Comune di Siena
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MUSEI E COLLEZIONI

nome: Biblioteca Comunale degli Intronati

indirizzo: via della Sapienza 5, tel. 0577/280704.
orari: sett./giu.: da lunedì a venerdì 9:00/19:00, sabato 9:00/14:00; lug./ago.: 9:00/14:00. Chiuso i festivi.
scheda: La biblioteca, fondata nel 1759, conserva più di 400.000 volumi, fra i quali manoscritti, incunaboli, libri miniati, le lettere di Santa Caterina, taccuini di disegni di Francesco di Giorgio Martini (1439-1502), Giuliano da Sangallo (1445 c.-1516), Baldassarre Peruzzi (1481-1536), Domenico Beccafumi (1486-1551).

nome: Collezione Chigi Saracini

indirizzo: Via di Città 89, tel. 0577/46152.
orari: visita su richiesta
scheda: Dipinti dal XIII al XVII secolo in prevalenza senesi, sculture, reperti archeologici, disegni, stampe, mobili, collezionati da Galgano Saracini secondo il gusto delle quadrerie di fine settecento.

nome: Libreria Piccolomini

indirizzo: Piazza del Duomo, 0577/283048.
orari: dal 01/11 al 14/03: 10:00-13:00 / 14:30-17:00; dal 15/03 al 31/10: 9:00-19:30.
scheda: Si accede dall'interno dell Duomo. Fondata nel 1495 dal cardinale Francesco Piccolomini (poi papa Pio III) per custodire la biblioteca dello zio Enea Silvio Piccolomini (papa Pio II): la facciata marmorea è opera del Marrina (1497), mentre l'intera decorazione pittorica, perfettamente conservata, fu eseguita da Pinturicchio nel 1502-9. Gli affreschi rappresentano episodi della vita di Pio II, tranne quello sul portale d'entrata che raffigura l'incoronazione di Pio III. Al centro della sala è collocato il celebre gruppo scultoreo delle Tre Grazie, copia romana del III secolo di un originale greco, appositamente acquistata, dal cardinale Francesco Piccolomini per la libreria. Vi sono conservati, inoltre, gli splendidi corali miniati da Liberale da Verona, Girolamo da Cremona, Sano di Pietro e altri nel 1469-75, appartenenti al Duomo ed allo Spedale di Santa Maria della Scala.

nome: Musei dell'Accademia dei Fisiocritici

indirizzo: Prato S.Agostino 4, tel. 0577/47002.
orari: 9:00-13:00 / 15:00-18:00; chiuso il giovedì pomeriggio, sabato e festivi.
scheda: Collezioni mineralogiche, zoologiche, paleontologiche. L'Accademia, fondata nel 1691, custodisce anche la biblioteca dell'anatomico Paolo Mascagni, costituita da più di mille volumi.

nome: Musei delle Contrade

indirizzo: vedi elenco
orari: vedi elenco
scheda: I musei delle diciassette contrade principalmente raccolgono i palii vinti, di cui i più antichi risalgono al XVII secolo. Il palio, o "drappellone", consiste in un dipinto originale su stoffa, la cui esecuzione in tempi recenti è stata spesso affidata ad artisti di fama internazionale e rappresenta il trofeo che si aggiudica la contrada vincitrice delle corse dei cavalli, che si tengono annualmente il 2 luglio ed il 16 agosto in Piazza del Campo. Generalmente la contrada vincitrice apre il proprio museo al pubblico, durante i festeggiamenti della vittoria.

Nobile Contrada dell'Aquila, via Casato di Sotto 49. Si richiede richiesta scritta.
Nobile Contrada del Bruco, via del Comune 44. Rivolgersi allo 0577/44842.
Contrada della Chiocciola, via S. Marco 37. Aperto l'ultima domenica del mese, dalle 9:00 alle 12:00.
Contrada della Civetta, Piazzetta del Castellare. La domenica, dalle 10:30 alle 12:30.
Contrada del Drago, Piazza Matteotti 19. Si richiede richiesta scritta.
Imperiale Contrada della Giraffa, via delle Vergini 18. Si richiede richiesta scritta.
Contrada Sovrana dell'Istrice, via Camollia 87, rivolgersi allo 0577/48495.
Contrada del Leocorno, via di Follonica 15. Rivolgersi allo 0577/288549.
Contrada della Lupa, via Vallerozzi 71/73. Rivolgersi allo 0577/286038.
Nobile Contrada del Nicchio, via dei Pispini 68. Rivolgersi allo 0577/220337.
Nobile Contrada dell'Oca, vicolo del Tiratoio 11. Rivolgersi allo 0577/285413.
Contrada Capitana dell'Onda, via Giovanni Dupré 111. Rivolgersi allo 0577/48384.
Contrada della Pantera, via S. Quirico 26. Si richiede richiesta scritta.
Contrada della Selva, piazzetta della Selva 3. Rivolgersi allo 0577/45093.
Contrada della Tartuca, via T. Pendola 21. Chiuso per restauri.
Contrada della Torre, via Salicotto 76. Chiuso per restauri.
Contrada di Valdimontone, via di Valdimontone 6. Rivolgersi allo 0577/222590.


nome: Museo Archeologico Nazionale

indirizzo: Piazza Duomo, tel. 0577.224828.
orari: dal 01/11 al 15/03: 10:30-16:30 (dal 23/12 al 7/01: 10:00-18:00); dal 16/03 al 31/10: 10:30-16:30.
scheda: Reperti archeologici di epoca preistorica, etrusca e romana, che testimoniano l'evolversi della civiltà nel territorio senese, esposti all'interno del Santa Maria della Scala.

nome: Museo Aurelio Castelli

indirizzo: Via Osservanza 7, tel. 0577/332444..
orari: visita su richiesta
scheda: Situato presso la chiesa dell'Osservanza, il museo ospita opere d'arte e arredi sacri di proprietà della chiesa stessa.

nome: Museo Civico

indirizzo: Piazza del Campo 1, tel. 0577/292263.
orari: dal 01/11 al 15/03: 10:00-18:30; dal 16/03 al 31/10: 10:00/19:00 (luglio - agosto: 10:00-23:00).
scheda: Il museo è collocato al primo piano del Palazzo Pubblico (accesso dal cortile interno) e custodisce dipinti e famosi affreschi come Guidoriccio da Fogliano e la Maestà di Simone Martini (1284-1344), nella sala del mappamondo; il Buono e Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti (1285-1348?), nella sala della pace; le Virtù Civiche di Domenico Beccafumi (1486-1551), nella sala del concistoro. Nella loggia, posta all'ultimo piano, sono conservati frammenti originali della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia (1374?-1438).

nome: Museo d'Arte Sacra

indirizzo: Seminario Regionale Pio XII, località Montearioso, tel. 0577/587011.
orari: visita su richiesta
scheda: Dipinti, oreficerie e arredi liturgici provenienti da chiese senesi.

nome: Museo dell'Archivio di Stato

indirizzo: Via Banchi di Sotto 52, tel. 0577/247145.
orari: feriale 9:30-13:00; chiuso festivi.
scheda: Oltre ai documenti d'archivio miniati, la raccolta più interessante ed unica al mondo è quella delle tavolette di Biccherna e Gabella, amministrazioni finanziarie senesi: di legno dipinto venivano usate come copertura dei registri. 105 tavolette di vari artisti, fra i quali Ambrogio Lorenzetti (1285-1348?), Francesco di Giorgio Martini (1439-1502), Domenico Beccafumi (1486-1551).

nome: Museo dell'Opera Metropolitana

indirizzo: Piazza del Duomo 8, tel. 0577/42309.
orari: dal 01/11 al 14/03: 9:00-13:30; dal 15/03 al 30/09: 9:00-19:30 - dal 01/10 al 31/10: 9:00-18:00, chiuso 01/01, 25/12.
scheda: Il museo ha sede nei locali anticamente ricavati dalla chiusura di parte della navata destra del cosiddetto "Duomo Nuovo", la cui costruzione fu interrotta dopo il 1348. Dal museo si accede, infatti, alla sommità della facciata "nuova" del Duomo, da cui si gode il paesaggio sulla città e i dintorni. Le collezioni sono costituite da oggetti e opere d'arte provenienti dalla cattedrale e dal battistero, dagli oratori di S. Giovannino e S. Gennaro, e di S. Giovanni Battista della Morte. Fra le opere principali: Madonna con il Bambino di Jacopo della Quercia (1374?-1438); Maestà di Duccio di Buoninsegna (1255c.-1318/19); pala con il Beato Agostino Novello di Simone Martini (1284-1344).

nome: Museo della Società di Esecutori di Pie Disposizioni

indirizzo: Via Roma 71, tel. 0577/284300.
orari: visita su richiesta
scheda: Raccolta di opere pittoriche di arte senese, costituita dalle donazioni ad una delle più antiche confraternite laicali di Siena.

nome: Orto Botanico

indirizzo: Via Mattioli 4, tel. 0755/298874.
orari: da lunedì a venerdì 8:00-12:30/ 14:30-17:30, sabato 8:00-12:00, chiuso festivi.
scheda: Fondato nel 1784 da Biagio Bartalini è costituito da colture rare, ambientate con effetti molto pittoreschi.

nome: Pinacoteca Nazionale

indirizzo: Via S. Pietro 29, tel. 0577/281161.
orari: lunedì 8:30-13:30; dal martedì al sabato 8:15-19:15; festivi 8:15-13:15; chiuso 01/01, 01/05, 25/12.
scheda: Importante collezione di opere di pittura senese dal XIII al XVII secolo, che documenta l'attività di grandi maestri quali Duccio di Buoninsegna, Ambrogio e Pietro Lorenzetti, Sassetta, Sodoma e Beccafumi. La collezione fu iniziata dall'abate Giuseppe Ciaccheri nel tardo XVIII secolo, fu poi ampliata con opere provenienti dalla soppressione di chiese e conventi, da lasciti e da depositi. Nel 1930 passa allo Stato e viene quindi collocata nella sede attuale, il palazzo Buonsignori del XIV secolo, ma restaurato nel XIX secolo. Dal 1977 custodisce la collezione Spannocchi, costituita da dipinti di maestri nordici e fiamminghi, fra i quali Duerer. Nell'aprile del 1997 è stata inoltre inaugurata la Sala delle Sculture, che raccoglie sculture di maestri senesi del XIV-XV secolo, in parte mai esposte prima al pubblico. La sala è stata ricavata nella loggia del primo piano ed è arredata con sedie e tavoli, che consentono di sostarvi per ammirare la splendida vista sulla città, prima di continuare la visita al museo con le bellissime stanze di Beccafumi.

nome: Raccolta Bologna - Buonsignori

indirizzo: Via Roma 50, tel. 0577/284300.
orari: visita su richiesta
scheda: Ampia raccolta di reperti archeologici, dipinti dal XV al XX secolo, disegni del XX secolo, ceramiche, mobili, donati dalla famiglia di Montepulciano alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni.

nome: Raccolta della Sede Storica del Monte dei Paschi di Siena

indirizzo: Piazza Salimbeni 3, tel. 0577/295513.
orari: visita su richiesta
scheda: Costituita a partire dal 1491, raccoglie opere di arte senese dal XIV al XVII secolo.

nome: Santuario Casa di Santa Caterina

indirizzo: Costa Sant'Antonio, tel. 0577/44177.
orari: 9:00-12:30 / 14:30-18:00.
scheda: La casa di Santa Caterina, trasformata in santuario nel 1464, raccoglie documenti della vita della santa e dipinti con storie della santa.


SITI RELIGIOSI

nome: Battistero di San Giovanni

indirizzo: Piazza di San Giovanni
orari: dal 15/03 al 30/09: 9:00-19:30, ottobre: 9:00-18:00, dal 01/11 al 14/03: 10:00-13:00 / 14:30-17:00; chiuso 01/01, 25/12.
scheda: Il Battistero fu costruito nel 1316-25, ma la facciata è rimasta incompiuta. L'interno è a pianta rettangolare, divisa da pilastri in tre navate coperte da volte. Gli affreschi sono opera del Vecchietta e scolari, eseguiti alla metà del XV secolo, ma restaurati nel XIX secolo. Nel centro del Battistero è posto il celebre fonte battesimale, realizzato nel 1417-30, uno dei capolavori del Rinascimento. La vasca a pianta esagonale è decorata da pannelli in bronzo dorato, raffiguranti scene della vita del Battista, intercalati da statue delle Virtù: Annuncio a Zaccaria, di Jacopo della Quercia; Giustizia, di Giovanni di Turino; Nascita del Battista, di Turino di Sano; Carità, Predicazione del Battista e Prudenza di Giovanni di Turino; Battesimo di Gesù, di Lorenzo Ghiberti; Fede, di Donatello; Cattura del Battista, di Lorenzo Ghiberti; Speranza e Banchetto di Erode, di Donatello; Fortezza, di Goro di Neroccio. ll ciborio è decorato da quattro angeli di Donatello e di Giovanni Turino, da cinque statue di profeti di Jacopo della Quercia, da una Madonna con Bambino di Giovanni di Turino, ed infine è coronato da una statua raffigurante San Giovanni Battista di Jacopo della Quercia.

nome: Certosa di Pontignano

scheda: A pochi chilometri da Siena, in direzione di Gaiole in Chianti , si trova la Certosa di Pontignano, che fu fondata nel 1343 e soppressa nel 1810. Attualmente fa parte dell'Università di Siena e sono visitabili i tre chiostri rinascimentali.

nome: Chiesa dell'Osservanza

indirizzo: strada dell'Osservanza 7
scheda: Si trova circa 2,5 Km. fuori Porta Ovile ed è la chiesa più importante nelle vicinanze di Siena. Costruita nel XV secolo sul luogo di un eremo del XII secolo, fu gravemente danneggiata da un bombardamento nel 1944 e ricostruita nel 1949, riutilizzando i materiali originali. La semplice facciata è preceduta da un portico e dominata da un'alta cupola. L'interno, ad una navata, conserva medaglioni in terracotta smaltata di Andrea della Robbia (1435-1425), due Madonne di Sano di Pietro (1406-81) al primo altare a sinistra ed al terzo altare di destra, e all'altare della sacrestia il bellissimo gruppo scultoreo in terracotta policroma raffigurante la Pietà di Giacomo Cozzarelli (1435-1515). Nei locali accanto alla sacrestia è allestito il Museo Aurelio Castelli .

nome: Chiesa Evangelica

indirizzo: Viale Curtatone
scheda: Da piazza San Domenico si percorre viale Curtatone, dove dopo pochi metri si trova la Chiesa Evangelica, costruita nel 1882 in stile neoclassico. La chiesa è aperta la domenica alle ore 11:00 per il culto ed in occasione di concerti e di conferenze.

nome: Duomo

indirizzo: Piazza del Duomo
orari: dal 15/03 al 31/10: 7:30-19:30; dal 01/11 al 14/03: 7:30-13:00 / 14:30-17:00
scheda: Dedicato all'Assunta, il Duomo sorge nel luogo in cui secondo la tradizione esisteva una chiesa fin dal IX secolo. Costruito nel XIII-XIV secolo, è una delle più belle chiese gotiche della Toscana: la facciata in marmi policromi ha una ricca decorazione scultorea. La zona inferiore, aperta da tre portali con timpani gotici, è opera di Giovanni Pisano (1248-1314?), così come le statue dei profeti, dei filosofi e dei patriarchi, mentre la parte superiore del XIV secolo riproduce il coronamento del Duomo di Orvieto e mosaici ottocenteschi decorano le tre cuspidi. Il fianco destro, scandito dalle fascie marmoree chiare e scure, è aperto da grandi finestre a tabernacolo e dalla porta del perdono, sormontata da un bassorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino, attribuito a Donatello (1386-1466). I contrafforti sono coronati da statue di profeti, copie degli originali del XIV secolo, custoditi nella cripta di San Giovanni (raramente aperta al pubblico). Il campanile, a fasce bianche e nere, sorge su un'antica torre, presenta sei ordini di finestre ed è coronato da una cuspide a piramide ottagonale. L'interno del Duomo a croce latina è suddiviso in tre navate da pilastri, che sostengono le volte dipinte in azzurro con stelle d'oro. La bicromia delle fasce bianche e nere raggiunge nell'interno un effetto di grande enfasi, accentuato dal magnifico pavimento con tarsie marmoree prevalentemente dello stesso colore. I più antichi dei 56 riquadri sono del 1370 c. e sono eseguiti in graffito, mentre i successivi sono vere e proprie tarsie. Gli ultimi riquadri risalgono al 1547. Domenico Beccafumi è l'artista più impegnato nella creazione di questo splendido pavimento, poichè eseguì 35 tarsie nel 1517-47, ma complessivamente vi lavorarono più di 40 artisti in maggior parte senesi. Per motivi di conservazione, solo alcuni riquadri sono sempre visibili, perciò nella sua interezza il pavimento si può ammirare solo per brevi periodi ogni anno.. La navata centrale ed il presbiterio presentano un cornicione sostenuto dai busti di 172 pontefici, sotto il quale si trovano i busti di 36 imperatori, opera del XV-XVI secolo. Vicino ai primi pilastri sono poste due acquasantiere, splendidamente scolpite da Antonio Federighi nel 1462-63. La cupola a pianta esagonale è decorata da statue dorate di santi e da figure di patriarchi e profeti, dipinte a chiaroscuro alla fine del XV secolo. Particolarmente interessante nel transetto destro è la Cappella Chigi o della Madonna del voto, a pianta circolare, eseguita per il papa Alessandro VII da Gian Lorenzo Bernini nel 1659-62, al quale sono attribuite anche le due statue ai lati dell'ingresso (Maddalena e San Girolamo). Carlo Maratta (1625-1713) dipinse la Visitazione, sulla parete sinistra, mentre da un suo quadro è stata eseguita a mosaico la Fuga in Egitto sulla parete destra. La Madonna del voto è della seconda metà del XIII secolo (scuola di Guido da Siena) ed è oggetto di venerazione da parte dei senesi, i quali le si rivolgono nei momenti di crisi o difficoltà e perciò è circondata da ex-voto, simboli tangibili della gratitudine e del ringraziamento. Nel presbiterio sopraelevato, l'altare maggiore in marmo fu eseguito nel 1532 da Baldassarre Peruzzi, mentre il maestoso ciborio bronzeo è opera del Vecchietta (1467-72), proveniente dalla chiesa dello Spedale di Santa Maria della Scala e qui posto nel 1506. Ai lati dell'altare maggiore figure di angeli, capolavori di Francesco di Giorgio Martini (1439-1502), tranne le due superiori. Sui pilastri del presbiterio sono posti otto candelabri in forma di angeli, eseguiti da Domenico Beccafumi nel 1548-50, il quale è autore anche dell'affresco dell'abside, molto alterato nel XIX secolo. Sopra l'affresco si trova la preziosa finestra circolare realizzata nel 1288 su disegno di Duccio, probabilmente l'esemplare più antico di vetrata piombata esistente in Italia. Infine, il presbiterio conserva un bel coro ligneo della fine del XIV secolo ed ampliato nel XVI. Passando nel transetto sinistro si può ammirare lo splendido pergamo, capolavoro di Nicola Pisano, eseguito nel 1265-69 con la collaborazione del figlio Giovanni, di Arnolfo di Cambio, di Donato e Lapo di Ricevuto. Il pulpito a pianta ottagonale è sostenuto da colonne, fra le quali si aprono eleganti archi trilobati, decorati da statue di profeti e di virtù. Delle nove colonne, quattro hanno la base a forma di leone, mentre la base della centrale è circondata dalle otto figure delle arti. Il parapetto è formato da sette pannelli con storie della vita di Cristo e con la raffigurazione del Giudizio Universale, uniti fra loro da statue di profeti e della Madonna con il Bambino. Il pergamo, eseguito a pochi anni di distanza da quello per il Battistero di Pisa, segna la piena adesione di Nicola Pisano allo stile gotico, senza perciò rinunciare alla sua formazione classica: la forza espressiva delle singole figure ne esalta l'individualità, mentre l'incalzante ritmo narrativo le fonde nell'unità della scena. Si prosegue nel transetto sinistro, dove è posta la tomba del cardinale Riccardo Petroni eseguita da Tino di Camaino nel 1317-18, il cui modello fu spesso ripetuto nel corso del XIV secolo. Di fronte, sul pavimento si noti la lastra tombale del vescovo Giovanni Pecci, opera di Donatello datata 1426. Si passa quindi nella Cappella di San Giovanni Battista, elegante costruzione rinascimentale che custodisce affreschi restaurati di Pinturicchio (1454-1513) e la statua bronzea di San Giovanni Battista, opera tarda di Donatello (1457), che richiama le soluzioni stilistiche già sperimentate nella Maria Maddalena, ora nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. Nella navata sinistra è l'entrata alla Libreria Piccolomini , fondata nel 1495 dal cardinale Francesco Piccolomini (poi papa Pio III) per custodire la biblioteca dello zio Enea Silvio Piccolomini (papa Pio II): la facciata marmorea è opera del Marrina (1497), mentre l'intera decorazione pittorica, ottimamente conservata, fu eseguita da Pinturicchio nel 1502-9. Dopo la libreria, nella navata sinistra si trova il grandioso altare Piccolomini, eseguito nel 1481-85 da Andrea Bregno, decorato dalle statue di San Gregorio, San Paolo, San Pietro e San Pio, poste nelle nicchie inferiori, che sono opere giovanili di MIchelangelo del 1501-4, mentre la Madonna con il Bambino nella nicchia in alto è probabilmente opera giovanile di Jacopo della Quercia (1397-1400). La tavola raffigurante la Madonna con il Bambino, posta sull'altare, è attribuita a Paolo di Giovanni Fei (1385 c.). Usciti dal Duomo, si percorre la piazza sul fianco destro del Duomo e si scendono le scale, che conducono al Battistero di San Giovanni .

nome: Eremo di Lecceto

scheda: Dopo il Castello di Belcaro si prosegue fino all'incrocio dove si trovano le indicazioni per Lecceto e San Leonardo al Lago . L'eremo di Lecceto si raggiunge percorrendo una strada bianca fra fitti boschi. Il convento sorge in posizione suggestiva sul luogo di un antico eremo agostiniano e conserva l'aspetto fortificato, con una massiccia torre di guardia, risalente al XIV secolo. Fu soppresso nel 1810, ma in seguito vi sono tornate le monache agostiniane, che tuttora lo abitano. Di conseguenza solo una parte del convento è visitabile. Tornati al bivio per l'eremo, si può proseguire in direzione La Locaia e raggiungere dopo pochi metri una piacevole zona verde, attrezzata per pic-nic.

nome: Il pavimento del Duomo

indirizzo: Piazza del Duomo
scheda: Il magnifico pavimento fu realizzato nel XIV-XVI secolo: è composto da 56 riquadri raffiguranti simboli, virtù e storie bibliche. Solo i riquadri delle navate e del presbiterio sono generalmente visibili, fra i quali si osservi in particolare le scene in corrispondenza della cupola, eseguite da Giovanni Sozzini e Domenico Beccafumi (1521-24), e nel transetto sinistro la splendida Strage degli innocenti di Matteo di Giovanni (1481, restaurata alla fine del XVIII secolo). Il pavimento nelle navate laterali è decorato da figure di Sibille e quello della navata centrale da: Ermete Trismegisto; i simboli di Siena e delle città alleate; la ruota con l'aquila imperiale; la Fortuna (1504-6 su disegno di PInturicchio) e la ruota della vita.

nome: Oratorio di San Bernardino

indirizzo: piazza San Francesco
orari: dal 15/03 al 31/10: tutti i giorni 10:30-13:30 / 15:00-17:30.
scheda: A destra di San Francesco si trova l'Oratorio di San Bernardino, che è stato costruito nel XV secolo, sul luogo dove San Bernardino ha spesso predicato. La cappella inferiore è stata decorata nel XVII secolo da artisti senesi, mentre molto più interessante è la cappella superiore con soffitto e pareti di legno e stucco di Ventura Turapilli (1496), che incorniciano gli splendidi affreschi di Girolamo del Pacchia, Beccafumi e Sodoma (1518-32). All'altare, Madonna col Bambino di Sano di Pietro (1406-1481).

nome: San Cristoforo

indirizzo: piazza Tolomei
scheda: Chiesa di origine romanica, ma completamente rimaneggiata nel XVIII secolo. La facciata in mattoni, suddivisa da quattro colonne e adornata da due statue, risale al 1800. L'interno ad una navata conserva al primo altare di sinistra una bella Madonna con Bambino e Santi (c. 1508) di Girolamo del Pacchia; all'altare maggiore Beato Bernardo Tolomei, gruppo scultoreo di Bartolomeo Mazzuoli (1693). A sinistra della chiesa, in via del Moro, è l'ingresso al chiostro costruito nel XVII secolo e restaurato nel 1921, oggi sede di mostre. Continuando a percorrere via del Moro si arriva in piazza Salvani, dove si trova la chiesa di Santa Maria di Provenzano .

nome: San Domenico

indirizzo: piazza San Domenico
scheda: Partendo da piazza Salimbeni si prende Costa dell'Incrociata e si prosegue per via della Sapienza, dove al numero 5 è la Biblioteca Comunale degli Intronati . La prima strada sulla sinistra, Costa di Sant'Antonio, conduce in forte discesa al Santuario Casa di Santa Caterina . Continuando per via della Sapienza si giunge di fronte a San Domenico. La chiesa, costruita in laterizi, domina imponente la piazza, dalla quale si gode una magnifica vista sul Duomo e sulla Torre del Mangia . La chiesa fu iniziata nel 1226, ampliata nel XIV secolo e compiuta nel 1465. Nel 1531 fu restaurata in seguito ad un incendio, infine nel XVIII secolo fu abbassato il campanile, che fu anche coronato da merli. L'interno è ad una navata dall'aspetto maestoso. A destra dell'ingresso si trova la Cappella delle Volte, al cui altare è un affresco di Andrea Vanni (1332-1414) artista contemporaneo di Santa Caterina, che si può considerare l'unico vero ritratto della Santa. Sulla parete di destra si apre la Cappella di Santa Caterina, che è decorata dagli splendidi affreschi di Sodoma (1477-1549), tranne quello di destra che è di Francesco Vanni (1593). Il tabernacolo sull'altare della cappella, opera di Giovanni di Stefano (1466) racchiude un reliquario contenente la testa di Santa Caterina. Molto belli sono anche il pavimento marmoreo e le grottesche dei pilastri. Alla fine della parete destra è posta l'Adorazione del Pastori di Francesco di Giorgio Martini (1439-1502), mentre nella prima cappella del transetto destro si nota la Madonna con Bambino e Santi, trittico di Matteo di Giovanni (c. 1430-95). All'altare maggiore sono di notevole interesse il tabernacolo e i due angeli marmorei di Benedetto da Maiano (1442-97). Nel transetto sinistro, nella seconda cappella si trova Santa Barbara in trono fra angeli e Sante, capolavoro di Matteo di Giovanni. L'ampia cripta, a tre navate con volte a crociera, è aperta solo in occasione di concerti o conferenze.

nome: San Francesco

indirizzo: piazza San Francesco
scheda: A sinistra della chiesa di Santa Maria di Provenzano, via Provenzano si congiunge a via Dei Rossi, si volta a destra e si oltrepassa l'arco di San Francesco, decorato da statue del XIV secolo, per arrivare alla piazza dove si trova la chiesa di San Francesco. La basilica, costruita in stile gotico nel XIV- XV secolo, fu distrutta da un incendio nel 1655 e restaurata nel 1885-92. La facciata fu costruita nel 1894-1913, mentre l'elegante campanile è del 1765. L'interno ad una sola navata è scandito dalle bande alternate di pietra bianca e nera ed è illuminato dalle grandi bifore e da una quadrifora absidale, decorate da vetrate piombate del tardo XIX secolo. Le opere più importanti conservate nella basilica sono, nella prima cappella a sinistra del presbiterio, Crocifissione (c. 1331), affresco distaccato di Pietro Lorenzetti, e, nella terza cappella del transetto sinistro, San Ludovico D' Angiò ai piedi di Bonifacio VIII e Martirio di frati francescani a Ceuta (c. 1331) di Ambrogio Lorenzetti. Il convento ed i chiostri sono stati restaurati per ospitare sedi universitarie. Sul lato destro della piazza si trova l'Oratorio di San Bernardino .

nome: San Leonardo al Lago

scheda: Sulla stessa strada che conduce all' Eremo di Lecceto si trovano le indicazioni per San Leonardo al Lago, che si raggiunge percorrendo una strada bianca fra i boschi. San Leonardo al Lago, eremo agostiniano del XII secolo, sorge in cima ad una collina che domina una valle, dove una volta c'era un lago. Purtroppo l'eremo è oggi abbandonato e generalmente chiuso al pubblico. Si può quindi ammirare la semplice facciata a capanna della chiesa, decorata da un portale e da una rosone, ed i resti del convento, oggi trasformato in abitazione privata.

nome: San Martino

indirizzo: via del Porrione
scheda: Accanto alle Logge del Papa sorge su una scalinata la chiesa di San Martino, costruita nel 1537. La facciata in pietra, in stile manieristico romano, è opera di Giovanni Fontana (1613). L'interno è a croce latina e ad una navata con profondo presbiterio. Tra le opere custodite nella chiesa si notino in particolare al secondo altare di destra Circoncisione di Guido Reni (1575-1642); al terzo altare di destra Martirio di San Bartolomeo del Guercino (1591-1666) e al terzo altare di sinistra Natività di Domenico Beccafumi (1486-1551).

nome: San Niccolò al Carmine

indirizzo: Pian dei Mantellini
scheda: Si percorre tutta Via di Città e si prosegue per via Stalloreggi, dopo la piccola piazza Postierla (o i Quattro Cantoni) attraversando il quartiere più antico di Siena. All'angolo con via di Castelvecchio si trova un tabernacolo, docorato da un affresco del Sodoma (1477-1549) raffigurante la Pietà, detto anche "Madonna del Corvo", perchè la leggenda racconta che nel 1348 qui cadde morto un corvo, portatore della peste in città. Raggiunto l'Arco dell Due Porte, antica porta delle mura del secolo XI, si volta a sinistra per Pian dei Mantellini, dove sorge San Niccolò al Carmine con l'annesso convento, oggi sede universitaria. La chiesa risale al XIV secolo, ma fu rimaneggiata all'inizio del XVI secolo da Baldassarre Peruzzi. L'interno a una navata ha conservato l'aspetto trecentesco e custodisce al secondo altare di destra il bellissimo San Michele di Domenico Beccafumi (1486-1551).

nome: San Pietro alla Magione

indirizzo: via Camollia
scheda: Dopo aver visitato Santa Maria in Portico a Fontegiusta , si può proseguire per via Camollia, dove poco più avanti, sulla sinistra, si trova San Pietro alla Magione. La chiesa, costruita nel secolo XI, fu dei Templari ed in seguito dell'Ordine di Malta. La semplice facciata in pietra è decorata da un bel portale gotico; sul fianco destro si nota una cappella del XVI secolo in laterizi. L'interno, ad una navata e con il presbiterio rialzato, è molto suggestivo, illuminato dalle finestre lunghe e strette. Sulle pareti sono conservati frammenti di affreschi distaccati dall'annessa foresteria, mentra la Madonna con il Bambino, nella cappella di destra, è un affresco attribuito al Riccio (c. 1500-1571). Circondano la chiesa gli edifici della magione, che accoglievano i pellegrini in viaggio sulla Via Francigena .

nome: Sant'Agostino

indirizzo: prato di Sant'Agostino
orari: dal 15/03 al 31/10: 10:30-13:30 / 15:00-17:30.
scheda: Si può raggiungere la chiesa percorrendo Pian dei Mantellini o via San Pietro. Dal giardino antistante il monumento si gode una bella vista sulla città e sulla campagna. La chiesa fu costruita nel 1258 e rimaneggiata nel XV secolo e nel XVIII secolo da Luigi Vanvitelli (1700-73). E' stata chiusa al pubblico nel 1982 ed in seguito utilizzata come sede espositiva. L'ampio interno ad una navata conserva al secondo altare di destra una Crocefissione di Perugino (1450?-1523), nella Cappella Piccolomini la Maestà affresco di Ambrogio Lorenzetti (1285-1348?) nella lunetta e all'altare Epifania, uno dei capolavori del Sodoma (1477-1549).
A sinistra di Sant'Agostino si trovano la piccola chiesa di Santa Mustiola alla Rosa e l'ex-convento dei camaldolesi, oggi sede dei Musei dell'Accademia dei Fisiocritici , e poco oltre l'Orto Botanico .


nome: Santa Maria dei Servi

indirizzo: via Val di Montone
scheda: Partendo dalle Logge del Papa , si percorre via di Pantaneto e si prosegue per via Roma, dove si trovano al n. 50 la raccolta Bologna-Buonsignori e al n. 71 il Museo della Società di Esecutori di Pie Disposizioni . Si volta quindi a destra per via di Val di Montone, che conduce alla chiesa di Santa Maria dei Servi. L'edificio sorge su una scalinata, da cui si gode una splendida vista sul Duomo e sul Palazzo Pubblico . La chiesa fu costruita nel XIII secolo e ingrandita nel XIV-XV secolo, come si può notare nell'interno a croce latina, dove lo stile gotico del transetto e dell'abside si unisce allo stile rinascimentale delle tre navate. Le opere più importanti che la chiesa custodisce sono nella navata destra, al secondo altare, Madonna con il Bambino (detta Madonna del Bordone) di Coppo di Marcovaldo firmata e datata 1261, in stile bizantineggiante e parzialmente ridipinta da un allievo di Duccio di Buoninsegna; al quinto altare, Strage degli Innocenti di Matteo di Giovanni del 1491; nel presbiterio, seconda cappella di destra, Strage degli Innocenti, resti di affreschi del XIV secolo forse di Pietro Lorenzetti (c. 1280-1348?) e nella seconda cappella a sinistra, Adorazione dei Pastori (1404) di Taddeo di Bartolo con affreschi alle pareti attribuiti a Pietro Lorenzetti ed altri (scene della vita di San Giovanni Battista); nella navata sinistra, al secondo altare, Madonna di Belverde di Jacopo di Mino del Pellicciaio e Taddeo di Bartolo (fine del XIV secolo). La semplice facciata in mattoni presenta un portone e due rosoni. Il campanile in stile romanico del XIII secolo è aperto da quattro ordini sovrapposti di finestre.

nome: Santa Maria di Provenzano

indirizzo: piazza Salvani
scheda: A sinistra della chiesa di San Cristoforo si prende via del Moro, che in pendenza giunge in piazza Salvani, dove si trova Santa Maria di Provenzano. La chiesa, costruita in pietra nel 1594 da Flaminio del Turco, è caratterizzata da linee semplici e grandiose ed è l'unico edificio senese che nell'interno rivela l'influisso dello stile barocco. L'interno ad una navata, con cupola ottagonale, custodisce all'altare maggiore un'immagine a rilievo della Madonna del XV secolo, alla quale è dedicato il palio del 2 luglio. Il drappellone viene infatti conservato nella chiesa fino al giorno della corsa, quando viene portato in Piazza del Campo e quindi consegnato alla contrada vincitrice, che in segno di ringraziamento ritorna con il premio alla chiesa per cantare il Te Deum.

nome: Santa Maria in Portico a Fontegiusta

indirizzo: via di Fontegiusta
scheda: Partendo da Piazza Salimbeni , si percorre via Montanini e si prosegue per via Camollia fino a raggiungere l'arco di Fontegiusta a sinistra dove inizia via di Fontegiusta, che in discesa conduce a Santa Maria in Portico. La chiesa fu costruita nel 1482-84 su disegno di Francesco Fedeli, mentre il bel portale ed i fregi marmorei furono realizzati nel 1489 da Neroccio di Bartolomeo o da Urbano da Cortona. L'interno a pianta quadrata è diviso in tre navate: all'altare maggiore, Madonna con il Bambino, affresco del XIV secolo incorniciato da un bel tabernacolo di Marrina (c. 1517). Sopra l'ingresso principale sono appesi un osso di balena ed alcune armi, che secondo la tradizione sono state donate da Cristoforo Colombo, che sarebbe stato studente presso l'Università di Siena. Accanto all'ingresso laterale è posta una deliziosa acquasantiera bronzea, firmata da Giovanni delle Bombarde e datata 1480.

nome: Sinagoga

indirizzo: vicolo delle Scotte 14
orari: aperto solo la Domenica; aprile-ottobre: 10:00-13:00 / 14:00-17:00; novembre-marzo: 10:00-13:00 / 14:00-16:00; visite guidate tel. 055.2346654.
scheda: Partendo da Piazza del Campo si percorre via di Salicotto a sinistra della Torre del Mangia e si volta la prima strada a sinistra, vicolo delle Scotte, dove si trova la Sinagoga costruita nel 1776 dall'architetto fiorentino G.Del Rosso, in stile di transizione dal rococò al neoclassicismo. Il ghetto si estendeva in questa zona, fra via di Salicotto e via del Porrione - via di San Martino, dal 1571 al 1796. La Sinagoga di Siena è la più antica della Toscana.


SITI STORICI

nome: Castello di Belcaro

scheda: Uscendo da Porta San Marco, si seguono le indicazioni per Roccastrada-Grosseto fino alla deviazione sulla destra per il Castello di Belcaro. Il monumento è circondato da un folto parco aperto al pubblico: risalente al XII secolo, il castello fu trasformato in villa da Baldassarre Peruzzi (1481-1536). Il castello è di proprietà privata ed è generalmente chiuso al pubblico.

nome: Fonte Branda

indirizzo: via di Fonte Branda
scheda: Si raggiunge percorrendo la ripida via di Fonte Branda, oppure prendendo via della Galluzza, pittoresca strada medievale caratterizzata da otto archi, di cui il primo aperto da una trifora, e voltando a sinistra nel vicolo del Costaccino per arrivare in via di Fonte Branda, che scende alla fonte posta ai piedi del colle su cui domina la maestosa chiesa di San Domenico. Fonte Branda è la più bella e antica fonte di Siena: documentata fin dal 1081, ampliata nel XII secolo, fu ricostruita nel 1246-48 da Giovanni di Stefano. Sul fronte è aperta da tre arcate ogivali e decorata da quattro doccioni in forma di leone e dallo stemma cittadino. E' coronata da merli. A destra della fonte si trova via del Tiratoio, che conduce al Santuario Casa di Santa Caterina .

nome: Fortezza Medicea

indirizzo: La Lizza
scheda: Partendo da San Domenico , si percorre l'alberato Viale dei Mille, che gira attorno alla poderosa Fortezza Medicea o Forte di Santa Barbara, fatto costruire nel 1560 da Cosimo I de Medici su disegno di Baldassarre Lanci. Nel 1937 i bastioni furono sistemati a giardino: splendidi panorami sulla città e sui colli dall'alto degli spalti. Nel primo bastione a sinistra rell'entrata, non dimenticate di visitare l'Enoteca Italiana e di gustare i suoi pregiati vini senesi ed italiani.

nome: Le Fonti

scheda: Città ricca d'acqua, Siena ha conservato numerose fonti pubbliche, utilizzate dai cittadini fino agli anni '50. L'aspetto attuale delle fonti risale al XIV secolo, quando la città vive un periodo di prosperità durante il Governo dei None (1285-1355). Sono formate da un edificio con alte arcate a sesto acuto, che costituiscono l'accesso ad un ambiente coperto da volte a crociera, dove si trova una grande vasca rettangolare di raccolta delle acque. Le meglio conservate sono Fonte Branda (la più antica), Fonte Nuova d'Ovile e Fonte d'Ovile, vicino alla porta omonima .

nome: Le mura e le porte

scheda: Il sistema difensivo di Siena è medievale, caratterizzao da un muro alto che circonda la città, rafforzato da alcune torri e che ha conservato otto porte. molto interessanti per la struttura difensiva che presenta il sistema della doppia porta (antemurale) sono Porta Romana (al termine di via Roma), Porta Pispini (alla fine della via omonima) e Porta Ovile (in fondo a via Vallerozzi, in forte discesa), tutte del XIV secolo con merlatura sorretta da archetti ciechi, in stile gotico.

nome: Logge del Papa

indirizzo: via Banchi di Sotto
scheda: Accanto a Palazzo Piccolomini si trovano le Logge del Papa, costruite in pietra nel 1462 su disegno di Antonio Federighi per Pio II. La facciata è aperta da tre ampie arcate sorrette da colonne corinzie. Purtroppo sono in restauro da molti anni.

nome: Palazzo Chigi-Saracini

indirizzo: Via di Città 89
scheda: Bell'esempio di palazzo gotico, fu costruito in pietra e laterizi nel XII-XIV secolo e parzialmente rifatto nel XVIII secolo, quindi restaurato nel 1914-22. L'elegante facciata asseconda la curva della strada ed è aperta da due ordini di raffinate trifore. Sulla sinistra è posta una torre mozza in pietra. Il palazzo ospita l'Accademia Musicale Chigiana, fondata nel 1932 dal conte Guido Chigi-Saracini, che durante i mesi estivi organizza corsi di perfezionamento musicale di livello internazionale. Il piano nobile custodisce la Collezione Chigi-Saracini .

nome: Palazzo Piccolomini

indirizzo: via Banchi di Sotto 52
scheda: Uscendo da Piazza del Campo per via Rinaldini, all'incrocio per via Banchi di Sotto si trova il maestoso Palazzo Piccolomini, iniziato da Pierpaolo Porrina nel 1469 forse su disegno di Bernardo Rossellino. L'edificio in stile rinascimentale fiorentino ricorda, infatti, sia palazzo Rucellai di Leon Battista Alberti (1406-1472) sia Palazzo Piccolomini di Pienza di Bernardo Rossellino (1409-1464). L'armoniosa facciata in pietra presenta due stemmi dei Piccolomini ed è coronata da un cornicione molto elegante, decorato con le armi della famiglia. Nel cortile interno si notino i bei peducci, scolpiti dal Marrina nel 1509. Il palazzo ospita il museo dell'Archivio di Stato .

nome: Palazzo Piccolomini o delle Papesse

indirizzo: Via di Città 126
orari: 12:00-19:00.
scheda: Posto poco oltre il Palazzo Chigi-Saracini , è un interessante esempio di achitettura rinascimentale, caratterizzato dalla facciata a bugnato nel piano terreno. Il palazzo fu costruito nel 1460-95 su disegno di Bernardo Rossellino per Caterina Piccolomini, sorella di Pio II. Ora è sede del Centro Arte Contemporanea.

nome: Palazzo Pubblico

indirizzo: Piazza del Campo
scheda: Uno dei più bei palazzi gotici della Toscana, fu costruito nel 1297-1310 e quindi ampliato a più riprese. La facciata presenta un corpo mediano a tre piani e due ali a due piani, di cui il secondo aggiunto alla fine del XVII secolo. Realizzata in pietra fino al primo ordine di trifore, poi in mattoni, la facciata reca un coronamento a merli ed un grande rosone con il monogramma di Cristo, simbolo di San Bernardino. Sul lato sinistro del palazzo si trova la Cappella di Piazza, eseguita nel 1352-76 quale ringraziamento per la fine della terribile peste del 1348. Ha la struttura di una leggiadra loggia aperta, decorata con statue in maggior parte eseguite da Mariano d'Agnolo nel 1377-78 e ampliata nel 1463-68 da Antonio Federighi. La Cappella è dominata dalla slanciata Torre del Mangia, costruita da Minuccio e Francesco di Rinaldo (1338-48) in mattoni e coronata da una bella cella campanaria in pietra, forse progettata da Lippo Memmi nel 1341. L'accesso della Torre è posto nel cortile interno del palazzo: la fatica di salire 336 scalini è ampiamente appagata dalla splendida vista che si gode dalla sommità della Torre (orario: dal 01/11 al 15/03, 10:00-16:00; dal 16/03 al31/10: 10:00-19:00; luglio-agosto: 10:00-23:00). Sempre nel cortile interno si trova l'ingresso del Museo Civico .

nome: Palazzo Tolomei

indirizzo: piazza Tolomei
scheda: Partendo da Piazza del Campo , si percorre vicolo di San Pietro che conduce alla Croce del Travaglio, dove inizia via Banchi di Sopra che dopo pochi metri si apre sulla piazza Tolomei. Sulla sinistra si trova palazzo Tolomei, il più antico palazzo privato di Siena, già documentato nei 1205 e restaurato dopo il 1267, oggi sede di una banca e di uffici. Costruito in pietra in stile gotico, ha una facciata suddivisa in due piani ed aperta da belle bifore trilobate ad archi acuti. Di fronte al palazzo si trova una colonna con la lupa senese e la chiesa di San Cristoforo .

nome: Piazza del Campo

scheda: Percorrendo via Banchi di Sopra si giunge all'incrocio detto Croce del Travaglio, antico tratto della Via Francigena, dove si affaccia la Loggia della Mercanzia, iniziata nel 1417 su disegno di Sano di Pietro e conclusa nel 1444 da Pietro del Minella, mentre il piano superiore fu aggiunto nel XVII secolo. I pilastri, che sorreggono le tre arcate, sono decorati con statue di santi, eseguite nel 1456-63 dal Vecchietta e da Antonio Federighi, quest'ultimo autore anche del banco marmoreo del porticato di destra. Ai lati della loggia si trovano due accessi alla famosa Piazza del Campo: l'originale forma a conchiglia della piazza, posta in discesa verso il Palazzo Pubblico e chiusa da dimore in mattoni, garantisce un effetto scenografico meraviglioso. Fin dal 1347 la parte centrale della piazza è lastricata in mattoni e suddivisa da striscie di pietra in nove settori, in memoria del Governo dei Nove, fautore della costruzione del Palazzo Pubblico e della piazza stessa. Di fronte al Palazzo Pubblico si trova la Fonte Gaia, riproduzione ottocentesca del capolavoro di Jacopo della Quercia (1374?-1438), di cui alcuni frammenti sono conservati nel Museo Civico . Palazzo Sansedoni, caratterizzato da tre ordini di trifore gotiche e dalla particolare torre con pianta a rombo, ha conservato l'aspetto trecentesco, nonostante sia stato ristrutturato nel XVIII secolo.

nome: Piazza del Duomo

scheda: Si percorre tutta via di Città fino alla piccola Piazza Postierla (o i Quattro Cantoni), dove, voltando a sinistra si raggiunge la Pinacoteca Nazionale , e voltando a destra si imbocca via del Capitano, che porta in Piazza del Duomo. La vista migliore della piazza si gode proprio da questa via, da dove si possono ammirare la lunga facciata in laterizi dello Spedale di Santa Maria della Scala , il Palazzo Arcivescovile (costruito in forme gotiche nel 1718-23), la splendida mole marmorea del Duomo e le imponenti arcate del Duomo Nuovo, rimaste a ricordo del grandioso progetto di trasformare la chiesa attuale nel transetto di un maestoso duomo, in grado di competere in grandezza con quello di Firenze. I lavori di ampliamento, iniziati nel 1339 da Lando di Pietro, furono sospesi nel 1355 a causa degli errori statici, che minacciavano la nuova costruzione, e delle difficoltà economiche conseguenti la peste del 1348.

nome: Piazza Salimbeni

scheda: Via Banchi di Sopra unisce Piazza del Campo a Piazza Salimbeni ed è la passeggiata per eccellenza dei senesi. Piazza Salimbeni assume l'aspetto attuale nel 1879-80, quando Giuseppe Partini amplia e restaura i tre palazzi che la circondano per il Monte dei Paschi di Siena, celebre banca sorta nel 1624, incorporando il Monte Pio fondato nel 1472, che ottenne quale garanzia le annue rendite demaniali dei pascoli (paschi) della Maremma senese. A sinistra della piazza è il Palazzo Tantucci del 1548, di fronte si trova il Palazzo Spannocchi con l'elegante facciata rinascimentale di Giuliano da Maiano (1470), ripetuta sulla piazza da Giuseppe Partini, costruito per Ambrogio Spannocchi, tesoriere di Papa Pio II. In fondo alla piazza è il Palazzo Salimbeni del XIV secolo, molto rimaneggiato nel XIX secolo, la cui facciata più caratteristica è quella posteriore su piazza dell'Abbadia. I palazzi, oltre agli uffici della Banca, ospitano la Raccolta della Sede Storica del Monte dei Paschi .

nome: Spedale di Santa Maria della Scala

indirizzo: Piazza del Duomo
orari: dal 16/03 al 31/10 e dal 23/12 al 07/01: 10:00-18:00; dal 01/11 al 15/03: 10:30-16:30.
scheda: La tradizione racconta che l'ospedale fu fondato dal beato Sorore nel IX secolo, mentre i documenti più antichi che lo citano risalgono al secolo XI. La costruzione attuale conserva parzialmente la struttura dell'inizio del XIV secolo ed è caratterizzata dalla lunga facciata, aperta da grandi finestre e bifore. L'interno custodisce sale affrescate nel XIV-XVI secolo, fra le quali particolarmente interessante è la sala dell'infermeria o pellegrinaio, decorata da un ciclo di affreschi dedicato alla storia dell'ospedale, eseguiti in maggior parte da Domenico di Bartolo nel 1440-43. La chiesa di Santa Maria della Scala o della Ss.Annunziata, costruita nel XIII secolo, fu rinnovata nel 1466. E' ad una navata con presbiterio sopraelelvato e conserva sull'altare maggiore una statua bronzea raffigurante Cristo risorto del Vecchietta del 1476, ispirata alla lezione di Donatello. Recentemente l'ospedale è stato trasferito in una nuova sede, perciò un numero maggiore di sale sarà visitabile dopo i restauri.

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