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IL BIOTOPO COSTIERO DI SAN SALVO

Il Biotopo Costiero di San Salvo è un’area protetta, estesa per circa 60 ettari, istituita nel 1999 dal Comune di San Salvo su proposta dell’INFA, che lo gestisce ai sensi di una apposita convenzione; esso costituisce uno degli ultimi lembi relitti dell’antico sistema dunale del medio Adriatico, posto all'estremità meridionale della costa abruzzese, al confine con il Molise, in cui si conservano rare specie botaniche, altrove estinte, incluse nell’elenco del Libro Rosso delle piante d’Italia.

In tale area l’INFA ha recentemente completato un progetto di restauro naturalistico, con il concorso finanziario della Regione Abruzzo, con il quale sono state rimosse le iniziali condizioni di degrado che caratterizzavano il Biotopo, date dalla massiccia presenza di rifiuti e terre di riporto che avevano in buona parte cancellato le depressioni retrodunali e la relativa vegetazione, mentre sulla spiaggia, ormai regolarmente spianata per le esigenze della balneazione, era stata completamente asportata la tipica vegetazione psammofila.

Con tale progetto si è dunque provveduto alla ricostituzione dunale nella parte sabbiosa, su un fronte di spiaggia di circa 300 metri, mentre venivano ricreate le tipiche depressioni retrodunali mediante la realizzazione di alcuni stagni.
L’area bonificata è stata dunque adibita a Giardino Botanico Mediterraneo , esteso per circa 5 ettari, nel quale si conservano rare piante della vegetazione psammofila e palustre del medio Adriatico, coltivate nei rispettivi ambienti tematici che sono stati ricostruiti.
Il Giardino Mediterraneo costituisce inoltre l'unico orto botanico dunale della media costa adriatica, nel quale sono peraltro in corso programmi di conservazione e salvataggio della flora costiera in estinzione

Gli stagni retrodunali, dove si è si è pienamente riaffermata la originaria vegetazione igrofila, costituiscono ormai habitat per molti animali, soprattutto uccelli migratori, tra i quali vari limicoli, ardeidi e trampolieri; in tali stagni è stata avviata la reintroduzione della Testuggine palustre (Emys orbicularis), originariamente presente nell’area prima dell’avvento dell’urbanizzazione e ancora presente in forma relitta in alcuni siti vicini. A seguito del successo di tale reintroduzione, è stato istituito presso il Biotopo il Centro di conservazione e recupero delle Testuggini, le cui strutture sono in via di completamento, con l’obiettivo di divenire un punto di riferimento in ambito locale per l’accoglienza e la riabilitazione dei testuggini terrestri e marine.

All'interno del Giardino Botanico è stato inoltre allestito l’Osservatorio del Mare, centro di educazione ambientale espressamente dedicato al mare, nel quale si svolgono attività didattiche in concerto con le strutture scolastiche locali.
Presso l'Osservatorio sono in corso vari programmi di educazione ambientale in coordinamento con vari istituti scolastici abruzzesi; già nel corso dell'anno scolastico 2001-2002 esso è stato visitato da centinaia di alunni, dalle scuole materne a quelle superiori.

il Biotopo è dotato di attrezzature e personale fisso necessari per poter assicurare lo svolgimento dei servizi didattici in tutto l'arco dell'anno.

Tutta l’area è stata resa accessibile mediante sentieri attrezzati, che percorrono i vari settori dell’area protetta. Nella revisione recentemente effettuata dalla Regione Abruzzo dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC), la parte dunale del Biotopo è stata inclusa nel Sito S.I.C. Marina di Vasto.

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