piero marrazzo.jpg (9903 byte) Lo strano caso di
"Mi manda Rai Tre"
I mass media italiani ovvero: l'informazione di regime
altop.gif (918 byte) puntata 8/12/'99

Piu' volte abbiamo stigmatizzato il programma "Mi manda Rai Tre", ex "Mi manda Lubrano" in onda su Raitre ogni mercoledi' alle 20.40. Questo psuedo programma di servizio, in anni e anni di trasmissioni e nonostante le associazioni dei consumatori siano concordi nell'affermare che i casi di contestazione delle bollette Telecom siano tra le lamentele piu' ricorrenti, non si e' mai occupato, ribadiamo MAI, del nostro caro gestore telefonico monopolista. -Com'e' possibile?- si chiedera' qualche ingenuo...

Il predecessore di Marrazzo, Antonio Lubrano, dedico' l'ultima puntata alle magagne della Tim-Telecom (telefonia mobile) prima di levare le tende e approdare a Telemontecarlo. Una coincidenza apparsa subito curiosa.

L'arrivo di Piero Marrazzo al posto di Lubrano deluse ben presto le attese: impose infatti al programma un taglio decisamente piu' populista, trattando sempre meno casi di interesse generale e cercando piuttosto di risolvere casi isolati in studio con cui strappare piu' facilmente l'applauso. Duro e aggressivo con i deboli, debolissimo e ossequioso con i forti.

Ma e' possibile che con 26 milioni di utenti, Telecom Italia non sia mai stata tirata in ballo una sola volta? E' possibile purtroppo. E si spiega facilmente: il nostro gestore monopolista e' uno dei piu' munifici inserzionisti pubblicitari. Del resto, tutti possiamo vedere le mega-campagne che ci martellano giorno e notte su giornali, radio e tv.

Telecom Italia "investe" migliaia di miliardi con lo scopo di conquistare la benevolenza dei media. Quale editore di giornale o tv pesterebbe i piedi -con notizie e articoli sgraditi- al suo migliore inserzionista, che spende fior di miliardi in pubblicita'?

Se tutto questo puo' essere in parte tollerabile per un giornale o una tv privata, che ha il diritto di spendere e incassare i propri soldi come crede, non lo e' altrettanto per la Rai pubblica, pagata -e non poco- coi soldi dei contribuenti (oltre duemila e quattrocento miliardi di solo canone!). Ma anche alla Rai dei partiti ora stanno piu' attenti ai bilanci, perche' il giocattolone costa parecchio ed e' meglio continuare a tenerselo caro per i propri scopi; e non sia mai che coi bilanci in disordine arrivi un (sacrosanto) commissariamento, che non conviene a nessuno. Pecunia non olet dunque: soldi soldi e ancora soldi per mantenere il carrozzone.

Va bene tutto: il "marchettone" camuffato da notizia nel telegiornale per l'ultimo film dei Vanzina , l'"ospitata" in tutti i programmi possibili e immaginabili per vendere l'ultimo disco di Zucchero, Jovanotti o Pavarotti, le "Linee Verdi" a pagamento pronta cassa, e figuriamoci se si fanno problemi per la valanga di miliardi di Telecom Italia. Il tutto naturalmente con buona pace dell'imparzialita' dell'informazione (risate), che continua ad essere lottizzata come ai bei tempi democristiani.

E quindi anche il programma "Mi manda Raitre" diventa perfettamente organico al regime dell'informazione, che non deve disturbare i poteri forti, siano essi i partiti, la Fiat, l'Enel, Mediobanca, Telecom o la varie mafie partitocratiche.

Quelle rare volte in cui Telecom e' stata coinvolta in "Mi Manda Raitre" -mai direttamente peraltro- si e' sempre trovata di fronte a un conduttore improvvisamente ammosciato, rispettoso e quasi servile. E' rimasta famosa quella volta in cui, interloquendo con il capo ufficio stampa di Telecom Italia, Marrazzo si lascio' sfuggire un confidenzialissimo "tu", subito corretto con un piu' opportuno "lei".

Ma veniamo ai giorni nostri: il caso "D&B" divampa sui newsgroup di Internet. Gli utenti protestano per l'offerta "civetta" Clubnet di Tin.it, gridando alla truffa: alcuni si organizzano e segnalano speranzosi la cosa a Marrazzo. La redazione li contatta ed assicura che il problema verra' discusso nella puntata dell'otto dicembre '99.

E siamo dunque al fatidico giorno: tutti i navigatori in Internet sono ansiosi di vedere come sara' trattata la questione. Parte il programma: effettivamente si discute di intimazioni di pagamento illegittime, e questo fa ben sperare: passano i minuti ma del caso D&B non una sillaba.

Dopo un bel po' di tempo si arriva finalmente, cosi' almeno pare, al dunque. Viene pronunciato l'innominabile: Telecom Italia. Ma, colpo di scena! Si tira fuori non il caso D&B ma quello, assolutamente ridicolo, di un tizio di Roma vittima di un banale errore di omonimia (che vi proponiamo in formato realaudio qui sotto).

Ebbene signori, non ci si crederebbe! Con le migliaia di truffe telefoniche e l'annoso scandalo delle bollette gonfiate multi-milionarie e, da ultimo, il caso D&B, Marrazzo pensa bene di portare in trasmissione un errato addebito di 183 mila lire!!!

Con il quale l'ineffabile "paladino dei cittadini" puo' porgere su un piatto d'argento le scuse via fax di Telecom, che viene perfino ringraziata per la condotta esemplare!!!

Ogni ulteriore commento e' superfluo, ascoltate e fremete di sdegno.

altop.gif (918 byte) Mi Manda Raitre del 8/12/99
Il programma va in onda ogni mercoledi' su Rai Tre alle ore 20.50.


PS: a onor del vero il caso D&B e' stato affrontato, abbastanza seriamente, nella puntata successiva del 14 dicembre 1999:
altop.gif (918 byte) Mi Manda Raitre del 14/12/1999

Forse perche' Telecom non c'entrava direttamente, essendo coinvolta Tin.it...
Le perplessita' dunque su "Mi Manda Rai Tre" rimangono intatte: in anni e anni di trasmissioni Telecom Italia non e' MAI finita sul banco degli imputati. Vi pare possibile?