CALENDARIO ED ASTRI

IL CALENDARIO EGIZIO


Quando gran parte del mondo viveva ancora in condizioni primitive, gli antichi egizi inventarono la scrittura e approfondirono le scienze della matematica, della medicina e dell'astronomia. Scoprirono come misurare il tempo, le distanze e applicarono le loro conoscenze alle architetture monumentali.

Il calendario egizio era basato su un anno di 365 giorni, con 12 mesi e 3 stagioni. Ogni mese aveva 3 settimane di 10 giorni, per un totale di 30 giorni. Gli ultimi 5 giorni dell'anno corrispondevano ai compleanni di 5 divinità Osiride, Iside, Horus, Seth e Nefthis. Dagli egizi non prendiamo il conto degli anni, i loro calendari andavano più avanti delle stagioni. Questo significa che ad un certo momento i mesi estivi cadevano d'inverno. Solo ogni 1,460 anni il calendario annuale s'incontrava con l'anno stagionale.

Le stagioni corrispondevano al ciclo del Nilo e all'agricoltura. Il primo giorno del nuovo anno era il 19 luglio (nel Calendario Giuliano) che segnava l'inizio della prima stagione, quella dei raccolti, Peret, che cominciava il 16 novembre. L'ultima stagione, Shemu, cominciava il 17 marzo al tempo del raccolto. Gli ultimi 5 giorni dell'anno, corrispondevano ai compleanni delle divinità, dal 14 al 18 luglio, erano considerati sfortunati e pericolosi. Oltre al calendario civile, c'erano il calendario religioso che segnava le feste e le cerimonie associate a particolari divinità o templi. Questo calendario era basato su un mese di 29,5 giorni, era più preciso perché seguiva le fasi dell'agricoltura e il ciclo astronomico delle stelle.

L'ASTRONOMIA


Come molti popoli antichi, gli egiziani studiavano il cielo notturno, prendendo le misure dalle stelle per allineare le piramidi e i templi sacri, ai 4 punti cardinali. Prendendo il Grande Orso e Orione con un strumento chiamato Merkhet (simile ad un astrolabio) i sacerdoti astronomi segnavano le fondazioni delle costruzioni con estrema precisione.

La grande piramide a Giza è una grande testimonianza di tutto ciò. Questa eccezionale costruzione ha una base di oltre 13 acri e consiste approssimativamente in 6.5 milioni di blocchi di calcare. I suoi quattro lati sono allineati al lato nord, est, sud e ovest, con un errore minimo. Si possono anche virtualmente identificare in lunghezza, con meno di 20 cm (8 inch) tra un lato e l'altro.

Gli egiziani credevano che gli dei vivessero nel Duat, il regno di Osiride, una regione del cielo dove si trovano Orione e Sirio davanti al Sole ed al solstizio d'estate. Alcuni egittologi sostengono che Giza, con le tre grandi piramidi, la sfinge e il nilo è uno specchio del Duat. Le tre piramidi rappresentano le stelle della cintura di Orione, la Sfinge corrisponde alla costellazione del Leone e il Nilo corrisponde alla via Lattea. Il concetto di creazione sacra di paesaggio sulla terra, riflesso nel cielo notturno, non è insolito nelle antiche culture. L'allineamento delle piramidi, dei templi e delle tombe, secondo le stelle ed i punti cardinali, portava energia divina sulla terra ed impediva al mondo di cadere nel caos.

 

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