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In realtà il vero scontro del nostro tempo non è fra cristianesimo, islam ed ebraismo, è fra la religiosità da una parte e un nuovo paganesimo che subordina l'uomo e la creazione alla manipolazione economica e tecnologica che sta distruggendo il pianeta insieme alle fondamentali virtù umane. Puoi leggere un commento a questo articolo alla pagina Un Crocifisso non divide, di Mario Cicala
Nei giorni scorsi l'Unione Musulmani Italiani che riunisce una ventina
di aderenti ed è capeggiata da un italoscozzese resosi noto sulla
stampa per una comparizione a Porta a Porta e per una specie di occupazione
della cattedrale di San Petronio a Bologna, ha stilato un comunicato contro
i crocifissi nelle scuole subito ripreso con una certa enfasi dalla stampa
per attizzare il fuoco dello scontro fra islam e occidente sedicente cristiano.
Purtroppo l'assessore Lastri alla pubblica istruzione di Firenze, impaurita,
ha subito dato disposizioni di avviare una dismissione dei crocifissi
a seconda dei pareri dei vari plessi. Questo articolo vorrebbe essere
una risposta. Oggi le riflessioni della Ginzburg sono, se possibile, ancora più attuali in un contesto dove ogni considerazione sembra incentrata sull'esaltazione del più forte e il disprezzo del debole e perseguitato. La decisione di togliere il crocifisso dalle aule manifesta incomprensione per la sostanza del messaggio che promana dalla Croce: segno d'amore immenso spinto fino al sacrficio di sé e al perdono dei nemici; segno di riscatto dal male e perciò speranza di liberazione integrale. Appare funzionale al liberismo ottuso che cancella l'importanza della solidarietà verso il debole, insieme alla radice storica dell'identità di un popolo e al contributo che la fede cristiana pubblicamente manifestata per secoli ha dato e da all'ansia profonda dell'umanità. La laicità intesa come cancellazione di ogni espressione tradizionale della fede è uguale al vuoto, con cui è impossibile costruire il futuro, ma il popolo italiano e fiorentino in particolare sono tutto fuorchè vuoto e hanno saputo esprimere alcuni dei messaggi più alti del cammino umano, inscindibili dall'avventura cristiana. Ma chi sono questi dell' "Unione musulmani d'Italia" che propugnano
un laicismo mutilante per tutti? Firenze ha da secoli un ruolo centrale nel tessere il cammino comune fra i membri della famiglia di Abramo proprio per la fede cristiana che la anima: non può dimettersi dal continuare ad esprimere sempre più compiutamente e liberamente la sua vocazione senza complessi d'inferiorità ma fiera dei crocifissi nelle sue scuole, che la sollecitano al dialogo con ogni essere umano di qualsiasi religione. In realtà il vero scontro del nostro tempo non è fra cristianesimo, islam ed ebraismo, i quali al di là di ogni deviazione hanno nelle loro radici e nel loro destino la fratellanza solidale. Il vero scontro oggi in realtà è fra la religiosità da una parte e un nuovo paganesimo che subordina l'uomo e la creazione alla manipolazione economica e tecnologica che sta distruggendo il pianeta insieme alle fondamentali virtù umane. Quei musulmani e quegli ebrei che, a differenza di Natalia Ginzburg, si fanno paladini di un laicismo mutilante sono nemici di ogni religione, anche della propria, ed è profondamente giusto che un paese libero come l'Italia non permetta loro di prevalere. |
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