La
mostra
curata
dall'Associazione
Culturale
Internazionale
Identità
Europea
all'interno
del
Meeting
2000
non
intende
affatto
negare
né
la
legittimità
dell'aspirazione
all'unificazione
politica
dell'Italia
con
Roma
capitale
(il
che
però
non
significa
che
si
trattasse
dell'unica
o
necessariamente
della
migliore
delle
scelte)
né
la
presenza
nel
Risorgimento
di
episodi
di
valore
e
di
coraggio
e
di
protagonisti
mossi
da
disinteressati
ideali,
perseguiti
fino
al
sacrificio
della
vita.
Tuttavia
questo
aspetto
è
fin
troppo
noto
e
la
storiografia
ufficiale
(l'unica
che
abbia
accesso
nelle
pubbliche
scuole)
lo
ha
propagandato
ed
esaltato
fino
ad
avvolgere
l'intero
processo
risorgimentale
nell'aura
di
un
mito,
che
se
da
un
lato
lo
trasforma
in
un'icona
per
gli
altari
laici,
dall'altro
finisce
col
renderlo
scarsamente
credibile.
Ci
è
sembrato
del
tutto
superfluo
insistere
sulla
beatificante
oleografia
ufficiale,
convinti
come
siamo
che
per
una
conoscenza
"a
tutto
tondo"
del
Risorgimento
occorra
svelarne
anche
la
faccia
nascosta.
Un
aspetto
che
caratterizza
il
Risorgimento
quanto
meno
nella
stessa
misura
di
quello
luminoso
delle
celebrazioni
ufficiali,
col
quale
è
compresente
fin
dalle
origini
e
dalla
sua
preparazione
nell'ambito
del
Regno
sabaudo,
non
comparendo
affatto
solo
dopo
il
1870,
come
vorrebbero
da
quegli
storici
che,
comprendendo
l'inutilità
di
negare
gli
scandali
e
le
malefatte
che
hanno
segnato
l'Italia
umbertina,
credono
di
salvare
il
mito
risorgimentale,
facendo
coincidere
il
suo
momento
finale
con
la
presa
di
Roma.
Non
si
tratta
quindi
di
ridiscutere
il
risultato
dell'unità
politica
dell'Italia,
ma
di
riconoscere
gli
errori
compiuti
nella
scelta
dei
mezzi
e
nel
cammino
per
raggiungerla,
primi
fra
tutti
la
persecuzione
della
Chiesa
cattolica
e
l'organizzazione
centralista
di
stampo
giacobino
dello
Stato
in
un
paese
che
tutto,
storia,
caratteristiche
geografiche
e
vocazione
naturale
dei
suoi
abitanti,
destinava
a
forme
politiche
di
tipo
confederale
o
federale.
Errori
da
riconoscere
non
per
un
inutile
revanscismo
della
parte
che
rimase
allora
soccombente,
ma
per
eliminare
le
conseguenze
negative
di
quella
"unità
che
divise",
che
in
buona
parte
tuttora
permangono
e
impediscono
all'Italia
di
divenire
finalmente
"un
paese
normale".
Il
Coordinatore
Francesco
Mario
Agnoli
Articolazione
dei
pannelli
1.
PRESENTAZIONE
(testo
disponibile
di
F.M.
Agnoli).
2.
LA
RESTAURAZIONE
DEL
1815
E
LE
SOCIETA'
SEGRETE
(La
decisione
delle
Potenze
europee
di
non
riconoscere
la
monarchia
costituzionale
instaurata
a
Napoli
-congresso
di
Lubiana,
20/01/1821-)
-
Silvio
Vitale.
4.
LA
RIVOLUZIONE
PIEMONTESE
DEL
1821
E
IL
CONGRESSO
DI
VERONA
(Ottobre-dicembre
1822)
5.
LA
RIVOLUZIONE
DEL
1831
(Ciro
Menotti,
la
Giovane
Italia
ecc.)
6.
LIBERO
SCAMBIO
E
UNIONI
DOGANALI
(Possibile
punto
d'avvio
di
una
"lega
politica"
di
tipo
confederale).
Dopo
i
primi
accordi
parziali
la
LEGA
DOGANALE
ITALIANA
del
1846-47
ad
iniziativa
dello
Stato
della
Chiesa
(Papa
Pio
IX)
7.
L'UNITÀ
DISCUSSA.
Progetti
di
unità
confederale
o
federale
e
progetti
centralisti-giacobini.
Il
"Primato
del
Italiani"
di
Gioberti,
"Delle
speranze
degli
Italiani"
di
Cesare
Balbo,
i
moti
mazziniani.
Dopo
il
1848
prevalenza
dei
progetti
"centralisti"
per
la
progressiva
convergenza
di
fatto
fra
i
progetti
sabaudi
di
allargamento
del
Regno
di
Sardegna
e
il
centralismo
giacobino
dei
repubblicani,
che
col
tempo
sfoceranno,
con
l'adesione
di
molti
repubblicani
alla
soluzione
di
un'Italia
unita
sotto
Casa
Savoia
in
una
sorta
di
monarchia
giacobina.
In
cambio
i
moderati
e
i
monarchici
accettano,
quanto
meno
di
fatto,
in
particolare
dopo
il
1848,
di
ricollegare
il
progetto
unitario
ai
principi
della
rivoluzione
e
di
dargli
colorazione
nettamente
anticlericale
e
in
particolare
anticattolica
a
causa
anche
del
ruolo
assunto
dalla
MASSONERIA.
-
On.
Alberto
Lembo.
8.
L'ELEZIONE
DI
PIO
IX,
IL
PAPA
"LIBERALE",
LE
SUE
RIFORME
9.
LE
GUERRE
D'INDIPENDENZA
10.
LA
RIVOLUZIONE
EUROPEA
DEL
1848
(Lo
statuto
albertino,
la
Costituzione
di
Pio
IX)
-
Massimo
Viglione.
11.
CAVOUR
E
LA
SUA
POLITICA
La
Guerra
di
Crimea,
rapporti
palesi
e
sotterranei
con
Mazzini
e
Garibaldi.
12.
LA
POLITICA
ANTIRELIGIOSA
NEL
REGNO
DEL
PIEMONTE-
Angela
Pellicciari
13.
IL
CONGRESSO
DI
PARIGI
(25
febbraio-16
aprile
1856)
Fine
del
"concerto
europeo"
nato
dal
congresso
di
Vienna.
14.
LA
SPEDIZIONE
DEI
MILLE
(suoi
antefatti,
la
protezione
anglo-piemontese,
finanziamenti
inglesi
e
massonici
in
funzione
anticattolica
ecc.)
15.
IL
REGNO
D'ITALIA
Estensione
a
tutta
la
penisola
del
centralismo
piemontese
e
delle
sue
leggi,
con
particolare
riferimento
a
quelle
anticattoliche.
16.
1870:
LA
DIFESA
DI
ROMA
E
IL
VOLONTARIATO
CATTOLICO
INTERNAZIONALE
-
A.
Raggi.
17.
IL
BRIGANTAGGIO
POLITICO
-
A.
Morganti
da
pannello
precedente.
18.
IL
BRIGANTAGGIO
FEMMINILE
-
Isabella
Rauti.
19.
L'IMMIGRAZIONE
DELLA
POVERA
GENTE
20.
IL
SILLABO
-
Massimo
Viglione.
21-22.
GLI
ANNI
DELLA
CORRUZIONE:
GLI
SCANDALI
POLITICI
ED
ECONOMICO-FINANZIARI.
La
regia
tabacchi,
le
Ferrovie
meridionali,
il
Banco
di
Roma.
(Testo
disponibile
di
Francesco
M.
Agnoli).
23.
IL
REGIME
LIBERAL-MASSONICO
(Depretis,
il
trasformismo
ecc.)
-
Francesco
M.
Agnoli.
24.
L'AVVENTURA
COLONIALE
-
Francesco
M.
Agnoli.
25.
LA
PERSECUZIONE
ANTICATTOLICA.
(Testo
disponibile
di
Francesco
M.
Agnoli).
26.
L'OPERA
DEI
CONGRESSI
E
L'AZIONE
CATTOLICA
(Testo
disponibile
di
Francesco
M.
Agnoli).
27.
I
CATTOLICI
NELLA
SOCIETÀ
ITALIANA
(La
nascita
di
una
presenza;
I
Santi
sociali
dell'800;
perché
l'Italia
non
ha
conosciuto
il
capitalismo
anglosassone)
-
Francesco
M.
Agnoli.
28.
I
TUMULTI
DEL
1898
(I
socialisti,
Bava
Beccaris,
l'arresto
di
don
Davide
Albertario)
-
Francesco
M.
Agnoli.
29.
LA
FINE
DI
UN
SECOLO.
(L'assassinio
di
Umberto
I;
l'inizio
del
'900;
il
ruolo
della
storia
del
XIX
secolo
nella
comprensione
del
XX;
la
beatificazione
di
Papa
Pio
IX)