ALLE
RADICI
DELL'IDEA
DI
EUROPA,
IDENTITA'
E
MEMORIA
DI
UN
CONTINENTE.
11-12
dicembre
1997
1°
convegno
internazionale
di
studi
Abbazia
Cistercense
Chiaravalle
di
Milano
ASSOCIAZIONE
CULTURALE
IDENTITA'
EUROPEA
Relazione
In
tempi
che
rapidamente
corrono
verso
la
grande
festa
religiosa
(e
turistica)
del
Giubileo,
di
vie
di
pellegrinaggio
si
parla
in
continuazione
(persino
nei
contenitori
televisivi),
e
accanto
al
valore
positivo
di
un
rinnovato
interesse
verso
la
memoria
e
le
tracce
concrete
di
uno
dei
gesti
religiosi
che
hanno
costruito
la
civiltà
ed
il
paesaggio
del
nostro
paese
emerge
con
insistenza
il
valore,
assai
più
dubbio,
di
una
proposta
quasi
ossessiva
di
itinerari
storico-turistico-religioso-gastronomici
che
segnano
a
ragnatela
lItalia
e
che,
nelle
speranze
di
quasi
tutti
gli
enti
locali
interessati,
dovrebbero
attirare
i
pellegrini
del
Duemila
in
discesa
verso
Roma,
Assisi
e
gli
altri
grandi
Centri
religiosi
della
penisola.
Il
carattere
ambivalente
che
non
riusciamo
a
togliere
a
questo
aspetto
massmediale
della
riproposizione
del
pellegrinaggio
ha
un
fondo
semplice:
nulla
riesce
aprioristicamente
a
rassicurarci
attorno
alla
prospettiva
che
tra
visite
culturali,
gite
guidate
per
chiese
e
musei,
mappe
di
ristoranti
tipici,
osterie
e
conventi
dalla
buona
cucina
lunico
convitato
assente
rimanga
lesperienza
religiosa
del
pellegrinaggio,
e
che
questa
occasione
epocale
del
Giubileo,
che
di
per
sé
parla
di
conversio
e
cambiamento
interiore,
si
riduca
ad
essere
secondo
una
mentalità
new
age
ancora
imperante
una
terrificante
parodia
di
sé
stessa,
ovvero
unesperienza
da
consumare,
lultimo
prodotto
-
alla
moda
e
"religiosamente
corretto"
-
venduto
sugli
scaffali
del
supermarket
delle
religioni.
Il
motivo
che
ha
spinto
lAssociazione
culturale
internazionale
IDENTITÀ
EUROPEA
ad
organizzare
il
11-12
dicembre
1997
presso
lAbbazia
Cistercense
di
Chiaravalle
di
Milano
il
proprio
1°
Convegno
Internazionale
di
Studi
sul
tema
Fondamenti
dEuropa,
fondamenta
dEuropa:
il
pellegrinaggio
cristiano
(che
ha
goduto
del
patrocinio
della
Regione
Lombardia
e
del
Comune
di
Milano)
è
appunto
quello
di
tornare
ancora
una
volta
(mai
come
in
questi
casi
repetita
iuvant)
ad
illuminare
il
rapporto
tra
la
pratica
del
pellegrinaggio,
linsieme
di
valori
che
lo
giustifica
e
la
nascita
dellidentità
culturale
e
spirituale
europea.
Se
da
un
lato
è
vero
che
difficilmente
un
incontro
di
studio
può
costituire
antidoto
alla
generale
banalizzazione
di
ogni
cosa
a
mercato
che
è
la
cifra
della
cultura
contemporanea
e
che
non
risparmia
affatto
ciò
che
è
Sacro,
nello
stesso
tempo
è
sempre
essenziale
non
arrendersi
di
fronte
alla
pressione
della
"stupidità
intelligente"
del
salotto
televisivo,
e
cercare
di
restituire
il
senso
delle
proporzioni
storiche
e
della
realtà
esperienziale
di
un
gesto
semplice
ed
antico,
che
tuttavia
nei
secoli
della
nostra
èra
si
è
fatto
vettore
di
inculturazione
e
circolazione
di
istanze
spirituali
e
culturali
elevatissime,
come
appunto
il
pellegrinaggio.
Un
gesto,
oltretutto,
che
riscopre
oggi
una
sua
paradossale
e
coriacea
attualità.
Questo
Volume,
che
accoglie
le
Relazioni
del
suddetto
Convegno
(riviste
dagli
Autori)
possiede
quindi
una
sua
precisa
originalità
che
lo
rende
distante
dalla
pletora
di
guide
pratiche
per
il
pellegrino
in
automobile
che
invaderanno
edicole
e
librerie.
Il
suo
scopo
è
illustrare
con
un
concerto
a
più
voci
perché
luomo
europeo
(come
variante
autonoma
ed
irripetibile
dellhomo
religiosus)
ha
fatto
della
dimensione
del
pellegrinaggio
una
costante
della
sua
vita
religiosa,
della
sua
visione
del
mondo
e
della
sua
cultura,
come
la
pratica
del
pellegrinaggio
cristiano
ha
contribuito
alla
crescita
dellidentità
europea
e
anche
perché
ancora
oggi,
per
capire
il
presente,
ha
senso
ed
è
cruciale
parlare
di
pellegrinaggio.
Il
percorso
dei
diversi
contributi
qui
riuniti
svela
quindi
una
logica
precisa:
si
ritorna
necessariamente
alle
radici
della
cultura
europea,
nel
suo
essere
sintesi
originale
di
influenze
difformi
e
dalla
provenienza
eterogenea:
il
grande
crogiolo
del
Medioevo
cristiano
e
le
sue
radici
classiche
da
un
lato
e
veterotestamentarie
dallaltro;
le
specificità
che
hanno
radicato
la
pratica
del
pellegrinaggio
sia
lungo
alcune
Vie
e
verso
alcuni
Luoghi
(tra
i
più
noti
Roma,
Santiago,
Gerusalemme,
e
accanto
ad
essi
moltissimi
altri),
che
allinterno
di
vocazioni
(quella
monastica,
in
cui
litinerare
si
coniuga
paradossalmente
con
la
stabilitas
e
si
trasfigura
in
una
dimensione
sempre
più
interiore)
o
culture
specifiche
(come
quella
femminile,
aprendo
con
ciò
una
finestra
quasi
inedita
e
dai
più
ignota
attorno
alla
vitalità
ed
alla
profondità
di
una
cultura
religiosa
femminile
che
nasce
col
cristianesimo
stesso
e
dovrà
attendere
secoli,
laffermazione
della
cultura
borghese
-
e
quindi
della
modernità
-
per
vedersi
negata
e
ridotta
ad
un
ruolo
subalterno)
.Infine,
le
problematiche
legate
alla
pratica
del
pellegrinaggio
e
lormai
prossima
scadenza
del
Giubileo
ci
aprono
una
finestra
inedita
e
di
quantomai
lunga
durata
sulla
cronaca
contemporanea,
con
particolare
riguardo
alla
gestione
dei
Luoghi
Santi
in
Palestina
ed
Israele.
In
sintesi,
un
volume
che
pretende
di
illuminare
la
perennità
delle
radici
religiose
della
cultura
europea,
e
la
loro
sussistenza
aldilà
della
parabola
in
conclusione
della
modernità;
tutto
ciò
attraverso
un
gesto
semplice
e
popolare,
che
ha
unito
santi
e
penitenti,
mendicanti
e
re
nellunica
eguaglianza
vera:
lessere
-
e
il
riconoscersi
è
comunque
pellegrini
su
questa
terra
verso
una
dimensione
che
tutti
ci
trascende
e,
trascendendoci,
dà
senso
alla
nostra
vita;
riscoprirci
viatores.
Che
nel
pellegrinaggio
hanno
ancora
una
volta
la
possibilità
di
convertirsi,
cambiare
la
propria
vita
tornando
a
quanto
in
essa
esiste
di
semplice
e
sicuro:
la
propria
identità,
la
propria
tradizione.