"L'Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali".
Questo è quanto afferma l'articolo 11 della Costituzione Italiana.
Tale articolo è stato barbaramente calpestato il 7 novembre scorso:
con un voto scellerato, il Parlamento ha sancito l'entrata in guerra
dell'Italia.
Fin dal suo insediamento Berlusconi ha dimostrato il peggiore servilismo
nei confronti di Bush mendicando a lungo l''onore'
di sparare sul popolo afghano.
Ma in questo il terrorismo e le Torri Gemelle di New York c'entrano
davvero poco.
Gli imperatori del mondo hanno iniziato una guerra globale
che porterà alla completa militarizzazione del mondo per risolvere
i problemi dell'economia globalizzata in recessione e la crisi
di consenso al neoliberismo.
In questo nuovo contesto imperiale l'unica opposizione ai Grandi Signori
della morte Bush e Bin Laden, speculari e simmetrici è il movimento di Seattle,
Porto Alegre e Genova di cui noi facciamo pienamente parte.
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