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Protocollo 51 / 2003
Data 12 / 7 /2003

Lettera Aperta del giorno 12 luglio 2003
I cittadini propongono le alternative alla Bretella della Pedagna.

Nella serata di Giovedì scorso, durante un’Assemblea pubblica indetta dal dott. Bollini, responsabile del procedimento di Valutazione d'Impatto Ambientale della Provincia di Bologna, e tenutasi presso il Centro Sociale Tozzona, sono stati presentati diversi interventi alternativi alla realizzazione della Bretella della Pedagna.

Malgrado l'imbarazzante disagio sonoro causato dall'esibizione di un gruppo musicale a pochi metri di distanza dalla sala ed alcuni violenti battibecchi tra cittadini di opposte opinioni, è emerso chiaramente che coloro che sono favorevoli, abitanti prevalentemente su Viale D’Agostino, sperano nell’allontanamento dalla porta delle proprie abitazioni non tanto e non solo del traffico locale, quanto di quello di scorrimento, ed in particolare del traffico pesante. Di quella quota parte cioè alla quale l’Amministrazione Comunale non ha dato mai pubblicamente molto peso, in quanto costituente solo una parte del 23% del traffico complessivo in attraversamento Nord-Sud. E’ risultato quindi evidente che è proprio questa quota, invece, a riscaldare molto gli animi.

Immagine della assemblea del 12 luglio 2003 alla Tozzona

D’altra parte è assurdo come nel 2003 si continuino a progettare strade con gli stessi criteri di trent’anni fa e come l’ing. Losacco abbia il coraggio di declamare a gran voce che il ciglio del nuovo Asse sia nei casi peggiori discosto di (ben) 15-20 metri dalle abitazioni: "Altro che i 5-6 metri di Viale D’Agostino!".

Quale logica e quale umanità albergano in persone che ritengono sufficiente una distanza di 20 metri fra un’autentica autostrada ed il cortile dell'Asilo della nuova Chiesa, cortile dove sia avrebbe la pretesa di far giocare i bambini? Il "progresso" portato da questo progetto, secondo queste persone, è notevole, considerando poi che è stato previsto un "modernissimo" strapiombo di oltre cinque metri per realizzare non un trampolino ma semplicemente per cercare di attutire il consistente rumore di mezzi lanciati a velocità molto più sostenuta che sulla rete stradale attuale.

E come può avvenire tutto ciò in una città piena di verde come Imola, che vanta ben 50 Km di piste ciclabili, come ha ricordato l’Assessore Montroni?

Un altro tema ricorrente, per le persone a corto di argomenti validi, è il sostenere come quest'opera sia programmata da oltre trent’anni.. Beh, oggi è tardi per farla; lo spazio, nella foga di costruire (e vendere a caro prezzo) abitazione nella aree contigue, non c’è più e poi fra altri vent’anni sarà necessario costruire un’altra circonvallazione, se si persiste nell'accettare impassibili che il traffico sia destinato a crescere di anno in anno.

Inoltre, su quale PRG e su quali giornali è comparsa in passato un’opera del genere, comprese in particolar modo le sue dimensioni, al fine di orientare i nuovi arrivati nel quartiere nella fase di scelta della propria residenza?

E’ chiaro che la responsabilità maggiore ricade sulle diverse forse politiche della città, anche di quelle di opposizione, che non sono state in grado, da almeno dieci anni ad oggi, di far desistere la maggioranza da un proposito tanto scellerato e soprattutto di svolgere un controllo efficace sulla pianificazione urbanistica, proponendo alternative di viabilità. Ad elaborare proposte hanno dovuto quindi pensare i cittadini, singolarmente oppure riuniti nei noti Comitati (“Imola Viva” e ”Per Imola”) [clicca qui per vedere le nostre proposte].

La Provincia valuterà da adesso fino alla fine di Settembre quattro tipi di proposte, adatte, a differenza della Bretella, ad una città di piccole dimensioni come Imola e in particolare ad una zona come la Pedagna, ormai intensamente edificata. Alcune di queste proposte, ossia quelle dei due Comitati, sono di tipo anche “gestionale” e non solo "infrastrutturale", in quanto riguardano interventi sia sulla viabilità, sia sui servizi che sul modo di spostarsi in città. I residenti in futuro dovranno ridurre in modo consapevole l’uso individuale dell’automobile, se non vorranno essere sempre più ignare vittime di abitudini inamovibili e di un concetto sbagliato di libertà. I mutamenti climatici in corso ce lo stanno già dimostrando.
Siamo convinti che da una delle suddette proposte alternative oppure dalla integrazione di due o più di esse uscirà la soluzione finale, atta non solo a risolvere i problemi del traffico ma anche a salvaguardare l’ambiente ed a porre fine all’esasperazione ed ai litigi dei cittadini residenti, su cui qualcuno punta in modo irresponsabile nella speranza di agevolare i propri interessi politici.

Divergenze di opinioni che riguardano poi non solo i cittadini pro o contro la Bretella, ma gli stessi dirigenti pubblici: basti osservare le differenti prese di posizione dell'Assessore ai LLPP, il Diessino Daniele Montroni ed il Capogruppo DS del Consiglio Comunale Marco Raccagna. Mentre il primo ha ribadito come verrebbe certamente tenuto in considerazione un parere di impatto ambientale negativo della Provincia sull'opera (ricordando come addirittura per l'Inceneritore previsto al Quartiere Campanella si sia deciso di cedere alla volontà dei cittadini, malgrado il parere positivo della Provincia di Bologna), il secondo ha ribadito come il suo partito, avendo ottenuto la maggioranza del sostegno dei cittadni, anche nel quartiere Pedagna, sia assolutamente determinato a proseguire nell'intento di realizzare al Bretella, anche se ci fosse un parere negativo e malgrado le 5000 firme raccolte dal nostro Comitato.

La Bretella non è al servizio della collettività se è vero che il Comitato “Imola viva” ha raccolto ben 5000 firme di cittadini contrari al progetto, senza avvalersi di sedi o sostegno da parte di nessun partito!

Imola, 12 Luglio 2003

Il portavoce del Comitato “Imola viva”
Vittorio Bachetti

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