Scoprire
l'Ottocento.
Politica
e
storia
del
secolo
lungo.
A.Caspani
-
F.Foschi
-
G.
Trivelloni
-
M.Vezzali
A
cura
di
Mariano
Vezzali.
Con
esercizi
per
l'analisi
e
l'approfondimento
del
testo
a
cura
di
Fabrizio
Foschi.
Un
secolo
che
prende
spunto
dalla
Rivoluzione
francese
e
che
proietta
ben
dentro
il
secolo
successivo
una
serie
di
sconvolgimenti
dovuti
allo
scontro
tra
le
concezione
rappresentativa
dello
Stato
ed
il
perdurante
assetto
assolutistico
è
un
secolo
lungo.
In
questo
ampio
e
fondamentale
periodo
si
collocano
eventi,
si
muovono
personaggi,
si
creano
e
si
disfano
istituzioni:
del
vario
accadere
dell'Ottocento
questo
libro
non
intende
in
nessun
modo
offrire
un
riassunto,
ma
piuttosto
un'ipotesi
interpretativa,
basata
su
tre
concetti
chiave,
quello
della
nazione,
quello
del
mito
del
mondo
perfetto
e
quello
della
democrazia.
Lo
storico
inglese
Eric
Hobsbawm,
in
una
sua
celebre
opera
del
1995,
ha
definito
il
Novecento
"secolo
breve",
intendendo
con
questo
che
la
storia
mondiale
è
stata
condizionata
dall'ascesa,
dal
consolidamento,
dalla
crisi
ed
infine
dalla
dissoluzione
del
comunismo
europeo:
questo
processo,
svoltosi
tra
il
1917
ed
il
1991,
costituisce
la
specificità
del
Novecento
che
si
configura,
appunto
come
secolo
breve.
Dalla
suggestiva
espressione
di
Hobsbawm
nasce
il
titolo
di
questo
libro,
con
la
differenza
però
che,
nel
retrocedere
alla
considerazione
dell'Ottocento,
occorre
parlare
di
secolo
lungo.
Un
secolo
di
cui
non
si
può
dire
che
inizi
col
primo
giorno
del
gennaio
1800,
ma
col
1789,
con
la
Rivoluzione
francese
che
proietta
ben
dentro
il
secolo
successivo
una
serie
di
sconvolgimenti
dovuti
allo
scontro
tra
la
concezione
rappresentativa
dello
Stato
ed
il
sopravvivente
assetto
assolutistico.
Né
si
può
dire
che
la
storia
del
secolo
finisca
il
31
dicembre
1899,
perché
gli
squilibri
dell'ultimo
trentennio
dell'Ottocento
finiranno
per
scaricarsi
nella
grande
guerra.
In
questo
secolo
lungo
si
collocano
eventi,
si
muovono
personaggi,
si
creano
e
si
disfano
istituzioni:
del
vario
accadere
dell'Ottocento
questo
libro
non
intende
in
nessun
modo
offrire
un
riassunto,
ma
piuttosto
un'ipotesi
interpretativa,
basata
su
tre
concetti
chiave,
quello
della
nazione,
quello
del
mito
del
mondo
perfetto
e
quello
della
democrazia.
Dopo
il
saggio
introduttivo,
che
delinea
brevemente
le
ascendenze
settecentesche
del
primo
Ottocento,
il
secondo
studio
colloca
il
concetto
chiave
di
nazione
in
rapporto
con
la
Rivoluzione
francese
e
la
Restaurazione
della
prima
metà
dell'Ottocento,
anticipando
poi,
di
questo
concetto,
l'involuzione
che
incontrerà
a
fine
secolo.
Nel
terzo
e
nel
quarto
saggio
vengono
affrontati
due
altri
concetti
decisamente
difformi
tra
loro,
ma
entrambi
essenziali
per
la
storia
degli
ultimi
due
secoli:
il
mito
del
mondo
perfetto,
che
affonda
le
sue
radici
nel
Settecento,
è
portato
nell'Ottocento
si
suoi
sviluppi
più
conseguenti
da
Comte
e
da
Marx
e
viene
in
buona
misura
smentito
in
entrambe
le
sue
varianti
nel
Novecento;
della
democrazia,
che
lentamente
ed
inarrestabilmente
di
afferma
a
partire
dalle
rivoluzioni
dell'età
moderna,
uno
straordinario
Autore
dell'Ottocento,
Alexis
De
Tocqueville,
sa
prevedere
le
degenerazioni
e
suggerire
anche
alcuni
antidoti.
Negli
ultimi
due
saggi,
del
periodo
finale
del
secolo
vengono
colte
alcune
tendenze
politiche
destinate
a
ripercuotersi
nel
Novecento:
le
tensioni
fra
orientamenti
cosmopolitici
da
una
parte
(come
quello
socialista
o,
in
ambito
diverso,
quello
cattolico)
ed
orientamenti
nazionalistici
dall'altra,
fra
procedure
parlamentari
ormai
consolidate
da
una
parte
e
suggestioni
antiparlamentari
dall'altra,
l'avvio
del
processo
di
nazionalizzazione
delle
masse.
Nell'insieme,
questi
brevi
saggi
vorrebbero
offrire
dell'Ottocento
un'immagine
il
più
possibile
contemporanea,
mostrando
come
nel
secolo
lungo
si
siano
sviluppate
dinamiche
e
potenzialità
destinate
ad
investire
tanto
il
successivo
secolo
breve
quanto
il
nuovo
millennio