Il Programma di CittàFutura

Le attività produttive

Turismo: Un piano, un distretto, una nuova qualità
La cultura dell’ospitalità
Alghero non è un’invenzione per turisti. È una città che vive e lavora tutto l’anno e che ha accumulato una profonda cultura dell’ospitalità. L’integrazione delle culture dell’ospite con la città è parte essenziale del carattere del turismo che Alghero ha saputo elaborare e che costituisce la base per un turismo di qualità capace di valorizzare la ricchezza e la peculiarità della sua storia. Oggi il turismo può creare economie solide, intrecciando tutte le altre economie presenti sul territorio.

Un indirizzo
Il turismo algherese, forte delle risorse e di molto buon senso, ha saputo sviluppare nei tempi una sua strategia. I trenta alberghi locali esercitano da decenni l’attività con successo.
Ma oggi che il turismo è attività trainante dell’intera economia algherese e manifesta tante implicazioni sociali, è necessaria una strategia d’indirizzo, una programmazione dei flussi e degli eventi, che deve essere assunta da un organismo che comprenda gli enti pubblici e gli attori economici.

Un distretto
La competizione internazionale impone strategie di alleanze, scale di economie. Deve essere realizzato un sistema distretto (Alghero, Stintino, Bosa, paesi limitrofi interni) nel senso di Consorzio di Servizi, che vede Alghero in funzione centrale con un riconosciuto ruolo di leadership.

Primo problema: la stagionalità
Il percorso che porta al turismo di lunga stagione deve partire dalla creazione di nuovi prodotti, nuovi servizi e turismi diversificati. È questa l’unica strada per la creazione di occupazione stabile e non precaria come quella che garantirebbe la sola realizzazione di nuovi alberghi.
Fra le principali nuove attrattive da attuare: il Parco di Porto Conte, la Riserva Marina, il Territorio Museo del Centro storico, i Parchi Archeologici, il Palazzetto dello Sport, il rilancio del Porto Turistico.

La ricettività
Per il rilancio del turismo che vogliamo attuare i circa 10.000 posti letto, presenti nelle varie tipologie ricettive, sono insufficienti e bisognosi di essere riqualificati. Nel Piano Urbanistico Comunale dovrà essere prevista un ampliamento della ricettività da concordare con gli operatori del settore, oltre ai necessari interventi di ristrutturazione delle strutture esistenti. 

Seconde case ed albergo diffuso
Le attuali seconde case con oltre circa 45.000 posti letto rappresentano la fetta più grande della ricettività turistica, una risorsa importante dell’industria delle vacanze, che dovrà però essere regolamentata e adeguata a nuovi standard di qualità. La tendenza è quella di valorizzare le seconde case, quelle attualmente utilizzate e altre potenzialmente utilizzabili, mettendole in rete in appositi circuiti ricettivi qualificati per standard e categorie come possono essere le case nel Centro Storico e quelle rurali.

Agricoltura, agroindustria
Ritorno alla terra
Le recenti vicende di pericolo alimentare hanno diffuso la percezione della necessità di un ritorno alla terra per un’agricoltura pulita e un’alimentazione sana. Alghero vanta una storica tradizione agroalimentare. È la terra dell’olio e del vino. E dell’ortofrutta, le cui campagne occupavano fino ad anni recenti tanti ettari della fascia periurbana. L’agroalimentare, nella necessaria integrazione col turismo, dovrà diventare di nuovo centrale nell’economia cittadina. La tipicità dei prodotti algheresi sono un grande valore aggiunto di grande rilievo sui mercati. 

Il ruolo delle grandi aziende
Le grandi aziende algheresi di viticoltura e olivicoltura sono una risorsa di primo piano che la città non ha ancora saputo trasformare in vantaggio diffuso. La loro esperienza può guidare lo sviluppo di una rete di imprese legate all’agroalimentare, che intendiamo con determinazione incrementare. 
Surigheddu e Mamuntanas Le due grandi aziende, realtà che in un passa to recente hanno prodotto redditi alti e diffusi, che possono ancora produrre decine e decine di posti di lavoro, sono state abbandonate da una classe politica che non giunge mai ad alcuna conclusione. L’impegno è di mettere subito in produzione Surigheddu e Mamuntanas, ristrutturando gli storici caseggiati e realizzando un’azienda modello con una filiera completa dell’agroalimentare, dalla ricerca alla sperimentazione, alla coltivazione, al commercio.

Edilizia, artigianato
La tradizionale industria dell’edilizia potrà avvantaggiarsi della svolta di qualità che verrà impressa dal PUC e, in coerenza con nuovi indirizzi del Piano, potrà essere riconvertita verso nuove tipologie e nuovi mercati. Sarà l’occasione per intraprendere un percorso virtuoso verso la qualità, ma anche una risposta concreta alla crisi che il comparto attraversa. Lottizzazioni estensive, tipologie contenute, ristrutturazioni, servizi, edilizia economica e popolare, potranno rappresentare i nuovi orizzonti dell’edilizia algherese, valorizzando maestranze e competenze di valore e creando i nuovi i profili professionali richiesti.
Per favorire l’artigianato e la piccola industria occorrerà provvedere ad attrezzare le aree produttive di servizi e a creare gli opportuni collegamenti con la formazione.

Pesca, pescatori e riserva marina
La pesca, storica attività lavorativa dell’algherese, è un valore economico e culturale per la collettività algherese.
È oggi un settore in difficoltà, che ha bisogno di essere riorganizzato. Gli interventi che dovranno essere messi in atto riguardano la creazione di un ufficio pesca locale capace di coordinare le diverse realtà algheresi e la dotazione di strutture e di flotta adeguate. Queste potranno essere migliorate attraverso apposite progettualità riferite al settore Pesca del Piano Operativo Regionale che utilizza risorse comunitarie e di cui l’Ufficio preposto sarà tenuto a dare puntuale informazione all’uscita dei bandi.
Il sistema di fermo biologico, rivelatosi inefficace, dovrà essere gradualmente sostituito con zone di ripopolamento per l’incremento ittico, che potranno essere istituiti con l’immediata costituzione della Riserva Marina di Capo caccia Isola Piana.

Il Commercio
Il settore distributivo è centrale nell’economia della città. Deve essere favorito un suo sviluppo in ambiti anche sovralocali sollecitando la qualità e la specializzazione di alcuni prodotti. Manca di un suo Piano che deve essere messo all’ordine del giorno e attuato con la collaborazione degli operatori commerciali. La tendenza alla concentrazione del commercio nelle strutture della grande distribuzione impoverisce il tessuto cittadino e porta ad un’omologazione dei prodotti a danno delle piccole produzioni. L’impegno dell’amministrazione sarà quello di favorire la promozione e la distribuzione di prodotti locali, tipici, anche attraverso l’incentivo alla nascita e alla cooperazione di piccoli distributori e alla promozione di mostre, fiere o altre azioni che sviluppino la commercializzazione dei prodotti locali in ambito europeo.

 
   

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