La Storia del Ricamo Bizantino
Sito della scuola di RICAMO BIZANTINO di Russi (Ravenna)

            

 

 

 

La Storia

Le Foto

Contatti

Home Page

 

L'arte Bizantina ha avuto, sino al tardo medioevo, una forte influenza sull'arte italiana. 

I mosaici, i bassorilievi, i marmi, gli avori bizantini, specialmente quelli di Ravenna, sono famosi in tutto il mondo.

A fianco di quelle meraviglie, per molto tempo dimenticate, esisteva un'arte che qualcuno ha chiamato "minore", ma che invece, per il suo splendore, la sua ricchezza, la sua preziosità è da eguagliare a quella dei mosaici : è il  Ricamo Bizantino.

Nel V e VI secolo, importata da Bisanzio, l'arte Orientale si impose soprattutto nelle chiese cristiane ed ebbe una geniale fusione di motivi orientali ed occidentali, che sfociò in smaglianti colori, ravvivati dall'oro: con intrecci e figure di piante ed animali, inaugurando un nuovo stile.

Vedasi la Basilica di San Vitale a Ravenna, che fu proclamata "bella come un sogno orientale".

Con l'arte architettonica bizantina, si diffuse anche il gusto delle vesti;  questo ricamo non poteva arrestarsi alle severe linee greche o romane, ma riceveva l'impronta degli artisti che educavano gli occhi a nuove colorazioni, a nuove tendenze.

L'arte del ricamo bizantino dava prodotti meravigliosi per ricchezza e finezza: la varietà dei disegni era straordinaria: una delle disposizioni più frequenti era quella, ripresa ancor oggi, che collocava gli animali -viventi attorno alle zone abitate- uno di fronte all'altro, separati da una palma, da un bacile, da un tralcio di vite. A Ravenna è sempre rappresentata la fauna vivente nelle zone e nelle paludi che circondavano la città.

I colori erano - e sono tuttora - l'oro, l'azzurro, il verde ed il porpora ed avevano i seguenti significati simbolici: oro - illuminazione e perfezione, azzurro - l'umanità in preghiera, verde - speranza, porpora - potere spirituale ed imperiale. 

Ricami antichi, la cui data è stata accertata con buona approssimazione e tuttora conservati, sono: la casula detta "di San Giovanni Angeloptes", che fa parte del tesoro del Duomo di Ravenna, risalente al IX o X secolo d.C.; il "Velo di Classe", con tutta probabilità del sec. IX, conservato al Museo Nazionale di Ravenna. Il Velo porta il ritratto di tredici dei primi vescovi della città di Verona.

In Vaticano è custodita la cosiddetta "Dalmatica  (mantello) di Carlo Magno", tesoro di inestimabile valore, unico al mondo.

Altri tesori sono sparsi e conservati in vari musei oggi esistenti nelle aree che furono di dominio Bizantino.

L'arte del Ricamo Bizantino, dimenticata per tanti secoli, ebbe tentativi di riesumazione una prima volta nel 1917, poi negli anni successivi alla 2° guerra mondiale, ma per svariati motivi non ebbe sviluppo.

Questo terzo tentativo, iniziato nel 1989, ha invece risvegliato grande interesse, anche per le svariate applicazioni, sia di materiale (stoffe preziose, come lini finissimi, sete, rasi, organdis di cotone, mussole di lane) che di modelli, che vanno dalla classica tovaglia da tavola, all'arazzo, alle lampade e agli abiti.

Questa scuola è molto orgogliosa di aver fatto rivivere questa arte splendida ed è cosciente  che per chi si pone in casa un ricamo bizantino è un pò come se portasse nella propria abitazione una piccola parte dello splendore dei monumenti dell'antica Ravenna Imperiale. 

 

 

SCUOLA DI RICAMO BIZANTINO

IRMA SCUDELLARI MELANDRI

 VIA CARDUCCI 11 , 48026  RUSSI (RAVENNA)

TEL. +39.0544.580869    E-MAIL :  irma@worldonline.it

html>