cu016.Le fanzine 2
Dal ciclostile alle pagine web
Quando Internet non esisteva ancora e le radio libere venivano
chiamate "pirata" la diffusione della cultura alternativa in Italia,
dei suoi miti e dei suoi eroi era affidata alla vecchia carta da
ciclostile, a piccole pubblicazioni semi-clandestine e con una diffusione
ristretta ma capaci, passando di mano in mano, di raggiungere, magari
mesi dopo tutti gli angoli del paese.
Il nome di testate come "Stampa Libera", "Urlo Beat", "Pianeta
fresco" o "Il gobbo internazionale" dicono poco alla maggior parte
delle persone anche se furono - parallelamente alle pubblicazioni
pi˜ spiccatamente politiche - di fondamentale importanza per la
nascita e lo sviluppo di un certo modello di cultura giovanile.
In Usa come in Italia la maggior parte di queste fanzine
durarono lo spazio di un attimo, qualche mese, qualche anno ma -
ancora oggi - continuano a nascere e morire piccole pubblicazioni
autoprodotte che si occupano dei più diversi argomenti.
Tra le pubblicazioni italiane "storiche" sopravvissute negli anni
troviamo "ReNudo", l'unica che sia risucita a risorgere più volte
dalle proprie ceneri anche se cambiando spesso linea editoriale,
collaboratori e stile.
Con l'avvento dell'editoria elettronica e la possibilità di pubblicare
con pochissima spesa sul web c'è stata una vera e propria rinascita
delle fanzine, soprattutto di quelle che si occupano di argomenti
correlati all'informatica ed alla telematica, ma non solo. Siamo
passati dalle fanzine alle e-zine.
Sulla Rete è possibile trovare diversi documenti (alcuni li trovate
nella pagina dei link) che raccontano parte della storia di queste
pubblicazioni ed anche qualche testimonianza diretta di chi propone
storie ed immagini di quegli anni con la stessa passione di allora.
Le fanzine [prima parte]
Le
fan-zine in biblioteca
Un lungo elenco delle fanzine archiviate presso la Libreria della
"Temple University" di Philadelphia.
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