denver in Colorado; stavo girando dei documentari
scientifici per conto della CBS quando in Canada, negli Stati Uniti e in altri
paesi del mondo cominciarono a diffondersi notizie riguardanti animali ritrovati
morti sgozzati, dissanguati, privi
di occhi, orecchie e altre parti del corpo. L'assenza di tracce intorno al corpo
dell'animale era un'altra costante di quei racconti e già allora molti
cominciarono a ipotizzare che le carcasse mutilate potessero essere cadute
dall'alto associando così le mutilazioni animali con il fenomeno UFO.
Non
potrebbe trattarsi di riti satanici o dell'azione di animali predatori?
Sono
spiegazioni che abbiamo preso in considerazione ma che non reggono ad un'analisi
più approfondita. Se si guardano le foto degli animali mutilati si capisce che
non può trattarsi dell'azione di qualche predatore: i tagli sono eseguiti con
precisione chirurgica e la carcassa è dissanguata. I predatori non si
comportano così e ciò si può capire ancor meglio paragonando le foto di
carcasse lasciate in balia dei predatori con le foto degli animali trovati
mutilati. Analogamente non può trattarsi di animali morti per malattia: dal
1989 collaboro con un patologo del Colorado: oggi, nel 1994 stiamo esaminando i
tessuti di cinquanta animali ritrovati mutilati; nell'80% dei casi l'esame al
microscopio rivela che i tagli sui tessuti sono stati fatti con qualcosa di
molto caldo in quanto i bordi risultano letteralmente cotti. Questi aspetti
medico-patologici meritano perciò di essere citati per smentire le ipotesi
riguardanti malattie e predatori.
Per
quanto riguarda le sette sataniche, ho esaminato personalmente i documenti di
investigatori e poliziotti che hanno arrestato gli adepti di queste congreghe e
sebbene facciano effettivamente cose orribili non possono essere responsabili
delle mutilazioni in quanto per i riti satanici bisogna spargere molto sangue,
sia umano che animale, mentre nei casi di mutliazione il sangue manca
totalmente.
Alcuni
parlano di oscure manovre dei governi...
Ma
per quale motivo lo farebbero? Non dimentichiamo che i primi casi di mutilazioni
risalgono agli anni sessanta. Da trent'anni i governi porterebbero avanti una
così dispendiosa e assurda operazione di sistematica uccisione di capi di
bestiame? A quale scopo? Non ha senso.
Quale
è il primo caso di cui si ha notizia?
Il
primo caso documentato di cui si ha notizia risale al 1967 ed è ambientato
nella contea di Alamosa in Colorado; in quell'occasione Snippy, un puledrino
appaloosa di tre anni fu ritrovato scarnificato dalla base del collo in sù Le
ossa dell'animale erano perfettamente ripulite e bianche mentre su tutto il
resto della carcassa la carne era rimasta attaccata allo scheletro.
Quali
animali sono le vittime più frequenti di mutilazioni?
Per
l'85% si tratta di mucche, poi vengono i cavalli e tutti gli animali domestici
(cani, gatti) e infine gli animali selvatici. Esistono documentazioni
fotografiche anche su mutilazioni subite da cervi e alci nelle foreste e nei
parchi nazionali e il quadro che si presenta è sempre il medesimo.
Ci
sono testimoni?
I
testimoni oculari ci sono anche se la maggiorparte degli investigatori tende a
trascurarli. Ho esaminato casi di persone che vivono in ranches e fattorie negli
Stati Uniti e che dicono di aver visto piccole creature con grandi occhi e
pelle grigia portare via i loro animali. Secondo me dobbiamo dar credito a
queste testimonianze soprattutto perchè‚ chi fa certe dichiarazioni non
ha niente da guadagnare.
Quale
è il paese con il maggior numero di casi? E quale è la situazione nel
resto del mondo?
Difficile
dare dei numeri ma è quasi sicuro che dovunque c'è del bestiame sono riportati
casi di mutilazioni. Negli Stati Uniti, nel Canada, in Australia e in alcuni
paesi del Sudamerica vi sono più segnlazioni anche perchè‚ gli enormi
spazi aperti permettono al bestiame di circolare più tempo all'aria aperta.
L'Europa invece è più congestionata e il bestiame sta più rinchiuso nelle
fattorie piuttosto che pascolare all'aria aperta. Perciò anche il numero dei
casi segnalati è minore.
Lei
ha cooperato con veterinari, medici e patologi. Qual'è o quale dovrebbe
essere l'atteggiamento della scienza riguardo a questo fenomeno?
C'è
bisogno dell'apporto professionale di tutti: medici, veterinari, patologi,
microbiologi chiunque operi nel campo dell'analisi biologica può dare il suo
contributo per mettere insieme le informazioni e i dati inerenti al ritrovamento
di animali mutilati. Il resto è una questione di metodo. E' necessario
che chi investiga su questi casi possa contare su esperti affidabili e
preparati: bisogna sapere a chi rivolgersi, come stilare un rapporto e condurre
un'indagine sul campo.
Ritiene
che ci siano stati tentativi di cover up sulle mutilazioni animali?
Certamente
e posso affermarlo per esperienza personale: nel 1983 mi trovavo al Kennedy
Space Center nel Nuovo Mexico, e stavo chiedendo informazioni al box office;
l'uomo che mi stava di fronte mi disse: "Sa che il suo documentario
spaventa qualcuno a Washington? Non vogliono che l'idea delle mutilazioni e dei
fenomeni ufo si insinuino nelle menti delle persone". Per conto mio quella
era un'ammissione implicita che il mio documentario diceva il vero e che il
governo era stato "disturbato" dal fatto che il suo contenuto fosse
stato reso pubblico.
In
seguito ho avuto molte altre indicazioni che il governo USA è estremamente
sensibile alla connessione tra fenomeni ufo e mutilazioni animali e penso che
sia chiaro il perchè‚ anche se come governo ti trovi impossibilitato a
controllare l'intrusione di entità aliene sul pianeta non vuoi certo che
la cosa venga resa nota...
Veniamo
alla relazione tra rapimenti ufo e mutilazioni animali. Lei crede che i due
fenomeni siano connessi?
Sicuramente.
Del resto entrambi i fenomeni hanno avuto inizio dagli anni Sessanta.
Quello
che dobbiamo cercare di scoprire se esiste una relazione genetica tra i
due avvenimenti. Una tesi abbracciata anche da Budd Hopkins. I rapimenti
iniziano durante l'infanzia delle vittime e terminano quando è finita la
capacita di procreare. Le mutilazioni avvengono invece anno dopo anno anche
nello stesso pascolo. Credo che ci sia di mezzo qualcosa di genetico, legato al
sangue degli animali e degli umani. Forse è il tentativo di creare qualche
razza superiore. Penso che lo scopo delle mutilazioni non sia tanto quello di
prelevare l'organo in sé quanto quello di avere a disposizione il DNA contenuto
in esso. Il DNA che cercano, lo estraggono e lo manipolano, forse per creare
altre forme di vita dal materiale genetico di questo pianeta.
La
domanda che dobbiamo porci allora, chi fa tutto questo e quando le mutilazioni
animali avranno fine?