Il Programma di CittàFutura

Territori d'eccellenza

Riprendersi il territorio
La città non può consentire che le principali risorse del proprio territorio siano sottratte alla comunità e gestite da burocrazie regionali e statali. Occorre avocare alla città la pertinenza sulle concessioni demaniali, ora distribuite arbitrariamente dalla Regione. Deve finire lo scandalo dei terreni pregiati sui litorali comunali venduti all’asta dall’ente regionale SBS. Anche le numerose strutture in carico all’intendenza di Finanza, prive di un utilizzo reale, devono tornare alla comunità.

La riqualificazione ambientale
Da Capo caccia alla Costa Sud paesaggi di altissimo pregio sono stati finora totalmente ignorati, quando non compromessi. Prendersi cura del grande capitale ambientale con la programmazione di interventi di ripristino ambientale è un obiettivo necessario e oltretutto conveniente in un’economia di lunghe vedute.
Sarà utile, in accordo con l’Ente Foreste, una grande campagne di riforestazione di tutte le aree disponibili, di interventi di risanamento idrogeologico necessario per il forte inquinamento delle falde sotterranee, di una vasta opera di disinquinamento del bacino del Rio Barca e del Calic.

La vigilanza
La cura del territorio passa anche attraverso un’attenta opera di vigilanza finalizzata alla prevenzione e alla repressione dei comportamenti pregiudizievoli per lo stato dell’ambiente. Dovrà essere valorizzata la Compagnia Baracellare, istituita da qualche anno, alla quale occorre fornire mezzi e risorse.

Un futuro per Maria Pia
Sull’area di Maria Pia si sono accumulate attese, vedute contrastanti e conflitti. L’area è costituita da un vasto cordone retrodunale molto fragile dal punto di vista ambientale. Gli interventi devono essere contestuali, considerando l’opera di conservazione con il recupero dei sistemi dunali, di riordino con lo spostamento della strada veicolare e di equilibrato utilizzo turistico, i cui criteri, già indicati nel Piano Urbanistico Comunale, presentato nel 1994, dovranno essere ridefiniti all’insegna della trasparenza, rendendo chiara e leggibile la convenienza per la comunità.

Il Parco
Un Parco è stato promesso alla città fin dal 1999, quando è stato istituito con apposita legge regionale. Voluto inizialmente solo da minoranze culturali, il Parco di Porto Conte è diventato rapidamente patrimonio della città ed ha creato molte attese. Ma nessuna misura è stata finora posta in atto per renderlo attivo e produrre quei vantaggi di valorizzazione e di ricadute occupazionali che la città aspetta. L’impegno che prendiamo è di una rapida messa in opera di interventi che consentano da subito di vivere il Parco, a iniziare da una rete di percorsi per il turismo ambientale, gestibile da imprese giovanili appositamente formate. Il Parco di Porto Conte, dotato di adeguati servizi potrà costituire il principale prodotto per il turismo di lunga stagione.
La creazione delle strutture (Casa del Parco, uffici amministrativi, Centro Visita, Centri di Educazione Ambientale) già forniti di fondi (circa sei miliardi in giacenza nei cassetti del Comune) e di edifici (circa 4.000 metri quadri a Tramariglio) comporterà una grande opera di ristrutturazione che vedrà impiegati decine di unità per molti anni. Altrettanto imponente dovrà essere l’opera della riqualificazione naturalistica dell’area, mentre imprese private potranno attivarsi per la gestione di vari servizi.

 
   

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