Dr. Sebastiano
Venturi
investigator on Iodine Deficiency Disorders
and Iodine metabolism
-Iodine in biology
-Extrathyroidal iodine
-Gastric cancer
-Atrophic gastritis
-Breast cancer
-Goitre
-Salivary Glands
-Oral Health
-Immunity
-Iodine metabolism
-Iodide as an antioxidant
-Iodine-prophylaxis
-Cretinism
-Neuropsycological Pathologies
-Evolution
-Evolution of Dietary Antioxidants
-Vitamin C in Evolution
-Selenium: Evolution in Biology
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Dr. Sebastiano Venturi
via Tre Genghe n. 2; 47864
PENNABILLI (RN) ; (Italy)
Tel : (+39) 0541 928205.
E-mail :
venturi.sebastiano@gmail.com
C.V.
Updated March 12, 2011
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"Lo ioduro: un
antico antiossidante?"
Sebastiano Venturi e Marta Venturi
pubblicato
in "Il Giornale del Medico" n. 20 del 31 Maggio 1999, Masson Editore
In natura lo iodio esiste come ione
ioduro ed in questa forma viene captato dalle cellule viventi del regno
animale e vegetale.
Negli animali superiori oltre alla tiroide, mostrano capacità iodiocaptante,
senza alcuna attività ormonale o biologica conosciuta, diversi organi
tra cui: lo stomaco, la mammella, le ghiandole salivari, e inoltre timo
fetale, epidermide, plessi coroidei cerebrali, apparato articolare e arterioso
(FIG. 1). E stato accertato che il gene codificante per il Na/I
symporter della "pompa dello ioduro" è lo stesso per le cellule di tiroide,
stomaco, ghiandole salivari e mammella. Le cellule tiroidee derivano,
embriogeneticamente e filogeneticamente, da quelle iodiocaptanti dello
stomaco primitivo, per cui possono essere considerate come cellule gastroenteriche
primitive che, durante levoluzione, sono migrate e si sono specializzate
nella cattura, nellaccumulo e nella elaborazione di composti iodati
allo scopo di adattarsi alla vita sulla terraferma. Da alcuni anni abbiamo
ipotizzato una azione antiossidante dello ioduro, molto antica, che precedette
la formazione della tiroide (Europ J Cancer Prev. 1993; 2:17-23). Tre
miliardi di anni fa le alghe, ricchissime di iodio, furono le prime cellule
viventi a produrre ossigeno, tossico a quei tempi, nellatmosfera
terrestre. Pertanto le cellule delle alghe necessitavano di una efficace
sostanza antiossidante per difendersi dallossigeno prodotto nel
loro interno. Pochi mesi fa ricercatori francesi del CNRS hanno confermato
sperimentalmente sulle alghe lazione antiossidante da noi ipotizzata
(Planta.1998; 207 :163-171).
Ma qual è il ruolo dello ioduro nella fisiologia e biochimica cellulare
degli organi iodiocaptanti?
Come avviene anche nella normale ormonogenesi tiroidea, gli ioduri riducono,
tramite perossidasi, cedendo un elettrone, lossigeno del H2O2. Il
rimanente atomo di iodio si lega rapidamente a residui della tirosina,
o anche della istidina o a determinati lipidi, e cosìì neutralizza il
suo potente e tossico potere ossidante. Infatti gli ioduri difendono le
cellule cerebrali ed epatiche dai danni della perossidazione lipidica
nei ratti (J Nutr Sci Vitaminol. 1985; 31:339-53) e agiscono così anche
nellocchio isolato di coniglio.
Recentemente abbiamo riportato (IDD-Newsletter. 1998; 14, 4 :61-2) che,
come per la tiroide, la carenza, o leccesso, di iodio nella dieta
potrebbero costituire un importante fattore di rischio per il cancro dello
stomaco e per la gastrite cronica atrofica, molto frequenti nellentroterra
delle nostre province di Pesaro, Forlì e Arezzo, che sono le più colpite
da cancro gastrico ed anche da gozzo da carenza iodica. La correlazione
epidemiologica tra gozzo e cancro gastrico era già stata descritta in
vecchi studi dai britannici Stocks e Spencer ed è stata anche da noi,
in questi anni, riconfermata. Anche la ghiandola mammaria capta lo ioduro,
ma solo durante la gravidanza e l allattamento, condizioni, ben
conosciute, che proteggono dal cancro mammario. In tali situazioni fisiologiche
nelle cellule delle ghiandole mammarie si formano, tramite perossidasi,
iodoproteine poi secrete nel latte. La diretta captazione dello ioduro
da parte delle cellule tumorali mostra sperimentalmente un effetto soppressivo
sulla crescita dei tumori mammari, nei ratti, indotta dallagente
cancerogeno DMBA (J Surg Oncol. 1996; 61, 3 :209-13 ). Esistono numerosi
e poco conosciuti studi che correlano il tumore della mammella alla carenza
alimentare sia di iodio (Eskin BA e coll.) che di alghe marine commestibili.
Malgrado ciò, lItalia è, con lAlbania , allultimo posto
in Europa per consumo di sale iodato. Negli USA, in cui il sale da cucina
iodizzato è usato da molti decenni, il gozzo ed il cancro dello stomaco
sono quasi scomparsi ed anche il cancro della mammella, da alcuni anni,
sta diminuendo. Secondo alcuni ricercatori, come per la tiroide, lo iodio
avrebbe un ruolo, anche se poco conosciuto, nel regolare il trofismo della
mammella (NY Acad Sci. 1970; 32 :911-947) e, probabilmente, dello stomaco
e di altri organi iodio-concentranti. Alcuni inibitori e competitori della
pompa dello ioduro come i nitrati, i tiocianati e il cloruro di sodio,
sono infatti ben conosciuti fattori di rischio nella cancerogenesi dello
stomaco. La ghiandola tiroidea è, filogeneticamente ed evoluzionisticamente,
un organo moderno e la sua funzione è iniziata ed è stata perfezionata
dai primi cordati ai più recenti mammiferi. Moderni sono anche i recettori
nucleari della T3 se paragonati alla più antica e primitiva Tiroxina (T4).
Infatti la Tiroxina è, presente nei tessuti fibrosi dellesoscheletro
degli animali inferiori (invertebrati) senza alcuna conosciuta azione
ormonale o biologica (Eur J Endocrinol. 1999; 140, 4 :371-2).
Quando alcuni animali marini cominciarono, per la prima volta, ad emergere
dalloceano, ricco di iodio, ed a trasferirsi nella terraferma, povera
di iodio, la loro dieta vegetale diventò non solo carente, ma ricca di
competitori dello ioduro come i nitrati, nitriti, tiocianati ed alcuni
glicosidi. E probabile che, durante il processo evolutivo di adattamento
alla vita terrestre, questi animali primitivi abbiano imparato ad usare
la T4 (non antagonizzata) da prodotto di sostegno dellesoscheletro
(o di scarto) a prezioso trasportatore di ioduro-antiossidante allinterno
delle cellule. Infatti, come inibitori della perossidazione lipidica,
tramite la 5-monodeiodasi, la Tiroxina e la reverse-T3 sono state
trovate più efficaci per attività antiossidante della vitamina E, del
glutatione e dellacido ascorbico (Lipids. 1984; 19 ,2 :96-102).
La rimanente deiodata T3 divenne poi il vero ormone tiroideo dei moderni
vertebrati, capace di attivare la metamorfosi e la termogenesi, indispensabili
per la vita terrestre, tramite la formazione dei nuovi recettori della
T3. Nellorganismo umano lo ioduro inorganico extratiroideo e non
ormonale costituisce circa il 50-80% dello iodio corporeo totale ed il
significato del suo ruolo biologico è ancora sconosciuto, anche se i clinici
medici fino agli anni 50 usavano gli ioduri come farmaci antiaterosclerotici,
antiartrosici e proimmunitari, con evidenze cliniche e sperimentali.
La nostra ipotesi di una azione antiossidante di tale oligoelemento offre
una possibile risposta che riteniamo importante anche a scopo preventivo.
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