cu057.Giornata
senza acquisti
Per un mondo migliore
Anche quest'anno, in vari paesi ci sono state diverse iniziative
in occasione del "Buy Nothing Day" (Giornata del non acquisto)
una sorta di "sciopero dello shopping" che abbiamo già
segnalato l'anno scorso.
Da Dublino a San Francisco, da Kyoto a Londra, da Stoccolma a Fairbanks
(in Alaska!), piccoli e grandi gruppi di persone hanno manifestato
pacificamente con lo scopo di far riflettere tutti sui danni che
il consumismo sfrenato provoca.
Sul sito degli Adbuster
troverete cronache, foto ed altro interessante materiale che illustrano
le ragioni dell'iniziativa e le manifestazioni che si sono tenute
il 23 e 24 novembre scorso.
E' questo anche un modo per accostarsi a quelle tematiche che da
un paio d'anni vengono impropriamente definite "antiglobal"
e che si è soliti far risalire alla rivolta di Seattle del
novembre 1999 ma che hanno, e quella del "Buy Nothing Day"
è una storia iniziata dieci anni orsono, radici molto più
profonde e lontane nel tempo di quanto mai possano pensare i commentatori
dei media ufficiali.
In fondo è una storia che si ripete da sempre: la cultura
dominante tende sempre a tenere in scarsa o nulla considerazione
tutti quei movimenti che all'inizio sono composti solo da poche
decine di persone. E continua ad ignorarli fino a quando le decine
non diventano centinaia di migliaia.
Come se una sola nuvola in un cielo limpido non possa, nel volgere
di breve tempo, ricoprirlo completamente e trasformarsi in un temporale.
Quella del "Buy Nothing Day" è appunto una piccola
nuvoletta che però si staglia ormai ben definita nel vasto
cielo del consumismo che festeggia, proprio in queste settimane
di fine anno, i suoi tradizionali riti.
Il lento, ma continuo diffondersi di iniziative come questa sono
un chiaro segnale che sempre più persone sono determinate
ad assumere verso il consumo un atteggiamento più critico
di quello che vorrebbero le grosse imprese multinazionali.
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